N. 82 - Ottobre 2014
(CXIII)
UN DISCO TI SALVERà LA VITA
PARTE II -
mtv unplugged in new york
di Andrea Bajocco
Kurt Donald Cobain (e con lui la storia dei Nirvana) è morto
da
oltre sei mesi quando esce il primo
album
postumo
della
band.
Il
primo
novembre
1994
l’etichetta
Geffen
dà
alla
luce
il
disco
dal
vivo
MTV
Unplugged
in
New
York,
registrato
presso
i
Sony
Studios
di
New
York
un
anno
prima
(18
novembre
1993).
L’album è stato pubblicato quasi “per caso”. Dopo la morte
del
frontman
di
Seattle,
infatti,
il
canale
MTV
mandò
in
ripetizione
il
video
del
concerto
e,
per
evitare
il
conseguente
diffondersi
del
bootleg,
si
decise
di
dar
vita
a un
lavoro
il
cui
titolo
sarebbe
dovuto
essere
Verse
Chorus
Verse.
Questo
avrebbe
incluso
pezzi
tratti
da
esibizioni
live
(tra
il
1989
e il
1994)
del
gruppo
fautore
del
grunge,
oltre
all'intera
performance
su
MTV.
Nondimeno, l’idea non venne mai realizzata. Infatti, ciò
che
rimaneva
dei
Nirvana,
vale
a
dire
il
bassista Krist
Novoselic
e il
batterista
Dave
Grohl,
ritenne
la
scelta
delle
tracce
da
inserire
“troppo
difficile
emotivamente”.
Di
conseguenza,
Verse Chorus Verse venne cancellato appena una settimana dopo l’annuncio alla
stampa.
Novoselic e Grohl decisero, in luogo dell’album cancellato,
di
pubblicare
il
solo
MTV
Unplugged
che
debuttò
immediatamente
in
prima
posizione
secondo
Billboard
(si
parla
di
oltre
310mila
copie
vendute
soltanto
nella
prima
settimana).
La scaletta del concerto prevedeva il riarrangiamento in
chiave
acustica
di
alcuni
tra
i
pezzi
più
importanti
dei
Nirvana
misti
ad
alcune
cover.
Da
Leadbelly
ai
The
Vaselines,
dai
Meat
Puppets
a
David
Bowie,
saranno
alla
fine
6 le
cover
inserite
in
scaletta,
mentre
saranno
8 i
pezzi
della
band
di
Seattle.
Del primo album dei Nirvana (Bleach, 1989) è stata
scelta
soltanto
About
a
Girl,
usata
come
apertura
del
concerto.
Sono
invece
4 (Come
As
You
Are,
Polly,
On a
Plain
e
Something
in
the
Way)
le
tracce
tratte
dall’album
capolavoro
del
gruppo
(Nevermind,
1991).
Dal
terzo
e
ultimo
album
dei
Nirvana
(In
Utero,
1993)
sono
invece
state
scelte
Pennyroyal
Tea,
Dumb
e
All
Apologies.
Per quanto riguarda le cover, la scelta di Cobain – e più
in
generale
dei
Nirvana
– è
ricaduta
su 3
canzoni
dei
Meat
Puppets
(Plateau,
Oh
Me
e
Lake
of
Fire),
una
canzone
del
“Duca
Bianco”
David
Bowie
(The
Man
Who
Sold
The
World)
e
una
dei
The
Vaselines
–
gruppo
pop
piuttosto
sconosciuto,
ma
amatissimoo
dal
frontman
dei
Nirvana
– (Jesus
Doesn't
Want
Me
for
a
Sunbeam).
Infine,
è
stato
rivisitato
(sia
dal
punto
di
vista
testuale
che
musicale)
un
classico
della
fine
del
XIX
secolo:
In
The
Pines
di
Leadbelly
è
diventata
Where
Did
You
Sleep
Last
Night
dei
Nirvana.
L’esecuzione – passionale, a tratti sottocutanea – di Cobain
ha
fatto
dell’album
una
vera
pietra
miliare
della
musica
anni
’90.
A
tal
proposito
Robert
Christgau
(giornalista
e
critico
musicale
statunitense)
ha
azzardato
un
paragone
piuttosto
“scomodo”:
“La
performance
vocale
di
Cobain
ricorda
quella
di
John
Lennon
in
John
Lennon/Plastic
Ono
Band”.
Un altro attestato di stima importante è arrivato da Ben
Thompson
di
Mojo
che
scrisse:
“[...]
Il
problema
con
gli
album
unplugged
tende
ad
essere
che,
se
hanno
senso
come
video,
senza
l'accompagnamento
delle
immagini,
sembrano
incompleti.
Nel
caso
specifico
dei
Nirvana,
ciò
è in
realtà
un
vantaggio,
perché
questa
particolare
esperienza
è
troppo
intensa
per
essere
ripetuta
più
volte”.
Il disco, superando in breve le vendite di In Utero,
è di
fatto
entrato
– al
pari
della
voce
straziante
di
Cobain
–
nell’olimpo
della
musica
grunge
e
non
solo.
Non
è
quindi
un
caso
se
ancora
oggi
i
giovani
che
si
avvicinano
ai
Nirvana
per
la
prima
volta,
partono
con
l’ascolto
di
Nevermind
prima
e
dell’MTV
Unplugged
in
New
York
poi.