N. 24 - Maggio 2007
SVILUPPO
SOSTENIBILE NELLA VALLE DEI LATINI
Il
Distretto
agroenergetico
del
Lazio
di
Matteo Liberti
Nel marzo
scorso ha preso vita il primo distretto agroenergetico
d'Italia, con il gesto simbolico della semina di un
girasole.
Obiettivo: la bonifica e la conversione della Valle
dei Latini (ex Valle del Sacco),
comprendente
che 20 comuni di cui 6
appartenenti alla provincia di Roma e 14 a quella di
Frosinone.
Qui verrà
prodotto il bio-diesel, che andrà ad alimentare, tra
le altre cose,
circa duemila mezzi pubblici di Roma ed alcuni
impianti di riscaldamento.
Presenti
all'inaugurazione, vi erano
l'assessore regionale all'Agricoltura, Daniela Valentini; il commissario dell'Arsial
(Azienda
Regionale per lo Sviluppo e l'Innovazione
dell'Agricoltura del Lazio), Massimo Pallottini; il
presidente della Commissione Agricoltura della Regione
Lazio, Mario Perilli; il subcommissario della Valle dei
Latini, Pierluigi Di Palma e varie associazioni e
agricoltori.
Saranno complessivamente
tre, le filiere agro
energetiche che prenderanno vita all'interno
del progetto del nuovo distretto:
- la filiera dei
bio-carburanti, basata sulla coltivazione dei
girasoli, con a disposizione oltre tremila ettari di
superficie coltivabile ed un impianto di
trasformazione compatibile con il territorio;
- la filiera del biogas,
indirizzata allo sviluppo delle attività zootecniche;
- la filiera dei
bio-combustibili, volta alla fornitura degli impianti
di riscaldamento.
Lo stesso presidente
della regione Lazio, Piero Marrazzo si è detto
convinto che “il distretto agroenergetico" sia
"solo l’inizio di una politica regionale verso le
fonti alternative
sostenibili per lo sviluppo economico del
Lazio: la Regione opererà un’accelerazione su altre
operazioni di riqualificazione urbana in interventi
che, come questi, non bastano da soli senza una grande
alleanza e comunanza di obiettivi."
Va ricordato che per
questo stesso luogo, nella primavera del 2005, il
Governo dichiarò lo stato di emergenza, a causa del
forte inquinamento dato dalla presenza di un pesticida
confluito nelle acque del fiume Sacco.
Nell'estate di quell'anno
ci fu poi un altro evento triste: la morte di oltre
venti capi di bestiame (oggi reintrodotti) avvelenati
dall'acqua di un piccolo affluente del Sacco, il
Rio Santa Maria, che conteneva del
cianuro.
Uno stanziamento di
oltre cinque milioni di euro voluto dalla Regione
Lazio ha permesso in pochi mesi il riavvio delle
normali attività per quasi tutte le aziende colpite,
circa quaranta.
A questo vanno aggiunti
i fondi dell'ufficio commissariale per l'emergenza
della Valle del Sacco (circa dieci milioni) ed il
Fondo Unico per la Valle del Sacco (circa nove
milioni).
Il distretto
agronergetico della Valle dei Latini sarà il primo in Italia
finalizzato a produrre
(e commercializzare) energie alternative secondo una
politica di sviluppo che veda la partecipazione
diretta di agricoltori ed organizzazioni professionali e
di categoria.
Con ciò, afferma
ancora il presidente Marrazzo, "Il Lazio si impegna
[...] a mantenere i parametri di Kyoto", e ancora:
"la Valle dei Latini è stato un luogo devastato dalla
mancanza di controlli, così anche la filiera dei
rifiuti, mentre oggi parliamo di impianti e
tecnologie.”
Riferimenti
bibliografici:
www.ecoblog.it/post/2753/nasce-il-primo-distretto-agroenergetico-italiano
www.zeroemission.tv/Objects/Pagina.asp?ID=602
www.regione.lazio.it/web2/main/sala_stampa/news_dettaglio.php?id=1385
http://www.ansa.it/ecoenergia/notizie/rubriche/biomasse/20070207164334194089.html |