.

home

 

progetto

 

redazione

 

contatti

 

quaderni

 

gbeditoria


.

[ISSN 1974-028X]


RUBRICHE


attualità

.

ambiente

.

arte

.

filosofia & religione

.

storia & sport

.

turismo storico



 

PERIODI


contemporanea

.

moderna

.

medievale

.

antica



 

EXTEMPORANEA


cinema

.

documenti

.

multimedia



 

ARCHIVIO


.

MEDIEVALE


N. 63 - Marzo 2013 (XCIV)

CIRILLO E METODIO
MISSIONARI DI FEDE E DI ECUMENE

di Chiara Francesca Chianella

 

Cirillo e Metodio, nati a Tessalonica (la città dove visse e operò san Paolo), fin dal principio della loro vocazione entrarono in stretti rapporti culturali e spirituali con la Chiesa patriarcale di Costantinopoli, allora fiorente per cultura e attività missionaria. Entrambi diedero una prima testimonianza del loro servizio missionario recandosi a evangelizzare i Cazari della Crimea.

 

Per corrispondere alle necessità del loro servizio apostolico in mezzo ai popoli slavi tradussero nella loro lingua i libri sacri a scopo liturgico e catechetico, gettando con questo le basi di tutta la letteratura nelle lingue dei medesimi popoli. Giustamente perciò essi sono considerati non solo gli apostoli degli slavi ma anche i padri della cultura tra tutti questi popoli e tutte queste nazioni, per i quali i primi scritti della lingua slava non cessano di essere il punto fondamentale di riferimento nella storia della loro letteratura.

 

Il loro grande merito sta nell’essersi adattati ai popoli da evangelizzare con metodi missionari e l’aver creato un nuovo alfabeto, che in seguito prese il nome di cirillico appunto da S. Cirillo, offrendo al mondo slavo con la traduzione della Bibbia, del Messale e del rituale liturgico, unità linguistica e culturale. Tale alfabeto è detto “glagolitico” (dallo slavo “parola” o “discorso”) o “cirillico”, ed è una creazione assai originale che non mostra derivazioni da altri alfabeti.

 

È stato dimostrato che Cirillo ricavò le sue lettere da simboli crittografici usati dai bizantini in alchimia, magia e altre scienze esoteriche. La loro missione evangelica si basava sulla conoscenza delle idee, lingua, tradizioni, simboli, prassi, concezioni dei popoli a cui si accostavano, rispettandoli, perché nei valori da essi custoditi si potevano intuire quei “semi del Verbo” o quella praeparatio evangelica a cui li aveva abituati la stessa tradizione teologica patristica. Giovanni Paolo II, nella sua omelia nella Basilica di san Clemente nel 14 febbraio 1981 sottolineava che il loro annuncio del Vangelo “non mortificava, distruggeva o eliminava, bensì integrava, elevava ed esaltava gli autentici valori umani e culturali tipici dei paesi evangelizzati”. L’opera dei santi Cirillo e Metodio ha dato vita a un’operazione di reciprocità: se da un lato le culture autoctone ricevevano dal fermento evangelico un principio di rigenerazione e di trasformazione, dall’altro, la stessa Chiesa universale acquisisce una nuova ricchezza che le permette di approfondire e di incarnare ulteriormente il suo messaggio.

 

Papa Adriano II accreditò la loro opera ecumenica, culturale e politica, confermando la lingua slava per il servizio liturgico. Cirillo morì a Roma il 14 febbraio 869. Cento anni fa il papa Leone XIII con l'enciclica “Grande Munus” ricordò a tutta la Chiesa gli straordinari meriti dei santi Cirillo e Metodio per la loro opera di evangelizzazione degli slavi. Giovanni Paolo II con la lettera apostolica “Egregiae virtutis” del 31 dicembre 1980 li ha proclamati, insieme a San Benedetto abate, patroni d'Europa.

 

L'Europa, infatti, nel suo insieme geografico è per così dire frutto dell'azione di due correnti di tradizioni cristiane, alle quali si aggiungono anche due diverse, ma al tempo stesso profondamente complementari, forme di cultura. San Benedetto, il quale con il suo influsso ha abbracciato non solo l'Europa, prima di tutto occidentale e centrale, ma mediante i centri benedettini è arrivato anche negli altri continenti, si trova al centro stesso di quella corrente che parte da Roma, dalla sede dei successori di san Pietro. I santi Cirillo e Metodio mettono in risalto prima il contributo dell'antica cultura greca e, in seguito, la portata dell'irradiazione della Chiesa di Costantinopoli e della tradizione orientale, la quale si è così profondamente iscritta nella spiritualità e nella cultura di tanti popoli e nazioni nella parte orientale del continente europeo.

 

Poiché oggi, dopo secoli di divisione della Chiesa tra oriente e occidente, tra Roma e Costantinopoli a partire dal Concilio Vaticano II sono stati intrapresi passi decisivi nella direzione della piena comunione, pare che la proclamazione dei santi Cirillo e Metodio a compatroni d'Europa, accanto a san Benedetto, corrisponda pienamente ai segni del nostro tempo.

 

Questa proclamazione vuole in pari tempo essere una testimonianza, per gli uomini del nostro tempo, della preminenza dell'annuncio del Vangelo, affidato da Gesù Cristo alle Chiese, per il quale hanno faticato i due fratelli apostoli degli slavi. Tale annuncio è stato via e strumento di reciproca conoscenza e di unione fra i diversi popoli dell'Europa nascente, e ha assicurato all'Europa di oggi un comune patrimonio spirituale e culturale.

 

Il dialogo interculturale ci coinvolge ancor oggi ma il suo carattere di contemporaneità affonda le sue radici nel passato, ragion per cui non possiamo non ricordare un celebre commento di Sant’Agostino al Salmo 44(45), 10 dedicato alle vesti splendide della regina e affermava allegoricamente che esse incarnano “i misteri della dottrina in tutte le varie lingue. C’è una lingua africana, ce n’è una siriaca, un’altra greca e molte altre: queste lingue fanno il tessuto variopinto di questa regina. Ma come la varietà delle vesti s’accorda con una unità, così anche le lingue convergono in un’unica fede. Vi sia pure varietà nella veste, ma nessuno squarcio!”.



 

 

COLLABORA


scrivi per InStoria



 

EDITORIA


GBe edita e pubblica:

.

- Archeologia e Storia

.

- Architettura

.

- Edizioni d’Arte

.

- Libri fotografici

.

- Poesia

.

- Ristampe Anastatiche

.

- Saggi inediti

.

catalogo

.

pubblica con noi



 

links


 

pubblicità


 

InStoria.it

 


by FreeFind


[REGISTRAZIONE AL TRIBUNALE CIVILE DI ROMA N° 577/2007 DEL 21 DICEMBRE]


 

.