N. 128 - Agosto 2018
(CLIX)
Il Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita
Due
Statuti
a
confronto
di Claudio
Gentile
Nell’ambito
della
riforma
della
Curia
Romana,
intrapresa
dall’attuale
pontefice
Francesco
sin
dalla
sua
elezione,
il
15
agosto
2016
con
il
Motu
Proprio
Sedula
Mater,
è
stato
creato
il
Dicastero
per
i
Laici,
la
Famiglia
e la
Vita.
Tale
Dicastero,
che
in
realtà
ha
accorpato
due
precedenti
strutture
(il
Pontificio
Consiglio
per
i
Laici
e
il
Pontificio
Consiglio
per
la
Famiglia),
ha
il
compito
di
promuovere
la
vita
e
l’apostolato
dei
fedeli
laici,
curare
la
pastorale
della
famiglia
e
tutelare
e
sostenere
la
vita
umana.
Creando
un
Dicastero
“dedicato”
ai
laici
Papa
Francesco
ha
voluto
dare
loro
una
maggiore
visibilità
all’interno
della
Chiesa,
come
chiesto
dal
Concilio
Vaticano
II e
come
già
avviene
per
i
Vescovi,
i
sacerdoti
ed i
religiosi,
che
da
secoli
hanno
degli
autonomi
“ministeri”
a
loro
destinati.
L’organizzazione
pratica
del
Dicastero
è
stata
data
da
un
apposito
Statuto
approvato
dal
Papa
il 4
giugno
2016.
Questo
Statuto
è
stato
completamente
riformulato
ed
emendato
il
10
aprile
2018.
Entrambe
i
testi
sono
stati
approvati
ad
experimentum
e
quindi
non
in
maniera
definitiva.
Entrando
nel
dettaglio,
lo
Statuto
del
2016
prevede
che
il
Dicastero
sia
presieduto
da
un
Prefetto,
coadiuvato
da
un
Segretario,
che
potrebbe
essere
un
laico,
e da
tre
Sotto-Segretari
laici.
Si
prevede
pertanto
per
la
prima
volta
la
possibilità
che
i
Sotto-Segretari
siano
dei
laici
e
non
dei
chierici
e
che
addirittura
il
Segretario,
che
ha
funzioni
di
organizzazione
e di
gestione,
possa
essere
individuato
oltre
che
tra
sacerdoti
(generalmente
Vescovi)
anche
tra
i
laici.
Ad
ogni
Sotto-Sottosegretario
è
affidata
la
cura
di
una
delle
tre
“Sezioni”
in
cui
si
articola
il
Dicastero:
per
i
fedeli
laici,
per
la
famiglia
e
per
la
vita.
Il
testo,
che
è
stato
emanato
in
realtà
ancor
prima
del
Motu
Proprio
di
creazione
del
Dicastero,
detta
poi
specifiche
norme
per
ciascuna
Sezione,
entrando
anche
nel
dettaglio
delle
varie
attività
e
funzioni
attribuite.
Alla
Sezione
per
i
fedeli
laici
è
affidato
il
compito
di «animare
e
incoraggiare
la
promozione
della
vocazione
e
della
missione
dei
fedeli
laici
nella
Chiesa
e
nel
mondo,
come
singoli,
coniugati
o
no,
e
altresì
come
membri
appartenenti
ad
associazioni,
movimenti,
comunità.
Esso,
inoltre,
promuove
studi
per
contribuire
all’approfondimento
dottrinale
delle
tematiche
e
delle
questioni
riguardanti
i
fedeli
laici»
(art.
5).
Non
solo,
ma «favorisce
nei
fedeli
laici
la
coscienza
della
corresponsabilità,
in
forza
del
Battesimo,
per
la
vita
e la
missione
della
Chiesa»
(art.
6, §
1),
«promuove
tutte
le
iniziative
che
riguardano
l’azione
evangelizzatrice
dei
fedeli
laici
nei
vari
settori
delle
realtà
temporali»
(art.
6, §
2),
«promuove
anche
la
partecipazione
dei
fedeli
laici
all’istruzione
catechetica,
alla
vita
liturgica
e
sacramentale,
all’azione
missionaria,
alle
opere
di
misericordia,
di
carità
e di
promozione
umana
e
sociale»,
sostenendo
e
incoraggiando
altresì
«la
presenza
attiva
e
responsabile
negli
organi
consultivi
di
governo
presenti
nella
Chiesa
a
livello
universale
e
particolare»
(art.
6, §
3) e
«valuta
le
iniziative
delle
Conferenze
episcopali
che
chiedono
alla
Santa
Sede,
secondo
le
necessità
delle
Chiese
particolari,
l’istituzione
di
nuovi
ministeri
e
uffici
ecclesiastici»
(art.
6, §
4).
