N. 2 - Febbraio 2008
(XXXIII)
mario
de bernardi &
Francesco
Agello
I primati della Regia Aeronautica
di Fabio Luisi
Ricorre quest’anno l’85° Anniversario dalla costituzione
dell’Aeronautica Militare Italiana, che venne costituita
come Forza Armata autonoma con il Regio Decreto
del 28 marzo 1923.
All’epoca l’arma aerea veniva chiamata Regia Aeronautica, in
onore del Re.
Tra gli anni ’20 e gli anni ’30, furono molti i valorosi
piloti italiani che diedero visibilità e importanza
all’Arma Azzurra (come veniva anche chiamata
l’Aeronautica), compiendo imprese e gare con i loro
velivoli.
Furono conquistati, in quell’epoca, molti
primati, e vennero compiute anche trasvolate e raid
aerei che resero l’Italia protagonista del settore a
livello mondiale.
La maggior parte dei primati aeronautici nel mondo è
detenuta dal nostro paese … deteniamo infatti ben 100
primati in varie categorie, e 33 primati (nessun singolo
paese è arrivato a tanto) sugli 84 previsti dalla
Federazione aeronautica internazionale.
Questo lo si deve al sacrificio e all’impegno di uomini e
piloti che accettarono notevoli rischi e pericoli in un
settore che aveva ancora molto da scoprire e da
approfondire.
I nostri aviatori permisero di conoscere, con il loro
lavoro, i limiti di uomini e macchine durante il volo,
spesso portandoli all’estremo…
Analizziamo ora la storia di due piloti in particolare, e
di alcuni loro primati: Mario de Bernardi (1893-1959) e
Francesco Agello (1902-1942).
Mario
De Bernardi
Mario
De Bernardi ha avuto una vita intensa e piena di
imprese… nel 1926 il pilota vince, tra le altre, la
“Coppa Schneider” a Norfolk, negli USA. Questa “Coppa”
era una gara che riguardava il record di velocità per
idrovolanti. Gli aerei compivano un percorso su circuito
triangolare (300 km circa). Tale competizione era stata
ideata dall’ingegnere francese Jaques Schneider nel
1913, per favorire il progresso tecnologico soprattutto
in campo motoristico.
De Bernardi, che era a capo della squadra italiana per la
“Coppa”, vince la competizione a bordo di un idrocorsa
Macchi M.39, raggiungendo la velocità di 396,689 km/h.
Nel 1927, il pilota gareggia a Venezia, all’edizione di
quell’anno della “Coppa Schneider”, ma non vince a causa
di problemi al motore. Batte però il record mondiale di
velocità, volando con il suo Macchi M.52 a 479,290 km/h.
L’anno successivo confermerà il suo primato volando alla
velocità di 512,776 km/h, con un Macchi M.52R, sempre a
Venezia.
Francesco Agello
Francesco Agello, invece, a Desenzano sul Garda, nel 1933,
batterà il record mondiale di velocità, raggiungendo con
un Macchi-Castoldi M.C.72 i 682,078 km/h.
Nel 1934, sempre a Desenzano e sempre con un
Macchi-Castoldi M.C.72, confermerà il primato di
velocità volando a 709,209 km/h.
Il primato di Agello rappresentò una clamorosa vittoria
sportiva e tecnica, e va detto che per la categoria
idrovolanti con motore a pistoni, il primato di Agello è
ancora oggi imbattuto.
Questi citati sono tutti primati che riguardano la
“categoria velocità”, ma ci sono stati anche molti
primati di altre categorie, come altezza, durata,
distanza e altre più specifiche.
Questo periodo, in cui fu compiuta la maggior parte dei
primati aeronautici, non ha avuto eguali nella storia
del volo, per fermento, vitalità, entusiasmo e
interesse…
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