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COSTITUZIONE FRANCESE

 

(nota: promulgata il 4/10/1958; la presente traduzione in lingua italiana è stata eseguita sotto la responsabilità congiunta della Direzione della comunicazione e dell'informazione del Ministero degli Esteri, del Consolato Generale di Francia a Milano e del Servizio degli Affari Europei dell'Assemblea nazionale. Solo il testo francese fa fede)


PREAMBOLO

Il Popolo francese proclama solennemente la sua fedeltà ai diritti dell'uomo e ai principi della sovranità nazionale definiti dalla Dichiarazione del 1789, confermata ed integrata dal preambolo della Costituzione del 1946 e ai diritti e doveri definiti nella Carta dell’ambiente del 2004.

Sulla base di questi principi e di quello della libera determinazione dei popoli, la Repubblica offre ai territori d'oltremare che manifestano la volontà di aderirvi nuove istituzioni fondate sull'ideale comune di libertà, di eguaglianza e di fraternità e concepite ai fini della loro evoluzione democratica.

Articolo 1

La Francia è una repubblica indivisibile, laica, democratica e sociale. Essa assicura l'eguaglianza dinanzi alla legge a tutti i cittadini senza distinzione di origine, di razza o di religione. Essa rispetta tutte le convinzioni. La sua organizzazione è decentrata.

TITOLO I : Della sovranità

Articolo 2

Lingua ufficiale della Repubblica è il francese.

L'emblema nazionale è la bandiera tricolore, blu, bianca e rossa.

L'inno nazionale è la "Marseillaise".

Il motto della Repubblica è "Libertà, Eguaglianza, Fraternità".

Il suo principio è: governo del popolo, dal popolo e per il popolo.

Articolo 3

La sovranità nazionale appartiene al popolo che la esercita per mezzo dei suoi rappresentanti e mediante referendum.

Nessuna frazione del popolo né alcun individuo può attribuirsene l'esercizio.

Il suffragio può essere diretto o indiretto nei modi previsti dalla Costituzione. Esso è sempre universale, uguale e segreto.

Sono elettori, nelle condizioni stabilite dalla legge, tutti i cittadini francesi maggiorenni di ambo i sessi che godono dei diritti civili e politici.

La legge promuove l'uguaglianza di accesso delle donne e degli uomini ai mandati elettorali e alle funzioni elettive senza distinzione di sesso.
 

Articolo 4

I partiti e i gruppi politici concorrono alla espressione del voto. Essi si formano ed esercitano la loro attività liberamente. Devono rispettare i principi della sovranità nazionale e della democrazia.

Essi contribuiscono all'attuazione del principio enunciato all'ultimo comma dell'articolo 3, alle condizioni stabilite dalla legge.


TITOLO II : Il Presidente della Repubblica

Articolo 5

Il Presidente della Repubblica garantisce il rispetto della Costituzione. Mediante il suo arbitrato, assicura il regolare funzionamento dei poteri pubblici e la continuità dello Stato.

È garante della indipendenza nazionale, della integrità del territorio e del rispetto dei trattati.

Articolo 6

Il Presidente della Repubblica è eletto per cinque anni a suffragio universale diretto.

Le modalità di applicazione del presente articolo sono stabilite con legge organica.

Articolo 7

Il Presidente della Repubblica è eletto a maggioranza assoluta dei voti espressi. Se tale maggioranza non viene conseguita al primo scrutinio, si procede ad una nuova votazione il quattordicesimo giorno successivo. Possono presentarsi soltanto i due candidati che, qualora si siano ritirati i candidati più favoriti, abbiano raccolto il maggior numero di voti al primo scrutinio.

Lo scrutinio è convocato dal Governo.

L'elezione del nuovo Presidente ha luogo non meno di venti giorni e non più di trentacinque giorni prima della scadenza dei poteri del Presidente in carica.

Nel caso di vacanza della Presidenza della Repubblica, dovuta a qualsiasi causa, o d'impedimento constatato dal Consiglio costituzionale su incarico del Governo e deliberante a maggioranza assoluta dei suoi membri, le funzioni del Presidente della Repubblica, ad eccezione di quelle previste dai successivi articoli 11 e 12, sono provvisoriamente esercitate dal Presidente del Senato e, laddove quest'ultimo sia a sua volta impedito dall'esercitare tali funzioni, dal Governo.

Nel caso di vacanza o quando l'impedimento è dichiarato definitivo dal Consiglio costituzionale, lo scrutinio per l'elezione del nuovo Presidente ha luogo, tranne in caso di forza maggiore riconosciuto dal Consiglio costituzionale, non meno di venti giorni e non più di trentacinque giorni dall'inizio della vacanza o della dichiarazione del carattere definitivo dell'impedimento.

Se, nei sette giorni che precedono il limite ultimo del deposito delle presentazioni delle candidature, una delle persone che, meno di trenta giorni prima di quella data, ha annunciato pubblicamente la sua decisione di essere candidata decede o si trova impedita, il Consiglio costituzionale può decidere di rinviare l'elezione.

Se, prima del primo scrutinio, uno dei candidati decede o ha qualche impedimento, il Consiglio costituzionale decide il rinvio dell'elezione.

In caso di decesso o di impedimento di uno dei due candidati più favoriti al primo scrutinio prima di eventuali ritiri, il Consiglio costituzionale dichiara la necessità di dover procedere nuovamente al complesso delle operazioni elettorali; lo stesso avviene in caso di decesso o d'impedimento di uno dei due candidati rimasti in lizza per il secondo scrutinio.

In ogni caso, il Consiglio costituzionale è chiamato in causa alle condizioni previste al secondo comma dell'articolo 61 cui di seguito o a quelle stabilite per la presentazione di un candidato dalla legge organica prevista all'articolo 6 di cui sopra.

Il Consiglio costituzionale può prorogare i termini massimi previsti dai commi terzo e quinto senza che lo scrutinio possa aver luogo più di trentacinque giorni dopo la data della decisione del Consiglio costituzionale. Se l'applicazione delle disposizioni del presente comma ha come effetto quello di rinviare l'elezione ad una data posteriore alla scadenza dei poteri del Presidente in carica, questi continua ad esercitare le proprie funzioni fino alla proclamazione del suo successore.

Gli articoli 49 e 50 e l'articolo 89 della Costituzione non sono applicabili durante la vacanza della Presidenza della Repubblica né durante il periodo che decorre fra la dichiarazione del carattere definitivo dell'impedimento del Presidente della Repubblica e l'elezione del suo successore.

Articolo 8

Il Presidente della Repubblica nomina il Primo ministro. Egli pone fine alle sue funzioni all'atto della presentazione delle dimissioni del Governo.

Su proposta del Primo ministro, nomina gli altri membri del governo e pone fine alle loro funzioni.

Articolo 9

Il Presidente della Repubblica presiede il Consiglio dei ministri.

Articolo 10

Il Presidente della Repubblica promulga le leggi entro quindici giorni dalla trasmissione al Governo della legge definitivamente approvata.

Prima della scadenza del termine, può chiedere al Parlamento una nuova deliberazione della legge o di alcuni suoi articoli. La nuova deliberazione non può essere respinta.

Articolo 11

Il Presidente della Repubblica, su proposta del Governo durante le sessioni o su proposta congiunta delle due assemblee, pubblicate sul Journal officiel, può sottoporre a referendum ogni disegno di legge concernente l'ordinamento dei pubblici poteri, le riforme relative alla politica economica o sociale della Nazione ed ai servizi pubblici che vi concorrono, o tendente ad autorizzare la ratifica di un trattato che, senza essere contrario alla Costituzione, potrebbe comunque incidere sul funzionamento delle istituzioni.

Quando il referendum è indetto su proposta del Governo, questi fa, dinanzi a ciascuna assemblea, una dichiarazione che è seguita da un dibattito.

