[ISSN 1974-028X]

[REGISTRAZIONE AL TRIBUNALE CIVILE DI ROMA N° 577/2007 DEL 21 DICEMBRE] *

 

168 / DICEMBRE 2021 (CXCIX)


medievale

L’INGHILTERRA DI EDOARDO I PLANTAGENETO

UN REGNO ANCORA DIVISO

di Giada Semenzato

 

Edoardo I Plantageneto è sovrano d’Inghilterra e Duca d’Aquitania dal 1272 al 1307. Tra i tanti appellativi che gli sono attribuiti troviamo quello di “martello degli Scoti” in onore delle sue vittorie in Galles e in Scozia. La situazione statale che Edoardo si trova a dover gestire coinvolge uno dei grandi problemi dell’Europa del tempo: il difficile rapporto tra lo Stato e la piccola comunità legata alla propria autonomia e libertà.

 

L’obiettivo regio è quello di indirizzare la propria amministrazione verso la creazione di uno Stato nazionale unito. La soluzione pensata e successivamente applicata da Edoardo è quella di riproporre un antico uso ovvero quello di imporre ai gallesi e agli scozzesi degli obblighi nei confronti del re d’Inghilterra. Questa altro non è che la teoria del “bretwalda” ossia il riconoscimento di un signore supremo della Britannia a cui gli altri popoli devono per forza di cose sottostare. Per creare questo Paese unitario Edoardo pensa di non percorrere la strada dell’imposizione ma alla fine le cose precipitano proprio in questa direzione.

 

Alla fine il suo progetto tanto ambizioso quanto necessario risulta essere un fallimento parziale perché da un lato riesce a garantire all’Inghilterra prosperità e un’epoca caratterizzata dal risveglio culturale ma dall’altro lato, come effetto contrario, porta alla radicalizzazione di sentimenti di opposizione maturati proprio da quelle comunità che più di tutte dovevano essere integrate.

 

Come detto precedentemente, durante il suo regno affiora la cultura e lo studio di discipline come la storia, a cui Edoardo dedica molto del suo tempo perché convinto che essa possa restituirgli delle informazioni utili in termini di strategia bellica e di amministrazione regia ma viene dato spazio anche alla geografia campo in cui interviene attivamente per la creazione di una cartina topografica dell’Inghilterra conosciuta anche come “carta Gough”.

 

Tuttavia non è tutto oro quello che luccica poiché una delle peculiarità che contraddistingue il regno di Edoardo è la presenza di conflitti in Galles ma principalmente in Scozia.

 

Il Galles è uno dei primi successi militari compiuti da Edoardo che gli concede il privilegio di non riconoscere la validità del Trattato di Montgomery che il padre aveva stipulato nel 1267 e che prevedeva la concessione di molti territori e il titolo onorifico di Principe di Galles a Llwelyn ap Gruffydd.

 

Le diatribe tra quest’ultimo ed Edoardo continuano anche in occasione del matrimonio del primo con Eleonora figlia di Simone di Montfort. Il re inglese impedisce le nozze rapendo la giovane e imprigionandola nel castello di Windsor. Edoardo non contento decide di muovere guerra al Principe di Galles al fine di ottenere l’omaggio feudale e che alla fine Llywelyn nel biennio 1276-77 gli concede. Per contro Edoardo gli permette di mantenere il titolo di Principe di Galles e di sposare Eleonora, questo a testimonianza del senso di giustizia e clemenza che le fonti attribuiscono al sovrano Plantageneto.

 

Non contento dell’esito di questo primo scontro, il fratello di Llywelyn, Dafydd cerca di avviare una nuova ribellione ma questa volta Edoardo non esita: nel 1283 cattura Dafydd uccidendolo e l’anno successivo annette il Galles per mezzo dello Statuto di Rhuddlan portando alla pace definitiva nel 1285. Per celebrare questa conquista così importante Edoardo nel 1301 attribuisce al proprio primogenito, il futuro Edoardo II, il titolo di Principe di Galles. Interessante è che da questo momento in poi diventa pratica comune concedere al primogenito tale titolo.

