medievale
L’INGHILTERRA DI EDOARDO I PLANTAGENETO
UN REGNO ANCORA DIVISO
di Giada Semenzato
Edoardo I Plantageneto è sovrano
d’Inghilterra e Duca d’Aquitania dal
1272 al 1307. Tra i tanti appellativi
che gli sono attribuiti troviamo quello
di “martello degli Scoti” in onore delle
sue vittorie in Galles e in Scozia. La
situazione statale che Edoardo si trova
a dover gestire coinvolge uno dei grandi
problemi dell’Europa del tempo: il
difficile rapporto tra lo Stato e la
piccola comunità legata alla propria
autonomia e libertà.
L’obiettivo regio è quello di
indirizzare la propria amministrazione
verso la creazione di uno Stato
nazionale unito. La soluzione pensata e
successivamente applicata da Edoardo è
quella di riproporre un antico uso
ovvero quello di imporre ai gallesi e
agli scozzesi degli obblighi nei
confronti del re d’Inghilterra. Questa
altro non è che la teoria del
“bretwalda” ossia il riconoscimento di
un signore supremo della Britannia a cui
gli altri popoli devono per forza di
cose sottostare. Per creare questo Paese
unitario Edoardo pensa di non percorrere
la strada dell’imposizione ma alla fine
le cose precipitano proprio in questa
direzione.
Alla fine il suo progetto tanto
ambizioso quanto necessario risulta
essere un fallimento parziale perché da
un lato riesce a garantire
all’Inghilterra prosperità e un’epoca
caratterizzata dal risveglio culturale
ma dall’altro lato, come effetto
contrario, porta alla radicalizzazione
di sentimenti di opposizione maturati
proprio da quelle comunità che più di
tutte dovevano essere integrate.
Come detto precedentemente, durante il
suo regno affiora la cultura e lo studio
di discipline come la storia, a cui
Edoardo dedica molto del suo tempo
perché convinto che essa possa
restituirgli delle informazioni utili in
termini di strategia bellica e di
amministrazione regia ma viene dato
spazio anche alla geografia campo in cui
interviene attivamente per la creazione
di una cartina topografica
dell’Inghilterra conosciuta anche come
“carta Gough”.
Tuttavia non è tutto oro quello che
luccica poiché una delle peculiarità che
contraddistingue il regno di Edoardo è
la presenza di conflitti in Galles ma
principalmente in Scozia.
Il Galles è uno dei primi successi
militari compiuti da Edoardo che gli
concede il privilegio di non riconoscere
la validità del Trattato di Montgomery
che il padre aveva stipulato nel 1267 e
che prevedeva la concessione di molti
territori e il titolo onorifico di
Principe di Galles a Llwelyn ap
Gruffydd.
Le diatribe tra quest’ultimo ed Edoardo
continuano anche in occasione del
matrimonio del primo con Eleonora figlia
di Simone di Montfort. Il re inglese
impedisce le nozze rapendo la giovane e
imprigionandola nel castello di Windsor.
Edoardo non contento decide di muovere
guerra al Principe di Galles al fine di
ottenere l’omaggio feudale e che alla
fine Llywelyn nel biennio 1276-77 gli
concede. Per contro Edoardo gli permette
di mantenere il titolo di Principe di
Galles e di sposare Eleonora, questo a
testimonianza del senso di giustizia e
clemenza che le fonti attribuiscono al
sovrano Plantageneto.
Non contento dell’esito di questo primo
scontro, il fratello di Llywelyn, Dafydd
cerca di avviare una nuova ribellione ma
questa volta Edoardo non esita: nel 1283
cattura Dafydd uccidendolo e l’anno
successivo annette il Galles per mezzo
dello Statuto di Rhuddlan portando alla
pace definitiva nel 1285. Per celebrare
questa conquista così importante Edoardo
nel 1301 attribuisce al proprio
primogenito, il futuro Edoardo II, il
titolo di Principe di Galles.
Interessante è che da questo momento in
poi diventa pratica comune concedere al
primogenito tale titolo.