Quando il referendum porta all'adozione del disegno di legge, il Presidente della Repubblica promulga la legge entro quindici giorni dalla proclamazione dei risultati della consultazione.

Articolo 12

Il Presidente della Repubblica, sentito il Primo ministro e i presidenti delle assemblee, può sciogliere l'Assemblea nazionale.

Le elezioni politiche hanno luogo almeno venti giorni e al massimo quaranta giorni dopo l'avvenuto scioglimento.

L'Assemblea nazionale è convocata di pieno diritto il secondo giovedì successivo alle elezioni. Se la convocazione cade in periodo diverso da quello previsto per la sessione ordinaria, una sessione della durata di quindici giorni ha luogo di diritto.

Non si può procedere ad un nuovo scioglimento durante l'anno che segue dette elezioni.

Articolo 13

Il Presidente della Repubblica firma le ordinanze e i decreti deliberati dal Consiglio dei ministri.

Attribuisce le cariche civili e militari dello Stato.

I consiglieri di Stato, il gran cancelliere della Légion d'honneur, gli ambasciatori ed inviati straordinari, i consiglieri della Corte dei conti, i prefetti, i rappresentanti dello Stato nelle collettività d’oltremare disciplinate dall’articolo 74 ed in Nuova Caledonia, gli ufficiali generali, i rettori delle accademie, i direttori delle amministrazioni centrali sono nominati con delibera del Consiglio dei ministri.

Una legge organica determina le altre cariche alle quali si provvede con delibera del Consiglio dei ministri e le condizioni alle quali il potere di nomina del Presidente della Repubblica può essere dallo stesso delegato ed esercitato in suo nome.

Articolo 14

Il Presidente della Repubblica accredita gli ambasciatori e gli inviati straordinari presso gli Stati esteri; gli ambasciatori e gli inviati straordinari stranieri sono accreditati presso di lui.

Articolo 15

Il Presidente della Repubblica è il capo delle Forze armate. Presiede i consigli e i comitati superiori della Difesa nazionale.

Articolo 16

Quando le istituzioni della Repubblica, l'indipendenza della nazione, l'integrità del territorio o l'esecuzione degli impegni internazionali sono minacciati in maniera grave ed immediata e il regolare funzionamento dei poteri pubblici costituzionali è interrotto, il Presidente della Repubblica adotta le misure richieste dalle circostanze dopo aver ufficialmente consultato il Primo ministro, i Presidenti delle assemblee ed il Presidente del Consiglio costituzionale.

Egli ne informa la nazione con un messaggio.

Tali misure devono essere ispirate dalla volontà di assicurare ai poteri pubblici costituzionali, nel minor tempo possibile, i mezzi necessari per provvedere ai loro compiti. Il Consiglio costituzionale è consultato al riguardo.

Il Parlamento si riunisce di pieno diritto.

L'Assemblea nazionale non può essere sciolta durante l'esercizio dei poteri eccezionali.

Articolo 17

Il Presidente della Repubblica ha il potere di concedere la grazia.

Articolo 18

Il Presidente della Repubblica comunica con le due assemblee del Parlamento mediante messaggi di cui è data lettura e che non danno luogo a dibattito.

Fuori sessione, il Parlamento è riunito espressamente a tale effetto.

Articolo 19

Gli atti del Presidente della Repubblica diversi da quelli previsti dagli articoli 8 (primo comma), 11, 12, 16, 18, 54, 56 e 61 sono controfirmati dal Primo ministro e, se del caso, dai ministri responsabili.

TITOLO III : Il Governo

Articolo 20

Il Governo determina e dirige la politica nazionale.

Dispone dell'amministrazione e delle forze armate.

È responsabile davanti al Parlamento alle condizioni e secondo le procedure previste agli articoli 49 e 50.

Articolo 21

Il Primo ministro dirige l'azione del Governo. È responsabile della Difesa nazionale. Assicura l'esecuzione delle leggi. Fatte salve le disposizioni di cui all'articolo 13, esercita il potere regolamentare e attribuisce le cariche civili e militari.

Può delegare alcuni poteri ai ministri.

Sostituisce, se del caso, il Presidente della Repubblica nella presidenza dei consigli e dei comitati previsti all'articolo 15.

Può, a titolo eccezionale, sostituirlo nella presidenza di un Consiglio dei ministri in virtù di una delega espressa e per un ordine del giorno determinato.

Articolo 22

Gli atti del Primo ministro sono controfirmati, quando occorra, dai ministri incaricati della loro esecuzione.

Articolo 23

Le funzioni di membro del Governo sono incompatibili con l'esercizio del mandato parlamentare, delle funzioni di rappresentanza professionale a carattere nazionale, di qualsiasi impiego pubblico o attività professionale.

Una legge organica stabilisce le condizioni per la sostituzione dei titolari di tali mandati, funzioni o impieghi.

La sostituzione dei membri del Parlamento ha luogo in conformità alle disposizioni dell'articolo 25.

TITOLO IV : Il Parlamento

Articolo 24

Il Parlamento si compone dell'Assemblea nazionale e del Senato.

I deputati dell'Assemblea nazionale sono eletti a suffragio diretto.

Il Senato è eletto a suffragio indiretto. Esso assicura la rappresentanza delle collettività territoriali della Repubblica. I Francesi stabiliti fuori della Francia sono rappresentati al Senato.

Articolo 25

Una legge organica stabilisce la durata dei poteri di ciascun'assemblea, il numero dei suoi membri, le loro indennità, le condizioni di eleggibilità, e il regime delle ineleggibilità e delle incompatibilità.

Essa stabilisce altresì le norme per la elezione delle persone chiamate ad assicurare, in caso di vacanza del seggio, la sostituzione dei deputati e dei senatori fino al rinnovo generale o parziale dell'assemblea di appartenenza.

Articolo 26

Nessun membro del Parlamento può essere perseguito, ricercato, arrestato, detenuto o giudicato per opinioni o voti espressi nell'esercizio delle sue funzioni.

Nessun membro del Parlamento può essere sottoposto, in materia penale, ad arresto o a qualsiasi altra misura di privazione o di restrizione della libertà senza l'autorizzazione del Ufficio di presidenza dell'assemblea alla quale appartiene. Detta autorizzazione non è richiesta in caso di flagranza o di condanna definitiva.

La detenzione, le misure di privazione o di restrizione della libertà o l'azione penale nei confronti di un membro del Parlamento sono sospese per la durata della sessione qualora l'assemblea alla quale appartiene lo richieda.

L'assemblea interessata si riunisce di pieno diritto in sedute supplementari per consentire, se del caso, l'applicazione del suddetto comma.

Articolo 27

Il mandato imperativo è nullo.

Il diritto di voto dei membri del Parlamento è personale.

La legge organica può autorizzare eccezionalmente la delega del voto. In tal caso nessuno può ricevere in delega più di un mandato .

Articolo 28

Il Parlamento si riunisce di pieno diritto in una sessione ordinaria che ha inizio il primo giorno lavorativo di ottobre e si conclude l'ultimo giorno lavorativo di giugno.

La sessione ordinaria in ciascuna assemblea non può superare i centoventi giorni di seduta. Le settimane di seduta sono stabilite da ciascun'assemblea.

Il Primo ministro, consultato il Presidente dell'assemblea interessata, o la maggioranza dei membri di ciascuna assemblea, può decidere la convocazione di giorni supplementari di seduta.

I giorni e gli orari delle sedute sono determinati dal regolamento di ciascuna assemblea.

Articolo 29

Il Parlamento si riunisce in sessione straordinaria su richiesta del Primo Ministro o della maggioranza dei membri componenti l'Assemblea nazionale, su un ordine del giorno determinato.

Quando la sessione straordinaria è tenuta su richiesta dei membri dell'Assemblea nazionale, il decreto di chiusura interviene solo dopo che il Parlamento abbia esaurito l'ordine del giorno per il quale è stato convocato e al più tardi dopo dodici giorni a partire da quello della prima seduta.