 

Risolto il problema del Galles, l’attenzione di Edoardo è tutta per la Scozia. Inizialmente i progetti del re sono quelli di maritare il proprio figlio con la minorenne Margherita di Scozia ma questa muore lasciando un vuoto dinastico sul trono di Scozia. La situazione vede tre aspiranti pretendenti: Giovanni Balliol, Robert Bruce e Giovanni Hastings Lord Abergavenny.

 

Di fatto non si riesce a trovare un accordo che soddisfi tutte le parti perciò i pretendenti decidono di sottoporre le proprie rivendicazioni all’attenzione di Edoardo. Quest’ultimo a Norham chiede loro di riconoscerlo come supremo signore feudale di Scozia e una volta che tutti accettano tale richiesta il sovrano convoca una Corte composta da ottanta scozzesi, equamente scelti sia da Balliol sia da Bruce e infine da ventiquattro inglesi selezionati da Edoardo stesso. Alla fine la Corte si esprime in favore di Balliol che diventa il nuovo re di Scozia ma è anche in quest’occasione che si creano le prime fratture fra Inghilterra e Scozia perché gli scozzesi non rispettano il giuramento di fede fatto al proprio signore feudale, ovvero Edoardo.

 

Risolto il problema della successione scozzese, Edoardo deve fare i conti con William Wallace, fuorilegge abile nell’ingaggiare scorrerie e guerriglie in tutto il paese con lo scopo di ribellarsi all’occupazione inglese. Nonostante le vittorie riportare a Loudoun Hill e ad Ayr, Wallace viene catturato e condannato a morte.

 

Conclusa anche la guerra con la Scozia, Edoardo può dedicarsi all’ultimo grande grattacapo del suo regno: la situazione con gli Ebrei. Prima del suo avvento sul trono d’Inghilterra gli ebrei godono di una posizione estremamente privilegiata tra cui il diritto di prestare denaro a usura in cambio della protezione del re. Tra l’altro essi sono obbligati dal sovrano stesso a prestargli denaro in caso di necessità e a pagare una percentuale.

 

Tuttavia Edoardo non accetta più questo sistema vigente: prestiti e interessi sono troppo onerosi e la comunità ebraica si presenta come autonoma e fin troppo influente, minando il suo tentativo di unificare il Paese. Per questi motivi nel 1275 il re emana una legge che proibisce l’usura sollecitando gli ebrei a vivere di commercio e a integrarsi maggiormente. Il decreto non viene accolto con entusiasmo e ben presto la situazione diventa esplosiva : visto che gli ebrei non sono disposti a cessare la loro attività di usurai, Edoardo impone l’affissione di una stella gialla sul petto così da renderli riconoscibili. La situazione resta ancora in un limbo motivo per cui il sovrano nel 1290 decreta l’espulsione definitiva degli ebrei dal regno.

 

Provato da tutti questi conflitti interni ed esterni, nel 1307 Edoardo si spegne all’età di sessantotto anni. Per concludere questo breve resoconto del suo operato, riporto le parole impresse sulla sua epigrafe volte a sottolineare le sue virtù e il suo desiderio di pace:

 

Qui giace Edoardo di Carnarvon

Re e signore d’Inghilterra,

Dio fece sì che non fosse inferiore

Al padre, né privo dell’autorità necessaria

Per difendere i diritti dei suoi poveri sudditi…

Se la mia lingua fosse d’acciaio,

E il mio cuore d’ottone,

Non vivrei mai abbastanza per dire

Quanta bontà fosse nel re Edoardo.

 

 

Riferimenti Bibliografici:

 

J.H. Harvey, I Plantageneti (1154-1485), Iduna Edizioni, Milano 2021..

J.M.W. Bean, The Decline of English Feudalism (1215-1540), University of Manchester, Manchester 1968.

V.H.H. Green, The Later Plantagenets. A Survey of English History between 1307 and 1485, Published by Edward Arnold, Londra 1955.

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[ iscrizione originaria (aggiornata 2007) al tribunale di Roma (editore eOs): n° 215/2005 del 31 maggio ]