N. 26 - Luglio 2007
COSA
LEGGONO GLI ITALIANI?
Un'indagine bibliografica
di
Arturo Capasso
Tempo fa L’almanacco del
bibliofilo ha svolto una indagine bibliografica per
conoscere “le cinque” opere ritenute essenziali alla
propria vita intellettuale e al progredire
dell’umanità.
Nel 1891 analoga
indagine fu svolta da due giovani ricercatori di
Reggio Emilia: Giuseppe Guicciardini - psichiatra e
psicologo - e Francesco De Sarlo, filosofo.
I risultati
dell’inchiesta “biblo-psicologica” apparvero due anni
dopo in un volume edito dalla libreria Fratelli Treves
di Bologna.
Rileggiamo l’invito: Egregio signore, nell’intento di
una ricerca psicologica sopra il più profondo bisogno
egoistico intellettuale, ci permettiamo rivolgere alla
S.V. la presente circolare con preghiera di rimandare
riempita la scheda qui annessa. Lo scopo a cui miriamo
richiede l’indicazione di alcune norme, le quali da
una parte circoscrivono scientificamente la nostra
richiesta e dall’altra debbono tendere a porgere
all’interpellato le regole per scrutare se stesso
circa la risposta da dare.
Tali norme sono le
seguenti:
“Chi deve rispondere conviene che si metta in una
condizione possibile di spirito quale sarebbe quella
di un individuo a cui sarebbe data una specie di
esilio intellettuale, col solo favore di portar seco
un piccolo bagaglio di libri a sua scelta da non poter
più mutare e da non eccedere il numero di cinque.
La scelta dei libri che noi vogliamo che si operi deve
in conseguenza essere fatta col preventivo sentimento
egoistico che si potrà in essi trovare sempre e in
ogni occasione, rotti i legami colla società, il
sollievo e il conforto ai patimenti della propria
solitudine”.
Su 500 domande spedite le schede riempite furono 214 e
le lettere, gli articoli 53. “Non hanno quindi
risposto 233 persone, vale a dire assai meno della
metà delle interpellate.”. Le opere scelte vedono in
prima posizione La Divina Commedia con 119 voti. La
Bibbia è al secondo posto con 57 e il Teatro di
Shakespeare al terzo con 54. Piuttosto distanziati
Spencer e Manzoni con 36 voti. Seguono Darwin, Goethe,
Omero e Leopardi.
Molte risposte sono date nei titoli originali o in
diverse traduzioni.
Per esempio, un certo
Eugenio Caluci di Venezia cita Darwin: De l’origine
des espèces.
Più correttamente
Gerolamo Boccardo da Genova: Origin of Species. Il
musicista Arrigo Boito sceglie La Divina Commedia,
Shakespeare, Gli Essais del Montagne. Le Odi di Orazio
e La Bibbia. Per Giosuè Carducci gli autori preferiti
sono: Dante, Petrarca, Orazio, Tacito, Machiavelli.
Napoleone Colajanni,
sociologo, anni 44. Sicilia indica La Storia romana ,
la Storia della civiltà in Inghilterra. Das Capital,
le Opere di Darwin e i Sistemi di filosofia di
Spencer.
Karl Marx riceve il
maggior indice di gradimento nella risposta di
Filippo Turati, pubblicista e sociologo, anni 33.
Milano. Indica per ben cinque volte Das Kapital.
Ricordo che Turati nello stesso anno - 1891 - fonda la
rivista «Critica Sociale» e dopo un anno il partito
socialista Quella rivista è stata per anni un punto
d’incontro fra quanti vedevano nel socialismo la
risposta all’accumulo sfrenato della ricchezza e agli
utopisti di sinistra. Vi ho collaborato spesso; ad un
certo momento mi arriva la Rivista cambiata, tutta
imbellettata. Era passata sotto l’egida dei Signori
del malaffare.