Solo il Primo ministro può chiedere una nuova sessione prima della fine del mese successivo al decreto di chiusura.


Articolo 30

Ad eccezione dei casi in cui il Parlamento si riunisce di pieno diritto, le sessioni straordinarie sono aperte e chiuse con decreto del Presidente della Repubblica.


Articolo 31

I membri del Governo hanno accesso alle due assemblee. Sono ascoltati quando lo richiedono.

Essi possono farsi assistere da commissari del Governo.

Articolo 32

Il Presidente dell'Assemblea nazionale è eletto per la durata della legislatura. Il presidente del Senato è eletto dopo ogni rinnovo parziale.

Articolo 33

Le sedute delle due assemblee sono pubbliche. Il resoconto integrale dei dibattiti è pubblicato nel Journal officiel.

Ciascuna assemblea può riunirsi in comitato segreto su richiesta del Primo ministro o di un decimo dei suoi membri.

TITOLO V : Rapporti tra il Parlamento e il Governo

Articolo 34

La legge è votata dal Parlamento.

La legge stabilisce le norme concernenti :

*

i diritti civili e le garanzie fondamentali accordate ai cittadini per l'esercizio delle pubbliche libertà; gli obblighi imposti dalla Difesa nazionale ai cittadini relativamente alla loro persone ed ai loro beni ;
*

la cittadinanza, lo stato e la capacità delle persone, il regime matrimoniale, le successioni ed elargizioni ;
*

la qualificazione dei delitti nonché delle pene applicabili; la procedura penale; l'amnistia; la creazione di nuovi ordini giurisdizionali e lo stato giuridico dei magistrati ;
*

l'imponibile, il tasso e le modalità di riscossione delle imposte di qualsiasi tipo; il regime di emissione della moneta.

La legge stabilisce altresì le norme concernenti :

*

il sistema elettorale delle assemblee parlamentari e delle assemblee locali ;
*

la creazione di categorie di enti pubblici ;
*

le garanzie fondamentali riconosciute ai funzionari civili e militari dello Stato ;
*

le nazionalizzazioni di imprese e i trasferimenti di proprietà di imprese del settore pubblico al settore privato.

La legge determina i principi fondamentali :

*

dell'organizzazione generale della Difesa nazionale ;
*

della autonomia amministrativa delle collettività territoriali, delle loro competenze e risorse ;
*

dell'insegnamento ;
*

del regime della proprietà, dei diritti reali e degli obblighi civili e commerciali ;
*

del diritto del lavoro, del diritto sindacale e della previdenza sociale ;
*

della tutela dell’ambiente.

Le leggi finanziarie determinano le entrate e le spese dello Stato alle condizioni e con le riserve previste con legge organica.

Le leggi sul finanziamento della previdenza sociale determinano le condizioni generali del suo equilibrio finanziario e, tenuto conto delle previsioni di entrata, ne stabiliscono gli obiettivi di spesa, alle condizioni e con le riserve previste con legge organica.

Leggi programmatiche determinano gli obiettivi della azione economica e sociale dello Stato.

Le disposizioni del presente articolo potranno essere precisate ed integrate con legge organica.

Articolo 35

La dichiarazione di guerra è autorizzata dal Parlamento.

Articolo 36

Lo stato d'assedio è decretato dal Consiglio dei ministri.

Non può essere prorogato oltre dodici giorni senza autorizzazione del Parlamento.

Articolo 37

Le materie non riservate alla legge hanno carattere regolamentare.

I testi in forma legislativa esistenti in tali materie possono essere modificati mediante decreto, sentito il parere del Consiglio di Stato. Qualora tali testi fossero approvati dopo l'entrata in vigore della presente Costituzione potranno essere modificati con decreto solo dopo che il Consiglio costituzionale abbia dichiarato che essi sono di natura regolamentare, in virtù del comma precedente.

Articolo 37-1

La legge ed i regolamenti possono comportare, per un oggetto ed una durata limitati, disposizioni a carattere sperimentale.

Articolo 38

Il Governo può, per l'esecuzione del suo programma, richiedere al Parlamento l'autorizzazione ad emanare con ordinanze, entro un termine stabilito, provvedimenti su misure che sono normalmente riservate alla legge.

Dette ordinanze sono deliberate dal Consiglio dei ministri, sentito il Consiglio di Stato. Esse entrano in vigore con la loro pubblicazione, ma decadono se il progetto di legge di ratifica non è presentato al Parlamento entro la data stabilita dalla legge di autorizzazione.

Alla scadenza del termine di cui al primo comma del presente articolo le ordinanze possono essere modificate, nelle materie che sono di competenza legislativa, solo con legge.

Articolo 39

L'iniziativa delle leggi appartiene congiuntamente al Primo ministro e ai membri del Parlamento.

I disegni di legge sono deliberati dal Consiglio dei ministri sentito il Consiglio di Stato e presentati alla presidenza di una delle due assemblee. I disegni di legge finanziaria e di finanziamento della previdenza sociale sono presentati in primo luogo all'Assemblea nazionale. Fatto salvo il primo capoverso dell’articolo 44, i progetti di legge il cui oggetto principale riguardi l’organizzazione delle collettività territoriali ed i progetti di legge relativi alle istanze rappresentative dei francesi stabiliti fuori della Francia sono presentati prima al Senato.

Articolo 40

Le proposte e gli emendamenti formulati dai membri del Parlamento non sono accettabili allorquando la loro adozione ha per conseguenza una diminuzione delle entrate pubbliche, ovvero la creazione o l'aggravio di un onere pubblico.

Articolo 41

Se nel corso dell'iter legislativo risulta che una proposta o un emendamento riguardino una materia non riservata alla legge, o siano in contrasto con una delega accordata in virtù dell'articolo 38, il Governo può opporre l'irricevibilità.

In caso di disaccordo tra il Governo ed il Presidente dell'assemblea interessata, il Consiglio costituzionale, su richiesta dell'uno o dell'altro, decide nel termine di otto giorni.

Articolo 42

La discussione dei disegni di legge, davanti alla prima assemblea che ne è investita, verte sul testo presentato dal Governo.

L'assemblea che è investita di un testo votato dall'altra assemblea delibera sul testo che le è trasmesso.

Articolo 43

Se il Governo o l'assemblea che ne è investita ne fanno richiesta, i disegni e le proposte di legge sono inviati per l'esame a commissioni espressamente istituite a tal fine.

I disegni e le proposte per le quali tale richiesta non è stata fatta sono inviati ad una delle commissioni permanenti il cui numero è limitato a sei per ciascuna assemblea.

Articolo 44

I membri del Parlamento e il Governo hanno diritto di presentare emendamenti.

Dopo l'apertura del dibattito, il Governo può opporsi all'esame degli emendamenti che non siano stati precedentemente sottoposti alla commissione.

Se il Governo lo richiede, l'assemblea si pronuncia con un solo voto su tutto o parte del testo in discussione, con i soli emendamenti proposti o accettati dal Governo.

Articolo 45

Ogni disegno o proposta di legge è esaminato successivamente nelle due assemblee del Parlamento in vista dell'adozione di un identico testo.

Quando, per disaccordo tra le due assemblee, un disegno o una proposta di legge non risulta adottato dopo due letture da parte di ciascuna assemblea, o, se il Governo ha dichiarato l'urgenza, dopo una sola lettura da parte di ciascuna di esse, il Primo ministro ha facoltà di convocare una commissione mista paritetica incaricata di proporre un testo sulle disposizioni rimaste in sospeso.

Il testo elaborato dalla commissione mista può essere sottoposto dal Governo all'approvazione delle due assemblee. Non sono ammessi emendamenti, se non con assenso del Governo.