A
queste
competenze
educative
e
formative,
la
sezione
eredita
i
compiti
di
“governo”
del
precedente
Pontificio
Consiglio
per
i
Laici
e
cioè
«erige
le
aggregazioni
dei
fedeli
e i
movimenti
laicali
che
hanno
un
carattere
internazionale
e ne
approva
o
riconosce
gli
statuti,
salva
la
competenza
della
Segreteria
di
Stato;
tratta
altresì
eventuali
ricorsi
amministrativi
relativi
alle
materie
di
competenza
del
Dicastero»
(art.
7,
§1).
Alla
Sezione
per
la
famiglia,
invece,
sono
assegnati
i
compiti
di «promuove
la
cura
pastorale
della
famiglia»,
tutelarne
«la
dignità
e il
bene
basati
sul
sacramento
del
matrimonio»
e
favorirne
«i
diritti
e la
responsabilità
nella
Chiesa
e
nella
società
civile»
(art.
8,
§1),
discernere
«i
segni
dei
tempi
per
valorizzare
le
opportunità
in
favore
della
famiglia»
(art.
8, §
2),
seguire
«l’attività
degli
istituti,
delle
associazioni,
dei
movimenti
e
delle
organizzazioni
cattoliche,
nazionali
e
internazionali,
il
cui
fine
è
servire
il
bene
della
famiglia»
(art.
8, §
3),
curare
«l’approfondimento
della
dottrina
sulla
famiglia
e la
sua
divulgazione
mediante
un’adeguata
catechesi»,
favorire
«gli
studi
sulla
spiritualità
del
matrimonio
e
della
famiglia
e il
loro
risvolto
formativo»
(art.
9, §
1),
offrire
«linee
direttive
per
programmi
formativi
per
i
fidanzati
che
si
preparano
al
matrimonio
e
per
le
giovani
coppie»
e «per
programmi
pastorali
che
sostengano
le
famiglie
nella
formazione
dei
giovani
alla
fede
e
alla
vita
ecclesiale
e
civile,
attenti
specialmente
ai
poveri
e
agli
emarginati»,
favorire
«l’apertura
delle
famiglie
all’adozione
e
all’affidamento
dei
bambini
e
alla
cura
degli
anziani,
rendendosi
presente
presso
le
istituzioni
civili
perché
sostengano
tali
pratiche»
(art.
9, §
2-4).
Alla
Sezione
per
la
vita,
infine,
spetta
sostenere
e
coordinare
«iniziative
in
favore
della
procreazione
responsabile,
come
pure
per
la
tutela
della
vita
umana
dal
suo
concepimento
fino
al
suo
termine
naturale,
tenendo
presenti
i
bisogni
della
persona
nelle
diverse
fasi
evolutive»
(art.
11,
§
1),
promuovere
e
incoraggiare
«le
organizzazioni
e
associazioni
che
aiutano
la
donna
e la
famiglia
ad
accogliere
e
custodire
il
dono
della
vita,
specialmente
nel
caso
di
gravidanze
difficili,
e a
prevenire
il
ricorso
all’aborto»,
sostenere
«programmi
e
iniziative
volti
ad
aiutare
le
donne
che
avessero
abortito»
(art.
11,
§ 2)
e
studiare
e
promuovere
«la
formazione
circa
i
principali
problemi
di
biomedicina
e di
diritto
relativi
alla
vita
umana
e
circa
le
ideologie
che
vanno
sviluppandosi
inerenti
la
stessa
vita
umana
e la
realtà
del
genere
umano»
(art.
12).
Strettamente
connessi
con
il
neo
istituito
Dicastero
sono
il
“Pontificio
Istituto
Giovanni
Paolo
II
per
studi
su
Matrimonio
e
Famiglia”
(art.
10)
e la
“Pontificia
Accademia
per
la
Vita”
(art.
13).
Come
anticipato,
questo
Statuto
emanato
nel
2016
contestualmente
alla
creazione
del
Dicastero
è
stato
completamente
sostituito
da
un
secondo
Statuto
nel
2018,
anche
questo
secondo
la
formula
“ad
experimentum”.
Ciò
sta
a
significare
che
non
è
ancora
la
versione
definitiva
e
che
presto
dovrebbe
esserne
approvato
uno
con
uno
definitivo
e
con
una
certa
stabilità.
La
prima
differenza
che
balza
subito
agli
occhi
è
l’eliminazione
della
suddivisione
in
paragrafi,
ciascuno
dedicato
ad
una
Sezione
del
Dicastero,
e
quindi
l’esplicita
articolazione
del
Dicastero
in
tre
Sezioni.
La
seconda
e
conseguente
differenza
è
nel
numero
di
Sotto-Segretari
che
da
tre
si
riducono
ad «almeno»
due
con
la
eliminazione
della
norma
che
affida
a
ciascun
Sotto-Segretario
una
specifica
Sezione
del
Dicastero.