Anna Kuliscioff, dottore in medicina, anni 35. Nata in
Russia e domiciliata a Milano, sceglie Marx, Bebel,
Engels ed Herzen. La pittrice Ada Livi porterebbe con
sé “una cartella contenente le fotografie dei
capolavori della scultura greca, dell’architettura
antica e della pittura della rinascenza”. Quasi
analogo desiderio per Guglielmo Ferrero “cultore di
scienze, anni 20, da Napoli indica la Raccolta
d’incisioni riproducenti i quadri dei pittori del
Quattrocento e Cinquecento, sceglie Leonardo da
Vinci, Sandro Botticelli e Raffaello.
Il deputato Emanuele Granturco, anni 34 di Avigliano
(Basilicata) inserisce - saggia decisione - le
Sinfonie e Quartetti di Beethoven. Un altro deputato
della Basilicata, il meridionalista Giustino
Fortunato, sceglie La Bibbia, La Divina Commedia, Il
Teatro di Shakespeare, I Promessi Sposi e I pensieri
di Marco Aurelio.
Analizziamo adesso la seconda inchiesta.
L’Adlus Club ha inviato
una circolare a 600 persone, invitandole ad indicare
le cinque opere ritenute essenziali alla propria vita
intellettuale e al progredire dell’umanità. Sono
arrivate 200 risposte. Le prime due posizioni sono le
stesse del secolo scorso. C’è però una differenza di
voti: Dante allora prese 119 voti, ora 78; la Bibbia
da 57 è passata a 67. Shakespeare dal terzo posto è
sceso al quinto. Al terzo posto ci sono i Poemi
omerici e al quarto Manzoni. Giacomo Leopardi dal
decimo posto (19 voti) sale al sesto, con ben 37
preferenze. Marx riporta gli stessi voti, mentre un
grande balzo lo fa S. Agostino con le Confessioni.
Due politici scelgono le Confessioni: Francesco
Cossiga, che porterebbe nella sua valigia ideale La
Bibbia, La Divina Commedia, Le tragedie e le commedie
di Shakespeare e Goethe.
Il secondo politico è
Pier Ferdinando Casini, che però non tralascerebbe Re
Lear di Shakespeare e Il principe di Machiavelli.
Anche per Giulio Andreotti la preferenza è per opere
d’alto pensiero cristiano: indica i Quattro Vangeli,
l’Imitazione di Cristo di Tommaso da Kempis e la
Raccolta delle lettere e pensieri di Santa Teresa del
Bambino Gesù.
Diverso approccio per
Armando Cossutta: Il manifesto del partito Comunista e
La selezione della specie di Darwin.
Nessuno si è ricordato
di Pasternak, Solgenitsin, Cronin.
Mi sorge un dubbio: la risposta non è stata anche
influenzata dal desiderio di “voler” apparire lettore
di un certo livello, più che “essere”? Sarebbe un
grosso handicap per la valutazione delle risposte.
Mario Scognamiglio,
curatore dell’Almanacco, ha scelto Dostoevskij,
Sofocle, Leopardi, Orazio e Bulgakov. Umberto Eco, che
è anche presidente dell’Adlus Club segnala La Bibbia,
Platone, Dante, Diderot-D’Alambert, e Borges.
E’ piacevole passare in
rassegna le varie preferenze. Michele Serra pone al
primo posto Il manifesto del partito Comunista, Enzo
Siciliano La Divina Commedia, Riccardo Illy La
struttura della magia di Grinder Bandler .Enrico la
Loggia preferisce I Promessi Sposi e invece della
Bibbia si rifugia ne La Bibbia aveva ragione di Kelter.
Marcello dell’Utri
preferisce in prima battuta I Vangeli.
Avrei posto alcune domande ai partecipanti: perché
segnalate tali opere? In che modo hanno destato il
vostro interesse? E questo interesse si è fermato o è
continuato?
Per quanto mi riguarda,
sono stato molto imbarazzato; avrei scelto Il mercante
di Venezia di Shakespeare, Dostoevskij, Goethe, il
Cantico dei Cantici e i Quaderni dal carcere di
Gramsci.
Ma
ho risposto in un altro modo, segnalando cinque mie
cose. |