Se la commissione mista non raggiunge l'accordo su un testo comune o se il testo non è adottato alle condizioni previste dal comma precedente, il Governo può, dopo una nuova lettura da parte della Assemblea nazionale e del Senato, richiedere all'Assemblea nazionale di decidere in via definitiva. In tal caso, l'Assemblea nazionale può riprendere il testo elaborato dalla commissione mista, ovvero l'ultimo testo da essa votato, eventualmente come modificato da uno o più emendamenti adottati dal Senato.

Articolo 46

Le leggi alle quali la Costituzione attribuisce il carattere di leggi organiche sono votate e modificate alle condizione seguenti.

Il disegno o la proposta sono sottoposti alla deliberazione e al voto della prima assemblea che ne è investita non prima che siano trascorsi quindici giorni dalla sua presentazione.

E' applicabile la procedura di cui all'articolo 45. Tuttavia, in mancanza di accordo fra le due assemblee, il testo deve essere adottato dalla Assemblea nazionale in ultima lettura a maggioranza assoluta dei suoi membri.

Le leggi organiche relative al Senato debbono essere votate nello stesso testo dalle due assemblee.

Le leggi organiche sono promulgate solo dopo dichiarazione di conformità alla Costituzione da parte del Consiglio costituzionale.

Articolo 47

Il Parlamento vota i disegni di legge finanziaria secondo le modalità previste con legge organica.

Se l'Assemblea nazionale non si pronuncia in prima lettura nel termine di quaranta giorni dalla presentazione di un disegno di legge, il Governo ne investe il Senato che deve deliberare nel termine di quindici giorni. Si procede quindi secondo le modalità previste all'articolo 45.

Se il Parlamento non si pronuncia entro settanta giorni, le disposizioni del disegno di legge possono essere emanate mediante ordinanza.

Se la legge finanziaria che stabilisce le entrate e le spese di un esercizio non è presentata in tempo utile per essere promulgata prima dell'inizio dell'esercizio stesso, il Governo richiede di urgenza al Parlamento l'autorizzazione a riscuotere le imposte e stanzia con decreto i fondi relativi agli impegni di spesa già approvati.

I termini previsti dal presente articolo sono sospesi quando il Parlamento non è in sessione.

La Corte dei conti assiste il Parlamento e il Governo nel controllo della esecuzione delle leggi finanziarie.

Articolo 47-1

Il Parlamento vota i disegni di legge sul finanziamento della previdenza sociale alle condizioni previste con legge organica.

Se l'Assemblea nazionale non si è pronunciata in prima lettura entro un termine di venti giorni dalla presentazione di un disegno, il Governo incarica il Senato il quale deve deliberare entro il termine di quindici giorni. Si procede successivamente alle condizioni previste all'articolo 45.

Se il Parlamento non si è pronunciato entro un termine di cinquanta giorni, le disposizioni del disegno possono diventare esecutive con ordinanza.

I termini previsti al presente articolo sono sospesi quando il Parlamento non è in sessione e, per ciascun'assemblea, nel corso delle settimane durante le quali le stesse hanno deciso di non tenere seduta, in conformità al secondo comma dell'articolo 28.

La Corte dei conti assiste il Parlamento ed il Governo nel controllo dell'applicazione delle leggi sul finanziamento della previdenza sociale.

Articolo 48

Fatta salva l'applicazione degli ultimi tre commi dell'articolo 28, l'ordine del giorno delle assemblee porta, in via prioritaria e nell'ordine stabilito dal Governo, la discussione dei disegni di legge presentati dal Governo e delle proposte di legge da esso accettate.

Almeno una seduta alla settimana è riservata in via prioritaria alle interrogazioni dei membri del Parlamento e alle risposte del Governo.

Una seduta al mese è riservata in via prioritaria all'ordine del giorno stabilito da ciascuna assemblea.

Articolo 49

Il Primo ministro, dietro deliberazione del Consiglio dei ministri, impegna dinanzi all'Assemblea nazionale la responsabilità del Governo sul suo programma o eventualmente su una dichiarazione di politica generale.

L'Assemblea nazionale chiama in causa la responsabilità del Governo mediante la votazione di una mozione di sfiducia. Tale mozione è ammissibile se sottoscritta da almeno un decimo dei membri dell'Assemblea nazionale. La votazione può aver luogo trascorse quarantotto ore dalla presentazione della mozione. Sono computati solo i voti favorevoli alla mozione di sfiducia che è approvata a maggioranza dei membri componenti l'Assemblea nazionale. Salvo il caso previsto al comma sottostante, un deputato non può essere firmatario di più di tre mozioni di sfiducia nel corso di una stessa sessione ordinaria e di non più di una nel corso di una stessa sessione straordinaria.

Il Primo ministro può, dietro deliberazione del Consiglio dei ministri, impegnare la responsabilità del Governo dinanzi all'Assemblea nazionale sul voto di un testo. In tal caso, detto testo è considerato adottato, salvo il caso in cui una mozione di sfiducia, presentata nel termine di ventiquattro ore, venga votata alle condizioni previste dal comma precedente.

Il Primo ministro ha facoltà di chiedere al Senato l'approvazione di una dichiarazione di politica generale.

Articolo 50

Se l'Assemblea nazionale adotta una mozione di sfiducia, respinge il programma o una dichiarazione di politica generale del Governo, il Primo ministro deve presentare al Presidente della Repubblica le dimissioni del Governo.

Articolo 51

La chiusura della sessione ordinaria o delle sessioni straordinarie è ritardata di diritto per consentire, ove necessario, l'applicazione dell'articolo 49. A tal fine, possono essere tenute di diritto sedute supplementari.

TITOLO VI : Dei trattati ed accordi internazionali

Articolo 52

Il Presidente della Repubblica negozia e ratifica i trattati.

È informato di ogni negoziato tendente alla conclusione di un accordo internazionale per il quale non è richiesta ratifica.

Articolo 53

I trattati di pace, i trattati di commercio, i trattati o accordi relativi all'organizzazione internazionale, quelli che impegnano le finanze dello Stato, quelli che modificano disposizioni di natura legislativa, quelli relativi allo status delle persone e quelli che comportano cessione, scambio o aggregazione di territori, possono essere ratificati o approvati solo in virtù di una legge.

Essi entrano in vigore solo dopo la ratifica o l'approvazione.

Nessuna cessione, scambio e aggregazione di territorio sono valide senza il consenso delle popolazioni interessate.

Articolo 53-1

La Repubblica può stipulare, con gli Stati europei legati da identici impegni in materia d'asilo e di tutela dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, accordi che fissino le rispettive competenze riguardo all'esame delle richieste d'asilo presentate.

Tuttavia, anche se la richiesta non dovesse rientrare nelle loro competenze in virtù dei suddetti accordi, le autorità della Repubblica hanno sempre il diritto di dare asilo agli stranieri perseguitati a causa delle loro azioni a favore della libertà o che chiedano la protezione della Francia per altri motivi.

Articolo 53-2

La Repubblica può riconoscere la giurisdizione della Corte Penale Internazionale alle condizioni di cui al trattato firmato in data 18 luglio 1998.

Articolo 54

Qualora il Consiglio costituzionale, incaricato dal Presidente della Repubblica, dal Primo ministro, dal Presidente di una delle due assemblee, da sessanta deputati o sessanta senatori, dichiari che un impegno internazionale contiene clausole contrarie alla Costituzione, l'autorizzazione a ratificare o ad approvare l'impegno internazionale in questione può intervenire solo dopo revisione della Costituzione.

Articolo 55

I trattati o accordi regolarmente ratificati o approvati hanno, una volta pubblicati, efficacia superiore a quella delle leggi, con riserva, per ciascuno accordo o trattato, della sua applicazione dall'altra parte.

TITOLO VII : Il Consiglio costituzionale

Articolo 56

Il Consiglio costituzionale comprende nove membri, il cui mandato dura nove anni e non è rinnovabile. Il Consiglio costituzionale si rinnova per un terzo ogni tre anni. Dei suoi membri, tre sono nominati dal Presidente della Repubblica, tre dal presidente dell'Assemblea nazionale, tre dal presidente del Senato.