Risolto il problema del Galles,
l’attenzione di Edoardo è tutta per la
Scozia. Inizialmente i progetti del re
sono quelli di maritare il proprio
figlio con la minorenne Margherita di
Scozia ma questa muore lasciando un
vuoto dinastico sul trono di Scozia. La
situazione vede tre aspiranti
pretendenti: Giovanni Balliol, Robert
Bruce e Giovanni Hastings Lord
Abergavenny.
Di fatto non si riesce a trovare un
accordo che soddisfi tutte le parti
perciò i pretendenti decidono di
sottoporre le proprie rivendicazioni
all’attenzione di Edoardo. Quest’ultimo
a Norham chiede loro di riconoscerlo
come supremo signore feudale di Scozia e
una volta che tutti accettano tale
richiesta il sovrano convoca una Corte
composta da ottanta scozzesi, equamente
scelti sia da Balliol sia da Bruce e
infine da ventiquattro inglesi
selezionati da Edoardo stesso. Alla fine
la Corte si esprime in favore di Balliol
che diventa il nuovo re di Scozia ma è
anche in quest’occasione che si creano
le prime fratture fra Inghilterra e
Scozia perché gli scozzesi non
rispettano il giuramento di fede fatto
al proprio signore feudale, ovvero
Edoardo.
Risolto il problema della successione
scozzese, Edoardo deve fare i conti con
William Wallace, fuorilegge abile
nell’ingaggiare scorrerie e guerriglie
in tutto il paese con lo scopo di
ribellarsi all’occupazione inglese.
Nonostante le vittorie riportare a
Loudoun Hill e ad Ayr, Wallace viene
catturato e condannato a morte.
Conclusa anche la guerra con la Scozia,
Edoardo può dedicarsi all’ultimo grande
grattacapo del suo regno: la situazione
con gli Ebrei. Prima del suo avvento sul
trono d’Inghilterra gli ebrei godono di
una posizione estremamente privilegiata
tra cui il diritto di prestare denaro a
usura in cambio della protezione del re.
Tra l’altro essi sono obbligati dal
sovrano stesso a prestargli denaro in
caso di necessità e a pagare una
percentuale.
Tuttavia Edoardo non accetta più questo
sistema vigente: prestiti e interessi
sono troppo onerosi e la comunità
ebraica si presenta come autonoma e fin
troppo influente, minando il suo
tentativo di unificare il Paese. Per
questi motivi nel 1275 il re emana una
legge che proibisce l’usura sollecitando
gli ebrei a vivere di commercio e a
integrarsi maggiormente. Il decreto non
viene accolto con entusiasmo e ben
presto la situazione diventa esplosiva :
visto che gli ebrei non sono disposti a
cessare la loro attività di usurai,
Edoardo impone l’affissione di una
stella gialla sul petto così da renderli
riconoscibili. La situazione resta
ancora in un limbo motivo per cui il
sovrano nel 1290 decreta l’espulsione
definitiva degli ebrei dal regno.
Provato da tutti questi conflitti
interni ed esterni, nel 1307 Edoardo si
spegne all’età di sessantotto anni. Per
concludere questo breve resoconto del
suo operato, riporto le parole impresse
sulla sua epigrafe volte a sottolineare
le sue virtù e il suo desiderio di pace:
Qui giace Edoardo di Carnarvon
Re e signore d’Inghilterra,
Dio fece sì che non fosse inferiore
Al padre, né privo dell’autorità
necessaria
Per difendere i diritti dei suoi poveri
sudditi…
Se la mia lingua fosse d’acciaio,
E il mio cuore d’ottone,
Non vivrei mai abbastanza per dire
Quanta bontà fosse nel re Edoardo.
Riferimenti Bibliografici:
J.H. Harvey, I Plantageneti
(1154-1485), Iduna Edizioni, Milano
2021..
J.M.W. Bean, The Decline of English
Feudalism (1215-1540), University of
Manchester, Manchester 1968.
V.H.H. Green, The Later Plantagenets.
A Survey of English History between 1307
and 1485, Published by Edward
Arnold, Londra 1955. |