Nella
sostanza
al
Dicastero
restano
ovviamente
le
stesse
competenze,
tuttavia
si
possono
notare
alcune
non
poche
e
significative
differenze.
La
prima
modifica
si
ha
già
all’articolo
1
ove,
dopo
aver
descritto
sinteticamente
le
competenze
del
nuovo
organismo,
si
specifica
che
«secondo
i
principi
della
collegialità,
sinodalità
e
sussidiarietà,
il
Dicastero
intrattiene
relazioni
con
le
Conferenze
Episcopali,
le
Chiese
locali
e
altri
organismi
ecclesiali,
promovendo
lo
scambio
tra
di
essi
e
offrendo
la
sua
collaborazione
affinché
siano
promossi
i
valori
e le
iniziative
connesse
a
suddette
materie».
Il
paragrafo,
quindi,
sulla
scia
del
magistero
di
Papa
Francesco,
pone
l’accento
sul
metodo
sinodale
e
collegiale
che
deve
improntare
nella
sue
attività
il
Dicastero.
Un
altro
importante
accento
viene
posto
sui
giovani,
prima
assenti
e
ora
sempre
citati
in
tutto
il
testo
statutario,
e
sulle
donne.
A
loro
sono
dedicati
due
nuovissimi
e
appositi
articoli:
l’8
per
i
giovani
(«[Il
Dicastero]
Esprime
la
particolare
sollecitudine
della
Chiesa
per
i
giovani,
promuovendo
il
loro
protagonismo
in
mezzo
alle
sfide
del
mondo
odierno.
Appoggia
le
iniziative
del
Santo
Padre
nell’ambito
della
pastorale
giovanile
e si
pone
al
servizio
delle
Conferenze
Episcopali,
dei
movimenti
e
associazioni
giovanili
internazionali,
promovendone
la
collaborazione
e
organizzando
incontri
a
livello
internazionale»)
e il
9
per
le
donne
(«Il
Dicastero
si
adopera
per
approfondire
la
riflessione
sul
rapporto
uomo-donna
nella
rispettiva
specificità,
reciprocità,
complementarità
e
pari
dignità.
Valorizzando
il
“genio”
femminile,
dà
il
suo
contributo
alla
riflessione
ecclesiale
sull’identità
e la
missione
della
donna
nella
Chiesa
e
nella
società,
promovendone
la
partecipazione»).
Il
nuovo
testo
non
tralascia
di
citare
esplicitamente
la
cura
per
la
pastorale
giovanile
ed «il
dialogo
intergenerazionale».
Per
quanto
riguarda
le
competenze
già
previste
nel
precedente
testo
è
importante
segnalare
che
in
tema
di
famiglia
viene
affidato
al
Dicastero,
richiamando
i
numeri
296-306
dell’Esortazione
Apostolica
di
Papa
Francesco
Amoris
laetitia,
anche
il
compito
di
esprimere
«la
sollecitudine
pastorale
della
Chiesa
anche
nei
confronti
delle
situazioni
dette
“irregolari”»
(matrimoni
civili,
divorziati
risposati,
conviventi,
etc.).
Per
quanto
riguarda,
invece,
l’attività
prettamente
di
governo
di
approvare
gli
Statuti
della
aggregazioni
dei
fedeli,
l’art.
7
aggiunge
che
il
Dicastero
ha
anche
il
compito
di
accompagnarne
la
vita
e lo
sviluppo.
Viene,
infine,
chiaramente
assegnata
al
Dicastero
l’organizzazione
delle
Giornate
Mondiali
della
Gioventù
e
degli
Incontri
Mondiali
delle
Famiglie.
Restano
confermati
i
“diretti
legami”
con
il
Pontificio
Istituto
Giovanni
Paolo
II
per
studi
su
Matrimonio
e
Famiglia
(nel
frattempo
ridenominato
“Pontificio
Istituto
Teologico
Giovanni
Paolo
II
per
le
Scienze
del
Matrimonio
e
della
Famiglia)
e
con
la
Pontificia
Accademia
per
la
Vita.
Questo
secondo
Statuto,
in
conclusione,
è
molto
più
completo
e
rispondente
alle
effettive
attività
del
Dicastero.
Molto
probabilmente
la
prima
versione
ha
sofferto
della
fretta
nella
stesura
per
l’avvio
delle
attività
e i
primi
due
anni
di
lavoro
hanno
fatto
sentire
l’urgenza
di
una
rivisitazione
più
puntuale
del
testo,
che,
a
quel
punto,
si è
arricchito
anche
degli
spunti
dati
dal
Papa
negli
ultimi
tempi
su
famiglie,
donne
e
giovani.