Oltre i nove membri di cui al precedente comma, fa parte del Consiglio Costituzionale di diritto e a vita chi sia stato Presidente della Repubblica.

Il presidente del Consiglio costituzionale è nominato dal Presidente della Repubblica. In caso di parità, il suo voto prevale.

Articolo 57

Le funzioni di membro del Consiglio costituzionale sono incompatibili con quelle di ministro o di membro del Parlamento. Le altre incompatibilità sono stabilite con legge organica.

Articolo 58

Il Consiglio costituzionale sovrintende alla regolarità della elezione del Presidente della Repubblica.

Esamina i ricorsi e proclama i risultati dello scrutinio.

Articolo 59

Il Consiglio costituzionale decide, in caso di contestazione, sulla regolarità delle elezioni dei deputati e dei senatori.


Articolo 60

Il Consiglio costituzionale verifica la regolarità delle operazioni referendarie previste agli articoli 11 e 89 e al titolo XV. Ne proclama i risultati.

Articolo 61

Le leggi organiche, prima della loro promulgazione, e i regolamenti delle assemblee parlamentari, prima della loro entrata in vigore, devono essere sottoposti al Consiglio costituzionale che si pronuncia sulla loro conformità alla Costituzione.

Agli stessi effetti, le leggi possono essere deferite al Consiglio costituzionale, prima della loro promulgazione, dal Presidente della Repubblica, dal Primo ministro, dal Presidente dell'Assemblea nazionale, dal Presidente del Senato, da sessanta deputati o da sessanta senatori.

Nei casi previsti dai due commi precedenti, il Consiglio costituzionale deve deliberare entro il termine di un mese. Tuttavia, a richiesta del Governo, in caso di urgenza, il termine è ridotto a otto giorni.

Nei casi menzionati, il deferimento al Consiglio costituzionale sospende il termine della promulgazione.

Articolo 62

Una disposizione dichiarata incostituzionale non può essere promulgata né applicata.

Contro le decisioni del Consiglio costituzionale non è ammesso alcun ricorso. Esse sono obbligatorie per i pubblici poteri e per tutte le autorità amministrative e giurisdizionali.

Articolo 63

Una legge organica determina le norme d'organizzazione ed di funzionamento del Consiglio costituzionale, la procedura per adirlo e, in particolare, i termini per investirlo delle contestazioni elettorali.

TITOLO VIII : Dell'autorità giudiziaria

Articolo 64

Il Presidente della Repubblica è garante dell'indipendenza dell'autorità giudiziaria.

Egli è assistito dal Consiglio superiore della magistratura.

Una legge organica stabilisce lo stato giuridico dei magistrati.

I magistrati giudicanti sono inamovibili.

Articolo 65

Il Consiglio superiore della magistratura è presieduto dal Presidente della Repubblica. Il ministro della giustizia ne è di diritto vicepresidente. Egli può sostituire il Presidente della Repubblica.

Il Consiglio superiore della magistratura comprende due sezioni, una competente per i magistrati giudicanti, l'altra per i magistrati della procura.

La sezione competente per i magistrati giudicanti comprende, oltre al Presidente della Repubblica ed al guardasigilli, cinque magistrati giudicanti ed un magistrato della procura, un consigliere di Stato, designato dal Consiglio di Stato e tre personalità non appartenenti né al Parlamento né all'ordine giudiziario, designate rispettivamente dal Presidente della Repubblica, dal Presidente dell'Assemblea nazionale e dal Presidente del Senato.

La sezione competente per i magistrati della procura comprende, oltre al Presidente della Repubblica ed al guardasigilli, cinque magistrati della procura ed un magistrato giudicante, il consigliere di Stato e le tre personalità citate al comma precedente.

La sezione del Consiglio superiore della magistratura competente per i magistrati giudicanti formula delle proposte per le nomine dei magistrati giudicanti nella Corte di cassazione, di primo presidente di corte d'appello e di presidente di tribunale. Gli altri magistrati giudicanti sono nominati su suo parere conforme.

Essa delibera come consiglio di disciplina dei magistrati giudicanti. E' presieduta, in tal caso, dal primo presidente della Corte di cassazione.

La sezione del Consiglio superiore della magistratura competente per i magistrati della procura dà il proprio parere sulle nomine relative ai magistrati della procura, ad eccezione degli incarichi assegnati in sede di Consiglio dei ministri.

Essa dà il proprio parere sulle sanzioni disciplinari riguardanti i magistrati della procura. E' presieduta, in tal caso, dal procuratore generale presso la Corte di cassazione.

Le modalità d'applicazione del presente articolo sono stabilite con legge organica.

Articolo 66

Nessuno può essere detenuto arbitrariamente.

L'autorità giudiziaria, garante della libertà individuale, assicura il rispetto di questo principio alle condizioni previste dalla legge.

Articolo 66 -1

Nessuno è passibile della pena di morte.

TITOLO IX : L'Alta Corte di giustizia

Articolo 67

Il Presidente della Repubblica non è responsabile degli atti compiuti in quanto tale, su riserva dei provvedimenti esplicitati negli articoli 53-2 e 68.

Non puo’ essergli richiesto, durante il suo mandato e di fronte a nessuna giurisdizione o autorità amministrativa francese di testimoniare. Egli non puo’ essere oggetto di un’azione in giustizia, di un’indagine, di un atto di istruzione giudiziaria o di citazione. Sono sospesi nei suoi riguardi tutti i termini di prescrizione o di decadenza.

Le istanze e procedure a cui viene fatto ostacolo possono essere riprese o avviate contro di lui al termine del mese che segue la cessazione del suo incarico.

Articolo 68

Il Presidente della Repubblica puo’ essere destituito solo in caso di mancanza ai propri doveri incompatibile con l’esercizio del proprio mandato. La destituzione viene pronunciata dal Parlamento riunito in Alta Corte di Giustizia.

La proposta di riunire l’Alta Corte approvata da una delle assemblee del Parlamento viene immediatamente trasmessa all’altra che si pronuncia entro quindici giorni.

L’Alta Corte è presieduta dal Presidente dell’Assemblea nazionale. Essa delibera entro un mese, con voto a scheda segreta, sulla eventuale destituzione. La sua decisione ha effetto immediato.

Le decisioni prese in applicazione del presente articolo richiedono una maggioranza dei due terzi dei rappresentanti che compongono l’assemblea interessata o l’Alta Corte di Giustizia. E’ vietato delegare il proprio voto. Vengono scrutinati unicamente i voti favorevoli alla proposta di riunione dell’Alta Corte di giustizia o alla destituzione.

Una legge organica stabilisce le condizioni di modifica del presente articolo.

TITOLO X : Della responsabilità penale dei membri del Governo

Articolo 68-1

I membri del Governo sono penalmente responsabili degli atti compiuti nell'esercizio delle proprie funzioni e qualificati come delitto nel momento in cui sono commessi.

Essi sono giudicati dalla Corte di giustizia della Repubblica.

La Corte di giustizia della Repubblica è vincolata dalla qualificazione dei delitti nonché dalla determinazione delle pene previste dalla legge.

Articolo 68-2

La Corte di giustizia della Repubblica comprende quindici giudici: dodici parlamentari, eletti nel proprio seno e in numero uguale, dall'Assemblea nazionale e dal Senato dopo ogni rinnovo generale o parziale delle assemblee stesse e tre magistrati giudicanti della Corte di cassazione, di cui uno presiede la Corte di giustizia della Repubblica.

Chiunque si ritenga leso da un delitto commesso da un membro del Governo nell'esercizio delle proprie funzioni può sporgere denuncia presso un'apposita commissione delle istanze.

