N. 100 - Aprile 2016
(CXXXI)
DUE SECOLI DI “GUERRA SANTA”
CRONOLOGIA DELLE CROCIATE
di Federica Campanelli
La
religione
al
servizio
della
geopolitica,
quindi
del
potere,
è
una
circostanza
a
cui
l’uomo
è
oramai
assuefatto,
e
quello
delle
Crociate
rappresenta,
nel
panorama
controverso
delle
guerre
di
religione,
un
evento
colossale
di
cui
si
soffrono
ancora
retaggi
ideologici.
Importante,
innanzitutto,
ricordare
come
i
contemporanei
agli
eventi
non
parlassero
di
Crociate,
piuttosto
di
una
sorta
di
pellegrinaggio
armato.
La
parola
“Crociata”
è
difatti
comparsa
solo
molto
tempo
dopo
in
riferimento
ai
noti
eventi
bellici
che
videro
lo
scontro
tra
le
forze
armate
cristiane
e
quelle
musulmane
nei
secoli
XII-XIII;
nondimeno,
Crociate
furono
pure
le
violente
persecuzioni
ai
danni
di
quei
movimenti
cristiani
considerati
ereticali
come
(per
citarne
solo
alcuni)
il
Catarismo
e
l’Hussitismo,
rispettivamente
nel
XIII
e XV
secolo.
Di
seguito
presentiamo
una
breve
rassegna
cronologica
delle
prime,
“originali”
guerre
sante
a
matrice
cristiana
mosse
contro
i
musulmani
nel
corso
del
Basso
Medioevo,
ufficialmente
per
liberare
il
Santo
Sepolcro
e i
sacri
luoghi
di
Palestina.
La
Prima
Crociata
(1095-1099)
venne
promossa
da
Papa
Urbano
II
nel
1095,
ma
le
truppe
crociate
giunsero
a
Costantinopoli
solo
l’anno
successivo.
Nel
1099
la
spedizione
penetrò
con
successo
a
Gerusalemme,
che
divenne
un
regno
cristiano.
Nacquero
anche
gli
stati
crociati
di
Antiochia,
Edessa
e
Tripoli.
La
Seconda
Crociata
(1145-1149),
i
cui
esiti
furono
fallimentari,
venne
lanciata
da
papa
Eugenio
III
in
risposta
alla
conquista
islamica
della
città
di
Edessa
nel
1144,
divenuta
cristiana
durante
la
prima
crociata.
Presero
parte
al
conflitto
anche
Luigi
VII
e
Corrado
III.
La
Terza
Crociata
(1188-1192)
venne
proposta
da
papa
Gregorio
VIII
in
seguito
alla
presa
di
Gerusalemme
da
parte
di
Saladino
nel
1187.
Conosciuta
anche
come
“Crociata
dei
Re”,
vi
parteciparono
Federico
Barbarossa,
Filippo
II e
Riccardo
I.
L’unico
vero
successo
fu
la
conquista
della
città
di
San
Giovanni
d’Acri,
mentre
Gerusalemme
rimaneva
in
mano
musulmana;
tuttavia,
terminati
i
conflitti,
Saladino
e
Riccardo
I
stipularono
un
accordo
secondo
il
quale
i
Cristiani
avrebbero
potuto
visitare
la
Città
Santa,
purché
inermi.
La
Quarta
Crociata
(1202-1204),
promossa
da
papa
Innocenzo
III,
fautore
anche
delle
persecuzioni
ai
danni
dei
catari
albigesi,
è
rinomata
soprattutto
per
il
violento
assedio
di
Costantinopoli
(1204).
A
mutare
l’obiettivo
da
Gerusalemme
alla
capitale
bizantina
fu
il
doge
di
Venezia
Enrico
Dandolo,
tra
i
maggiori
finanziatori
della
spedizione.
Questa
non
ottenne
come
obiettivo
la
conquista
della
Città
Santa
bensì
dell’instaurazione
del
cosiddetto
Impero
Latino
di
Costantinopoli.
Anche
la
Quinta
Crociata
(1217-1221)
fu
indetta
da
Innocenzo
III
(1215),
ma
fu
condotta
dal
suo
successore,
Onorio
III.
L’unica
conquista,
nel
1219,
fu
la
città
di
Damietta,
in
Egitto,
peraltro
riconquistata
dai
musulmani
già
nel
1221.
Partecipò
al
conflitto
anche
Giovanni
di
Pietro
Bernardone,
noto
ai
più
come
San
Francesco.
La
Sesta
Crociata
(1227-1229)
venne
organizzata
al
tempo
di
papa
Gregorio
IX,
e
tra
i
suoi
protagonisti
più
illustri
vi
fu
Federico
II
di
Svevia.
Questi,
nonostante
la
scomunica
del
1227,
giunse
a
Gerusalemme
(la
cui
regina,
Jolanda,
era
sua
sposa
dal
1225)
il
17
marzo
1229.
Federico,
senza
versare
una
goccia
di
sangue,
bensì
facendo
leva
su
doti
diplomatiche,
riuscì
a
concordare
col
sultano
Malik
al-Kamil
l’ottenimento
della
città
di
Gerusalemme,
tornata
cristiana
per
la
prima
volta
dalla
presa
di
Saladino
(1187).
Della
Settima
Crociata
(1248-1250)
fu
promotore
Luigi
IX
re
di
Francia.
L’obiettivo
stavolta
era
l’Egitto,
sede
del
Sultano,
dove
giunse
(sbarcò
a
Damietta)
con
il
suo
esercito
nel
1249.
Tuttavia,
presso
la
città
di
al-Mansura,
non
lontana
dal
porto
di
Damietta,
l’esercito
francese
subì
una
cocente
sconfitta.
Protagonista
dell’Ottava
Crociata
(1269-1270)
fu
ancora
Luigi
IX
(all’epoca
il
papa
era
Clemente
IV),
e
anche
questa
fu
indirizzata
verso
l’Africa
settentrionale,
precisamente
a
Tunisi.
Nel
corso
del
lungo
assedio
della
città
persero
la
vita
molti
uomini
dell’esercito
crociato,
tra
cui
lo
stesso
Luigi.
Questi
venne
sostituito
dal
fratello
Carlo
D’Angiò
che
“risolse”
la
spedizione
attraverso
un
trattato
(pensato
per
esclusivo
tornaconto
dell’angioino,
all’epoca
poco
apprezzato
Re
di
Sicilia)
con
il
califfo
Muhammad
I
al-Mustansir.
Più
tardi
re
Luigi
IX
verrà
canonizzato
da
papa
Bonifacio
VIII
(1297),
passando
alla
Storia
come
San
Luigi
dei
Francesi.