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N. 66 - Giugno 2013 (XCVII)

l’ARTE LONGOBARDA A CIVIDALE DEL FRIULI
FUSIONE TRA BIZANTINI E GERMANI

di Christian Vannozzi

 

I Longobardi, popolazione germanica che dimorava nelle pianure dell'attuale Ungheria, nel 568, guidati dal Re e condottiero Alboino, penetrarono e invasero l'Italia del Nord, sconfiggendo ripetutamente le armate dell'impero bizantino, che occupato a difendere i propri confini Orientali contro l'emergere della potenza islamica, non riuscirono a difendere la Penisola da questa popolazione che facilmente vi si instaurò.

 

Se pensiamo che solo nel 553 dopo Cristo i bizantini cacciarono gli ostrogoti dall’Italia dopo un lungo conflitto voluto dall’Imperatore d’Oriente Giustiniano, possiamo ben capire quali difficoltà incontrasse l’Impero d’Oriente nella Penisola italiana, che ormai non rappresentava più il centro dell’Impero da quando Costantino aveva trasferito la capitale in Oriente a Costantinopoli.

 

I Longobardi dominarono l'Italia Settentrionale fino all'avvento dei Franchi nel 774 che con Carlo Magno scacciarono l'ultimo re longobardo, Desiderio, dalla Penisola, e vi sostituirono ad essi, negando alla Penisola la possibilità di essere unificata sotto un unico dominio e generando la divisione tra Nord e Sud e la creazione di un forte stato teocratico che sarà conosciuto come Stato Pontificio.

 

A trarne beneficio della guerra tra Franchi e Longobardi fu infatti il Papa, che riuscì a mantenere e confermare i domini della Chiesa nell’Italia centrale. L’avvento dei dominatori Franchi in Italia è ben raccontata nell’opera manzoniana ‘L’Adelchi’.

 

La popolazione lasciò però in eredità al nostro Paese la sua espressione artistica, fusione tra arte germanica e bizantina.

 

Da popolazione nomade, quali erano, grazie al loro comandante Alboino, i Longobardi fondarono una vera e propria civiltà in Italia, con capitale Pavia, dalla quale governavano i diversi territori colonizzati. Oltre Pavia ducati importanti furono Spoleto e Benevento, che assieme alla città lombarda formavano il centro del potere longobardo in Italia.

 

Massima espressione nell'arte longobarda possiamo trovarla nella cittadina di Cividale del Friuli in provincia di Udine. Degno di nota è l'altare dedicato al duca Ratchis, costruito tra il 734 e il 744, anni durante i quali il duca divenne re e fu incoronato a Pavia. L'autore è rimasto purtroppo ignoto, ma la lavorazione e l'abilità mostrate sono degne di essere ammirate e fanno della cittadina di Cividale una meta ambita per tutti gli appassionati di arte medievale.

 

Il bassorilievo della Maiestas Domini, fulcro della religiosità e della regalità medievale, collocato nel prospetto centrale dell'altare, è senza dubbio il punto più alto della rappresentazione artistica germanica che accettava ormai i punti di vista delle civiltà latine, capendo che per essere accettati dalle popolazioni che sottomettevano come legittimi sovrani, dovevano garantire una certa continuità in leggi, cultura e soprattutto religione con le amministrazioni latine.

 

Il Cristo, che rappresenta il potere regale donato direttamente da Dio, è, come tipico nell'immaginario medievale, collocato dentro la mandorla che simboleggia la gloria divina, ed è accompagnato da due servitori angelici. Questa rappresentazione legalizzava il potere regale longobardo, riconoscendone il volere divino. I servitori angelici posizionati ai lati sembrano sul punto di innalzare in cielo il loro Signore, come per ricordare l'episodio dell'ascensione descritto nei vangeli.

 

Sempre a Cividale del Friuli è consigliabile visitare il Tempietto di Santa Maria in Valle che risale all'VIII secolo di forma rettangolare con tre volte a botte che si poggiano sulle colonne. Purtroppo i mosaici e gli affreschi che ricoprivano l'abside sono andati ormai del tutto perduti e non ne rimangono che alcuni frammenti che però ci possono rendere l'idea dell'accurata lavorazione che aveva avuto e quindi dell'importanza che aveva per la comunità locale.

 

Lo studio dello stucco longobardo, che veniva formato da calce, polvere di marmo e acqua, ci aiuta a capire lo stile di lavorazione della popolazione germanica, che per prima ha ideato questo tipo di tecnica. Con mezzi che possono essere considerati poveri, i Longobardi testimoniano la loro civiltà in Italia ancora oggi.

 

Lo stile decorativo presente sulla facciata del tempietto e sulle statue, ricorda molto le decorazioni bizantine, che naturalmente furono copiate se non adattate alle nuove opere. Cividale del Friuli era infatti una città bizantina prima dell'arrivo dei Longobardi, e quindi è doveroso credere che la fusione tra le due arti sia stata realizzata iniziando proprio da questa città.

 

Inoltre il governo bizantino e la sue legge, di dirette derivazione romana, essendo i bizantini romani d’Oriente, faceva in modo che divenissero un esempio da seguire, in legge e amministrazione, per tutti i popoli germanici che avevano intenzione di fondare delle civiltà e di abbandonare il nomadismo.

 

Il fondare civiltà passa però non soltanto nel formulare leggi e nel governare, ma anche attraverso le arti, sia quelle architettoniche che figurative che vengono qui ben rappresentate.



 

 

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