Detta commissione ordina l'archiviazione della procedura, oppure la trasmissione della stessa al procuratore generale presso la Corte di cassazione ai fini del ricorso alla Corte di giustizia della Repubblica.

Il procuratore generale presso la Corte di cassazione può altresi presentare ricorso d'ufficio alla Corte di giustizia della Repubblica su parere favorevole della commissione delle istanze.

Le condizioni di applicazione del presente articolo sono stabilite con legge organica.

Articolo 68-3

Le disposizioni del presente titolo sono applicabili ai fatti commessi prima dell'entrata in vigore dello stesso.

TITOLO XI : Il Consiglio economico e sociale

Articolo 69

Il Consiglio economico e sociale, su richiesta del Governo, dà il proprio parere sui disegni di legge, ordinanze e decreti, nonché sulle proposte di legge che gli sono sottoposte.

Un membro del Consiglio economico e sociale può essere designato dallo stesso ad esporre dinanzi alle assemblee parlamentari il parere del Consiglio sui progetti o le proposte che gli sono sottoposti.

Articolo 70

Il Consiglio economico e sociale può altresi essere consultato dal Governo su qualsiasi problema di carattere economico o sociale. Qualsiasi piano o disegno di legge programmatica a carattere economico o sociale è ad esso sottoposto per il parere.

Articolo 71

La composizione del Consiglio economico e sociale e le norme del suo funzionamento sono stabilite con legge organica.

TITOLO XII : Delle collettività territoriali

Articolo 72

Le collettività territoriali della Repubblica sono i comuni, i dipartimenti, le regioni, le collettività a statuto particolare e le collettività d’oltremare disciplinate dall’articolo 74. Qualsiasi collettività territoriale è creata per legge, se del caso in luogo di una o più delle collettività di cui al presente capoverso.

Le collettività territoriali sono preposte ad adottare le decisioni relative all’insieme delle competenze che possono meglio essere attuate al loro livello.

Alle condizioni previste dalla legge, tali collettività si amministrano liberamente tramite consigli eletti e dispongono di un potere regolamentare per l’esercizio delle loro competenze.

Alle condizioni previste con legge organica, e tranne qualora siano in causa le condizioni essenziali di esercizio di una libertà pubblica o di un diritto costituzionalmente garantito, le collettività territoriali o loro raggruppamenti possono, laddove, a seconda del caso, la legge o il regolamento lo prevedano, derogare, a titolo sperimentale e per un oggetto ed una durata limitati, alle disposizioni di legge o di regolamento che disciplinano l’esercizio delle loro competenze.

Nessuna collettività territoriale può esercitare forme di tutela su un’altra. Tuttavia, laddove l’esercizio di una competenza richieda il concorso di più collettività territoriali, la legge può autorizzare una di esse o uno dei loro raggruppamenti ad organizzare le modalità della loro azione comune.

Nelle collettività territoriali della Repubblica, il rappresentante dello Stato, rappresentante di ciascun membro del governo, è responsabile in materia di interessi nazionali, controllo amministrativo e rispetto delle leggi.

Articolo 72 –1

La legge stabilisce le condizioni alle quali gli elettori di ogni collettività territoriale possono, esercitando il diritto di petizione, richiedere l’iscrizione all’ordine del giorno dell’assemblea deliberante della stessa di una questione che ricada nell’ambito della sua competenza.

Alle condizioni previste dalla legge organica, i progetti di delibera o di atto ricadenti nell’ambito delle competenze di una collettività territoriale possono, su iniziativa di quest’ultima, essere sottoposti, tramite referendum, alla decisione degli elettori di tale collettività.

Laddove si preveda di creare una collettività territoriale dotata di uno statuto particolare o di modificare la sua organizzazione, si può decidere, con legge, di consultare gli elettori iscritti nelle collettività interessate. La modifica dei confini delle collettività territoriali può altresì dar luogo alla consultazione degli elettori alle condizioni stabilite dalla legge.

Articolo 72 – 2

Le collettività territoriali beneficiano di risorse di cui possono disporre liberamente alle condizioni stabilite dalla legge.

Possono ricevere tutti o parte dei proventi derivanti da imposizioni fiscali di qualsiasi natura. Possono, con legge, essere autorizzate a fissarne la base imponibile e le aliquote entro i limiti stabiliti dalla legge stessa.

Il gettito fiscale e le altre risorse proprie delle collettività territoriali rappresentano, per ogni categoria di collettività, una parte determinante dell’insieme delle loro risorse. La legge organica fissa le condizioni alle quali tale norma trova attuazione.

I trasferimenti di competenze tra Stato e collettività territoriali sono accompagnati dall’attribuzione di risorse equivalenti a quelle che erano stabilite per il loro esercizio. La creazione o estensione di competenze la cui conseguenza sia quella di aumentare le spese delle collettività territoriali è accompagnata dalle risorse stabilite dalla legge.

La legge prevede meccanismi di perequazione destinati a favorire l’eguaglianza tra le collettività territoriali.

Articolo 72 – 3

La repubblica riconosce, in seno al popolo francese, le popolazioni d’oltremare, in un ideale comune di libertà, uguaglianza e fraternità.

La Guadalupa, la Guyana, la Martinica, La Réunion, Mayotte, Saint-Pierre e Miquelon, le isole Wallis e Futuna e la Polinesia francese sono disciplinate dall’articolo 73 per quanto riguarda i dipartimenti e le regioni d’oltremare, nonchè per le collettività locali create in applicazione dell’ultimo capoverso dell’articolo 73, e dall’articolo 74 per le altre collettività.

Lo statuto della Nuova Caledonia è disciplinato dal Titolo XIII.

La legge stabilisce il regime legislativo e l’organizzazione particolare delle Terre australi e antartiche francesi.

Articolo 72 – 4

Nessun cambiamento, per tutta o parte di una delle collettività di cui al secondo capoverso dell’articolo 72 – 3, da uno verso l’altro dei regimi previsti dagli articoli 73 e 74 può essere apportato senza che il preventivo assenso degli elettori della collettività o della parte di collettività interessata non sia stato accertato conformemente alle condizioni stabilite nel paragrafo seguente. Tale cambiamento di regime è stabilito con legge organica.

Il Presidente della Repubblica, dietro proposta del Governo nel corso delle sessioni o su proposta congiunta delle due assemblee, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, può determinare di consultare gli elettori di una collettività territoriale situata oltremare su una questione relativa alla sua organizzazione, alle sue competenze ovvero al suo regime legislativo. Se la consultazione verte su un cambiamento tra quelli previsti al paragrafo precedente ed è organizzata dietro proposta del governo, quest’ultimo rende una dichiarazione, di fronte a ciascuna assemblea, cui segue un dibattito.

Articolo 73

Nei dipartimenti e nelle regioni d’oltremare, le leggi e regolamenti sono applicabili di pieno diritto. Essi possono essere oggetto di adattamenti in considerazione delle caratteristiche e vincoli particolari di tali collettività.

Tali adattamenti possono essere stabiliti dalle collettività stesse nelle materie in cui esse esercitano le loro competenze, a condizione che vi siano abilitate per legge.

In deroga al primo capoverso e per tenere conto delle loro specificità, le collettività disciplinate dal presente articolo possono essere autorizzate con legge a stabilire esse stesse le norme applicabili sul loro territorio, per un numero limitato di materie che possano ricadere nel campo della legge.

Tali norme non possono riguardare la cittadinanza, i diritti civili, le garanzie delle libertà pubbliche, lo status e la capacità delle persone, l’organizzazione della giustizia, il diritto penale, la procedura penale, la politica estera, la difesa, la sicurezza e l‘ordine pubblico, la moneta, il credito ed i cambi, nonché il diritto elettorale. Tale elenco potrà essere precisato ed integrato con legge organica. La disposizione di cui ai due paragrafi precedenti non è applicabile al dipartimento ed alla regione di Réunion.

