N. 11 - Novembre 2008
(XLII)
DESTRA
& SINISTRA
crisi e soluzioni
concrete
di Giovanna
D'Arbitrio
Tutti noi ce la
prendiamo con la storia, ma io dico che la colpa è
nostra… Ma cos’è la destra, cos’è la sinistra?
L’ideologia, l’ideologia, al momento dov’è andata? Non
si sa…
Quando Giorgio Gaber scrisse questa canzone sia la
sinistra che la destra capitalista più “illuminata”
stavano già attraversando una crisi ideologica, causata
da un crescente ed invasivo potere economico, privo di
regole.
Ora il revisionismo è di moda e, anche se riconoscere
gli errori commessi può essere utile, tuttavia i
fantasmi del passato ricompaiono sotto altre vesti in
altri luoghi, in dittature ancora oggi presenti qua e là
nel mondo.
Nel 2000 la giornalista Naomi Klein scrisse NO LOGO, un
libro che vinse il National Business Book Award in
Canada e, nel 2007, pubblicò THE SHOCK DOCTRINE, dal
quale è stato tratto l’omonimo film documentario di
Alfonso Cuaròn, presentato al recente Festival di
Venezia.
In “No Logo” ella mise in rilievo il radicale
cambiamento delle strategie adottate dall’economia
mondiale negli ultimi 20 anni, strategie focalizzate
sempre più sul branding , sulla riduzione dei costi e
sull’incremento dei profitti.
La produzione venne gradualmente dislocata, pertanto,nei
paesi del terzo mondo, Asia, Africa ed America Latina,
dove ancora oggi si possono sfruttare risorse di vario
genere, inclusa la manodopera a basso costo, con il
supporto di dittature locali.
Emblematico ci sembra in tal senso il caso della Cina
capital-comunista, in cui esistono numerosi LAOGAI,
campi di concentramento dove i prigionieri rappresentano
un’inesauribile forza- lavoro a costo zero (con turni di
14-16 ore al giorno) e fabbriche in cui nessuno può
protestare per bassi salari, soprusi, assenza di norme
di sicurezza e illegale smaltimento dei rifiuti tossici.
Ecco come si possono realizzare enormi profitti!
Così quando ci battiamo giustamente per la libertà del
Tibet, dovremmo sapere che anche milioni di Cinesi non
sono liberi.
Amnesty International, Human Rights Watch, il Comitato
dei Diritti Sociali ed Economici dell’ONU hanno
protestato contro i LAOGAI nel 2005 e perfino il
Parlamento tedesco si è schierato contro di essi nel
2007: pestaggi, disumane torture (in particolare sulle
donne!), lavaggio del cervello, numerose esecuzioni
capitali, espianto di organi ed altri orrori sono stati
denunciati.
Nel secondo libro della Klein, “The Shock Doctrine” ,
vengono illustrate le teorie liberiste di un influente
economista, Milton Friedman, e della cosiddetta Scuola
Di Chicago. “Shock and Awe” è lo slogan che illustra
come approfittare dello sgomento e dell’angoscia della
gente in seguito ad uno shock causato da disastri
naturali( come terremoti, inondazioni, uragani ecc.)
oppure provocato “ad hoc “mediante destabilizzanti crisi
economiche e guerre, allo scopo di mettere in atto
privatizzazioni, “deregulation” e liberalizzazioni. Per
dimostrare tale tesi, vengono citati numerosi
avvenimenti tra i quali l’uragano Katrina a New Orleans
e lo tsunami del 2004 in Asia: privatizzazioni selvagge
( come quella dell’acqua!) e ricostruzioni per favorire
interessi economici e speculazioni di vario genere sono
state rilevate. Dopo il disastroso Tsunami, infatti, le
case dei pescatori vennero spostate verso l’interno,
ufficialmente “per proteggerle dalle maree”, poi le zone
liberate furono lottizzate per costruire grandi
alberghi.
Quanta ottusità! Se continuiamo di questo passo sarà
proprio la NATURA, offesa e dilaniata dall’inquinamento,
a dare una tremenda lezione travolgendo tutti, ricchi e
poveri!
Molte persone si oppongono al liberismo economico per
questi motivi, soprattutto quindi per la mancanza di
regole condivise da tutti i paesi, regole che
garantiscano il rispetto dei diritti umani nei paesi
poveri, ma anche la protezione di tanti lavoratori nelle
altre parti del mondo. Quante persone stanno perdendo
posti di lavoro in questi giorni per le speculazioni di
molte banche e multinazionali!. Non è il “free trade”
che fa paura, ma il modo in cui viene attuato.
Immergiamoci, quindi, nella realtà italiana! Rifiuti
tossici riversati in Campania, criminalità organizzata
in tutto il Sud, corruzione della cosiddetta “Casta”,
sfruttamento dei giovani con lavoro nero o interinale,
emigrazione dal Sud verso il Nord o verso paesi esteri,
mortali incidenti sul lavoro, enormi difficoltà
economiche di gente che non arriva “a fine mese” ,
chiusura di aziende e licenziamenti ecc. ecc…
Di fronte ai gravi problemi internazionali che hanno
ripercussioni anche a livello nazionale, solo i paesi
più forti e coesi, capaci di politiche coraggiose ed
innovative che superino gli interessi egoistici dei
partiti politici e di rapaci economisti, avranno forse
la possibilità di imporsi e di proporre soluzioni
concrete per affrontare i gravi problemi dell’umanità,
nel rispetto dei diritti umani e civili e della
solidarietà, in una corretta fruizione delle risorse,
nel moderare la sfrenata corsa del consumismo, nel
preservare quello che ancora resta in termini di
VIVIBILITA’ sul pianeta Terra.
Se non verranno trovate soluzioni valide e concrete, gli
stessi ideatori e sostenitori dell’attuale sistema
economico globalizzato potrebbero non essere più in
grado di dominarlo. Forse il processo è già
drammaticamente in atto, come dimostra il più grave
fallimento della storia, quello della “Lehman Brothers”,
una delle maggiori banche degli U.S.A.
Concludendo, i gravi problemi che possono sconvolgere
l’umanità impongono soluzioni condivise. Solo così forse
ci potremo ancora salvare. |