Una scuola che voglia qualificarsi come radicalmente
innovativa, pur nella tradizione, non può prescindere
dalla ricomposizione della storica frattura tra
discipline scientifiche e discipline umanistiche.
Ovviamente, se si riesce da parte dei docenti ad
ottenere la ricomposizione di questa scissione, non solo
si modificano l’insegnamento e l’apprendimento, ma si
modifica anche il modo di concepire e praticare la
scuola.
Dunque, modificazione del rapporto tra discipline
scientifiche e discipline umanistiche significa pure
modificazione dei tradizionali rapporti scolastici.
Inoltre, se si riesce anche,
nell’insegnamento-apprendimento così concepito, ad
offrire la possibilità di una scoperta creativa e
laboratoriale, la scuola dimostra ai ragazzi di poter
proporre nuovi argomenti e nuove logiche, senza perdere
la dimensione ludica ed inventiva, anzi potenziandola al
massimo grado.
A questo proposito, quale migliore iniziativa di quella
di servirsi di un’attività di laboratorio in cui
confluiscono lettere, scienze, matematica ed educazione
tecnologica?
Il Laboratorio di Geografia proposto e sperimentato
nella scuola media statale “Morcelli”, dedicato allo
studio del Mediterraneo, è strettamente legato alle
lezioni frontali classiche del mattino.
La stessa parola “Laboratorio” indica la messa in
“gioco” delle capacità operative ed inventive
dell’alunno...
In questo caso l’operatività e la
creatività degli alunni vengono concentrate su un
modello strutturale, una relazione ed organizzazione di
concetti altamente astratti: il Mediterraneo nella
Storia, nella Geografia, nelle Scienze, nella
Tecnologia, nell’Arte.
Tale modello, nel Laboratorio, assumerà connotazioni
concrete e pratiche.
Il momento strumentale del
Laboratorio non solo serve a chiarire operativamente i
concetti teorici, ma anche ad ampliare gli stessi
concetti. Infatti le tecniche messe in “gioco” nel
Laboratorio, riproduzione in scala con il metodo della
quadrettatura, uso degli strumenti del disegno tecnico,
calcolo, tecniche di colorazione non scelte a caso, ma
con un preciso fine di consolidamento della teoria,
contribuiscono a dare una cornice di progressione
cognitiva alle nozioni apprese al mattino, in qualche
caso modificando perfino, grazie all’apporto critico
degli alunni stessi, la teoria spiegata in classe.
Si può dire quindi che teoria e pratica del Laboratorio
stabiliscono una relazione interna e reciproca che aiuta
l’alunno a non perdere l’insieme delle conoscenze, che
non sono soltanto teoriche.
L’Elaborazione della Carta Geografica del Mediterraneo,
che è al centro degli interessi disciplinari ed
interdisciplinari di Storia, Geografia, Scienze e
Tecnologia, in particolar modo contribuisce a fornire
una visualizzazione completa e pratica delle teorie
spiegate in classe dai singoli docenti.
Le tecniche espressive delle varie discipline, diverse
da quelle che si apprendevano dalla scuola di vecchio
stile, comportano tutte la radicalità della scoperta e
il consolidamento di una logica unitaria.
La riproduzione del settore geografico del Mediterraneo
continua un lavoro storico-geografico iniziato l’anno
scorso.