Le abilitazioni di cui al secondo e terzo paragrafo sono decise, su richiesta della collettività interessata, alle condizioni e con le riserve stabilite con legge organica. Esse non sono rilasciate qualora siano messe in causa le condizioni essenziali di esercizio di una libertà pubblica o di un diritto costituzionalmente garantito.

La creazione con legge di una collettività che si sostituisca ad un dipartimento o ad una regione d’oltremare, ovvero l’istituzione di una assemblea deliberante unica per tali due collettività non può intervenire senza che sia stato accertato, secondo le forme di cui al secondo capoverso dell’articolo 72 – 4, il consenso degli elettori iscritti nell’ambito di tali collettività.


Articolo 74

Le collettività d’oltremare disciplinate dal presente articolo hanno uno statuto che tiene conto degli interessi propri di ciascuna di esse in seno alla Repubblica.

Tale statuto è definito con legge organica, adottata dietro parere dell’assemblea deliberante, che stabilisce :

*

le condizioni alle quali le leggi ed i regolamenti vi trovano applicazione ;
*

le competenze della collettività; fatte salve quelle da essa già esercitate, il trasferimento di competenze dello Stato non può riguardare le materie elencate al quarto capoverso dell’articolo 73, quali precisate ed integrate, se del caso, con legge organica ;
*

le norme di organizzazione e funzionamento delle istituzioni della collettività ed il regime elettorale della sua assemblea deliberante ;
*

le condizioni alle quali le sue istituzioni sono consultate sui progetti e proposte di legge e sui progetti di ordinanza o di decreto che comportino disposizioni particolari per la collettività, nonché sulla ratifica o approvazione di impegni internazionali conclusi nelle materie che ricadano nella sua competenza ;

La legge organica può altresì determinare, per le collettività dotate di autonomia, le condizioni alle quali :

*

il Consiglio di Stato esercita uno specifico controllo giurisdizionale su alcune categorie di atti dell’assemblea deliberante prodotti in virtù delle competenze che essa esercita nel campo della legge ;
*

l’assemblea deliberante può modificare una legge promulgata posteriormente all’entrata in vigore dello statuto della collettività, qualora il Consiglio costituzionale, adito a tal fine dalle autorità della collettività, abbia constatato che la legge è intervenuta nell’ambito di competenza di quella collettività ;
*

la collettività può adottare misure giustificate da necessità locali in favore della sua popolazione, in materia di accesso all’impiego, diritto di stabilimento per l’esercizio di una attività professionale o di protezione del patrimonio fondiario ;
*

la collettività può partecipare, sotto il controllo dello Stato, all’esercizio delle competenze che quest’ultimo mantiene, nel rispetto delle garanzie accordate all’intero territorio nazionale per l’esercizio delle libertà pubbliche.

Le altre modalità di organizzazione particolare delle collettività che ricadano nell’ambito del presente articolo sono definite e modificate con legge dietro consultazione della loro assemblea deliberante.

Articolo 74 – 1

Nelle collettività d’oltremare di cui all’articolo 74, nonché in Nuova Caledonia, il governo può, con decreto, estendere, nelle materie che rimangono di competenza dello Stato, con i necessari adattamenti, le disposizioni aventi natura legislativa in vigore nel territorio metropolitano, salvo che la legge non abbia espressamente escluso, per le disposizioni in causa, il ricorso a tale procedura.

I decreti sono adottati dal Consiglio dei Ministri, dietro parere delle assemblee deliberanti interessate e del Consiglio di Stato. Essi entrano in vigore a partire dalla pubblicazione, e decadono in assenza di ratifica da parte del Parlamento entro il termine dei diciotto mesi successivi alla pubblicazione.
 

Articolo 75

I cittadini della Repubblica che non hanno lo status civile di diritto comune, e di cui all'articolo 34, conservano lo status personale fino a rinunzia.


TITOLO XIII : Disposizioni transitorie relative alla Nuova Caledonia
 

Articolo 76

Le popolazioni della Nuova Caledonia sono chiamate a pronunciarsi entro il 31 dicembre 1998 sulle clausole dell'accordo sottoscritto a Nouméa il 5 maggio 1998 e pubblicato sul Journal Officiel della Repubblica Francese in data 27 maggio 1998.

Sono ammesse a partecipare allo scrutinio le persone che soddisfino le condizioni stabilite dall'articolo 2 della legge n° 88-1028 del 9 novembre 1988.

Le misure necessarie all'organizzazione dello scrutinio sono adottate per decreto in sede di Consiglio di Stato deliberato dal Consiglio dei Ministri.

Articolo 77

Previa approvazione dell'accordo mediante consultazione cosi come stabilito dall'articolo 76, la legge organica, adottata dietro parere dell'assemblea deliberante della Nuova Caledonia, determina, al fine di assicurare l'evoluzione della Nuova Caledonia conformemente alle linee guida definite in quell'accordo e secondo le modalità necessarie alla sua realizzazione :

• le competenze dello Stato che saranno trasferite, in via definitiva, alle istituzioni della Nuova Caledonia, i tempi e le modalità di questi trasferimenti, nonché la ripartizione dei costi ;

• le regole di organizzazione e di funzionamento delle istituzioni della Nuova Caledonia e in particolare le condizioni a cui talune categorie di atti dell'assemblea deliberante della Nuova Caledonia, potranno essere sottoposte al vaglio del Consiglio costituzionale prima della pubblicazione ;

• le norme relative alla cittadinanza, al sistema elettorale, all'occupazione e allo stato civile consuetudinario ;

• le condizioni e le scadenze entro cui le popolazioni interessate della Nuova Caledonia saranno tenute a pronunciarsi in merito al conseguimento della piena sovranità.

Gli altri provvedimenti necessari alla realizzazione dell'accordo richiamato all'articolo 76 sono definiti con legge.

Per la definizione del corpo elettorale chiamato a eleggere i rappresentanti delle assemblee deliberanti della Nuova-Caledonia e delle sue provincie, la tabella a cui fanno riferimento sia l’accordo menzionato all’articolo 76 che agli articoli 188 e 189 della legge organica n°99-209 del 19 marzo 1999 relativa alla Nuova-Caledonia è la tabella redatta in occasione dello scrutinio previsto nel suddetto articolo 76 che include anche le persone non ammesse a parteciparvi.
 

Articoli 78 a 87

Abrogati.

TITOLO XIV : Degli accordi di associazione
 

Articolo 88

La Repubblica può concludere accordi con quegli Stati che desiderano associarsi ad essa ai fini del loro progresso civile.

TITOLO XV : Delle Comunità europee e dell'Unione europea (art. 88-1 a 88-5)
 

Articolo 88-1

La Repubblica partecipa alle Comunità europee e all'Unione europea, costituite da Stati che hanno liberamente scelto, in virtù dei trattati che le hanno istituite, di esercitare in comune alcune delle loro competenze.

Puo’ partecipare all’Unione Europea nelle condizioni previste dal Trattato che istituisce una Costituzione per l’Europa firmato il 29 ottobre 2004.
 

Articolo 88-2

Con riserva di reciprocità, e secondo le modalità previste dal Trattato sull'Unione europea siglato il 7 febbraio 1992, la Francia acconsente ai trasferimenti delle competenze necessarie alla costituzione della Unione economica e monetaria europea.

Alla medesima condizione e conformemente alle modalità previste nel Trattato istitutivo della Comunità europea, secondo quanto stipulato nel trattato siglato il 2 ottobre 1997, possono essere ammessi i trasferimenti di competenze necessari a determinare le norme relative alla libera circolazione delle persone e ai settori a ciò correlati.
 

Articolo 88-3

Con riserva di reciprocità e secondo le modalità previste dal Trattato dell'Unione europea siglato il 7 febbraio 1992, il diritto di voto e di eleggibilità alle elezioni comunali può essere accordato solo a cittadini dell'Unione residenti in Francia. Detti cittadini non possono esercitare le funzioni di sindaco o di assessore, né partecipare alla designazione degli elettori senatoriali e all'elezione dei senatori. Una legge organica votata nello stesso testo dalle due assemblee determina le condizioni d'applicazione del presente articolo.
 

Articolo 88-4

Il Governo sottopone all'Assemblea nazionale ed al Senato, non appena inviati al Consiglio dell'Unione Europea, i progetti o le proposte di atti delle Comunità europee e dell'Unione europea che comportano disposizioni di natura legislativa. Può inoltre sottoporre a tali organi altri progetti o proposte di atti nonché qualunque documento rilasciato da un'istituzione dell'Unione europea.

Conformemente alle modalità stabilite dal regolamento di ciascuna assemblea, possono essere votate risoluzioni, all'occorrenza al di fuori delle sedute, sui progetti, le proposte o i documenti di cui al precedente comma.

La legge stabilisce le norme relative al mandato di arresto europeo in applicazione degli atti adottati in base al Trattato sull’Unione Europea.

L’articolo 3 della legge costituzionale n°2005-204 del primo marzo 2005 prevede che "dall’entrata in vigore del trattato istitutivo della Costituzione per l’Europa, il titolo XV della Costituzione enuncia quanto segue":

TITOLO XV : Dell'Unione europea (art. 88-1 a 88-5)
 

Articolo 88-1

Nelle condizioni fissate dal trattato costituzionale europeo firmato il 29 ottobre 2004, la Repubblica francese partecipa all’Unione europea, costituita dagli stati che hanno scelto liberamente di esercitare in comune alcune delle loro competenze.
 

Articolo 88-2

La legge fissa le regole relative al mandato d’arresto europeo in applicazione degli atti recepiti dalle istituzioni dell’Unione europea.

Articolo 88-3

Ai cittadini dell’Unione europea che risiedono in Francia è accordato il diritto di voto e di eleggibilità alle elezioni comunali. E’ esclusa la nomina alla carica di sindaco o di vice-sindaco, nonché la partecipazione alla designazione degli elettori senatoriali e all’elezione dei senatori. Una legge organica votata negli stessi termini dalle due assemblee determina le condizioni di applicazione del presente articolo.

Articolo 88-4

Il Governo presenta alla Camera e al Senato, non appena vengono trasmessi al Consiglio dell’Unione europea, i progetti di atti legislativi europei insieme agli altri progetti o proposte di atti dell’Unione europea che comportano disposizioni di ambito giuridico. Puo’ inoltre presentare loro altri progetti o bozze di atti insieme a qualunque altro documento proveniente da istituzioni europee.

Secondo le modalità fissate dal regolamento di ogni assemblea, possono essere votate alcune risoluzioni, eventualmente al di fuori delle sessioni, sui progetti, proposte o documenti menzionati nel precedente comma.

Articolo 88-5

L'Assemblea nazionale o il Senato possono esprimere un parere motivato sulla conformità di un progetto di atto legislativo europeo nei riguardi del principio di sussidiarietà. Il parere viene inviato dal presidente dell’assemblea europea ai presidenti del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione dell’Unione europea. Ne viene informato il governo.

Ogni assemblea puo’ far ricorso di fronte alla Corte di giustizia dell’Unione europea contro un atto legislativo europeo per violazione del principio di sussidiarietà. Questo ricorso è trasmesso alla Corte di giustizia dell’Unione europea dal Governo.

A tal fine, possono essere adottate delle risoluzioni, eventualmente, al di fuori delle sessioni, secondo modalità d’iniziativa e di discussione fissate dal regolamento di ogni assemblea.

Articolo 88-6

Dal voto di una mozione adottata in termini identici dall’Assemblea nazionale e il Senato, il Parlamento puo’ opporsi ad una modifica delle regole di adozione degli atti dell’Unione Europea secondo la procedura di revisione semplificata che istituisce la costituzione europea.
 

Articolo 88-7
Ogni progetto di legge che autorizza la ratifica di un trattato relativo all’adesione di uno Stato all’Unione europea viene sottoposto a referendum dal presidente della Repubblica.



TITOLO XVI : Della Revisione

Articolo 89

L'iniziativa della revisione della Costituzione spetta congiuntamente al Presidente della Repubblica, su proposta del Primo ministro, e ai membri del Parlamento.

Il progetto o proposta di revisione deve essere votato dalle due assemblee in un identico testo. La revisione è definitiva dopo essere stata approvata con referendum.

Tuttavia, il progetto di revisione non è sottoposto a referendum quando il Presidente della Repubblica decide di sottoporlo al Parlamento convocato in Congresso; in tal caso, il progetto di revisione è approvato solo se ottiene la maggioranza dei tre quinti dei voti espressi. L'Ufficio di Presidenza del Congresso è quello dell'Assemblea nazionale.

Nessuna procedura di revisione può essere iniziata o continuata quando è in corso una violazione dell'integrità del territorio.

La forma repubblicana di Governo non può costituire oggetto di revisione.


TITOLO XVII

Abrogato.


CARTA DELL’AMBIENTE

« Il popolo francese,

« Considerato,

« che le risorse e gli equilibri naturali hanno determinato l’apparizione dell’umanità ;

« che il futuro e l’esistenza stessa dell’umanità sono indissociabili dal suo ambiente naturale ;

« che l’ambiente è ipatrimonio comune degli esseri umani;

« che l’uomo esercita una influenza crescente sulle condizioni della vita e sulla sua stessa evoluzione

« che la diversità biologica, la realizzazione della persona e il progresso delle società umane risultano alterati da certi modi di consumo o di sfruttamento delle risorse naturali

« che la tutela dell’ambiente deve essere perseguita di pari passo con gli altri interessi fondamentali della Nazione ;

« che al fine di perseguire uno sviluppo sostenibile, le scelte compiute per rispondere ai bisogni del presente non devono compromettere la capacità delle generazioni future e degli altri popoli di dare risposta ai loro specifici bisogni,

« Proclama :

« Art. 1. - Ogni individuo ha il diritto di vivere in un ambiente equilibrato e favorevole alla sua salute.

« Art. 2. - Ogni individuo ha il dovere di partecipare alla tutela e al miglioramento dell’ambiente.

« Art. 3. - Ogni individuo ha il dovere, nei termini definiti dalla legge, di prevenire o, in mancanza, limitare gli eventuali danni che lui stesso arrecherebbe all’ambiente

« Art. 4. - Ogni individuo deve contribuire alla riparazione dei danni da lui provocati all’ambiente, nelle condizioni definite dalla legge.

« Art. 5. - Se la realizzazione di un danno nei confronti dell’ambiente, per quanto lo stato delle conoscenze scientifiche possa essere incerto, ne arrecasse un deterioramento grave e irreversibile, le autorità pubbliche garantiranno, in ragione del principio di precauzione e nell’ambito del loro raggio d’azione, l’applicazione delle procedure di valutazione dei rischi e l’adozione di provvedimenti provvisori e specifici al fine di ovviare al danno.

« Art. 6. - Le politiche pubbliche devono farsi promotrici dello sviluppo sostenibile. A tal scopo, queste considerano alla stessa stregua, la tutela e la valorizzazione dell’ambiente, lo sviluppo economico e il progresso sociale.

« Art. 7. - Ogni individuo ha il diritto, nelle condizioni e nei limiti definiti dalla legge, di accedere alle informazioni relative all’ambiente in possesso delle autorità pubbliche e di partecipare all’elaborazione delle decisioni pubbliche che hanno un impatto sull’ambiente.

« Art. 8. - L'educazione e la formazione all’ambiente devono contribuire all’esercizio dei diritti e doveri definiti dalla presente Carta.

« Art. 9. - La ricerca e l’innovazione devono concorrere so alla tutela e alla valorizzazione dell’ambiente.

« Art. 10. - La presente Carta ispira l’azione europea e internazionale della Francia. »
 

 

 

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