N. 69 - Settembre 2013
(C)
Challenge Cup
La Champions dell’Impero Austro-Ungarico
di Francesco A. Beltrami
Sicuramente
John
Gramlick,
ricco
imprenditore
idraulico
inglese
attivo
con
la
sua
impresa
nella
Vienna
di
fine
Ottocento,
quando
ebbe
l’idea
di
mettere
in
palio
una
Coppa
tra
le
migliori
squadre
di
calcio
dell’Impero,
austriache,
ungheresi
e
boeme,
non
pensava
di
compiere
un
gesto
da
cui
sarebbe
nata
una
manifestazione
destinata
a
diventare
la
madre
della
Mitropa
Cup
e
una
delle
nonne
della
Coppa
dei
Campioni
attuale
Champions
League.
Gramlick
era
stato
anche
uno
dei
fondatori
del
Vienna
Cricket
and
Football-Club,
detto
anche
familiarmente
Cricketer,
secondo
club
calcistico
austriaco
essendo
arrivato
un
giorno
dopo
il
First
Vienna,
23
agosto
1894
i
Cricketer
22
il
First.
Entrambe
queste
formazioni
furono
tra
le
protagoniste
della
prima
edizione
della
Challenge
Cup,
quella
del
1897,
anche
se
non
toccò
a
loro
aprire
le
ostilità.
Furono
il
Rasenspielclub
Training
e lo
FC98
altre
due
formazioni
viennesi
dell’epoca
ad
incontrarsi
nel
primo
match
della
storia
della
Challenge
Cup:
il
14
novembre
del
1897
in
una
grigia
giornata
dell’autunno
viennese
al
Prater,
affrontandosi
nella
prima
semifinale
che
fu
vinta
in
modo
molto
netto
5-0
dall’FC98,
si
tramanda
anche
il
nome
dei
marcatori:
Sonnenschein
(3 o
4
reti),
e
Pollack
(1 o
2).
Il
giorno
successivo,
sempre
al
Prater
ma
su
un
diverso
terreno
di
gioco,
toccò
ai
Cricketer
e al
First
sfidarsi
in
una
semifinale
molto
più
equilibrata.
Ci
pare
ancora
di
vedere
John
Gramlick
intento
a
seguire
la
partita
sorseggiando
una
tazza
di
the
o
magari
una
birra,
trepidando
per
l’altalenare
del
risultato.
Sono
i
suoi
a
passare
in
vantaggio
con
un’autorete
di
Moolisch
e a
raddoppiare
con
Gandon,
prima
dell’intervallo
il
First
accorcia
le
distanze
con
una
rete
di
Gindl.
Nella
ripresa
la
sofferenza
di
Gramlick,
sicuramente
tanto
desideroso
che
il
club
che
ha
contribuito
a
fondare
sia
il
primo
vincitore
della
Coppa
da
lui
ideata,
aumenta
col
pareggio
di
Nicholson,
da
altre
fonti
dell’epoca
attribuito
invece
a
un’autorete
di
Galler.
Negli
ultimi
minuti
Nash
realizza
il
definitivo
3-2
che
regala
al
Vienna
Cricket
and
Football-club
la
finale.
L’incontro
decisivo
andrà
in
scena
una
settimana
dopo,
il
21
novembre,
sempre
al
Prater,
di
fronte
Cricketer
e
FC98,
di
questo
match
conosciamo
anche
l’ora
di
inizio,
le
15.30.
Non
ci
sarà
storia,
la
formazione
di
Gramlick
vincerà
7-0,
segneranno
Blakely,
Gandon,
Nash
e
Shire,
con
una
successione
che
non
conosciamo,
sembra
che
Blakely
abbia
realizzato
ben
quattro
di
queste
reti.
Come
vediamo
i
nomi
dei
giocatori
e
dei
dirigenti
sono
prevalentemente
britannici:
come
da
ogni
parte
in
Europa
sono
stati
i
sudditi
del
Leone
a
diffondere
il
gioco
del
calcio
anche
presso
gli
Asburgo.
Si
riparla
di
Challenge
Cup
nel
novembre
dell’anno
successivo,
sono
cinque
stavolta
le
partecipanti,
ancora
tutte
viennesi,
le
prime
squadre
non
austriache
ad
accettare
la
sfida
si
vedranno
solo
nella
quarta
edizione.
La
formula
è
sempre
quella
dell’eliminazione
diretta,
tanto
cara
agli
inglesi,
e
per
decidere
le
semifinaliste
si
ricorre
a un
turno
preliminare,
e,
probabilmente
per
sorteggio,
a
disputarlo
sono
chiamate
il
Wiener
Athleticsport-Club
(WAC),
società
fondata
l’anno
precedente,
e,
cosa
che
oggi
sarebbe
impensabile,
i
campioni
in
carica.
Il
15
novembre
le
due
squadre
vanno
in
campo
sul
terreno
dei
Cricketer
e a
sorpresa
finirà
2-2,
si
va
al
replay
come
nella
miglior
tradizione
britannica
e
nello
stadio
del
WAC,
la
WAC
Platz,
il
20
novembre
il
Vienna
Cricket
and
Football-club
vince
3-2
e
raggiunge
le
semifinali.
Il
27
novembre
all’
Hohe
Warte
Stadium
o
meglio
nel
campo
che
probabilmente
già
era
sede
di
partite
di
calcio
nel
1898
perché
la
struttura
com’è
oggi
risulta
costruita
nel
1921,
il
First
Vienna
si
prende
la
sua
rivincita
sui
Cricketer
superandoli
1-0
con
un
autogol
di
Lowe
nel
primo
tempo,
il 4
dicembre
al
Prater
la
vecchia
conoscenza
FC98
affronta
l’altra
matricola
della
Challenge,
l’Atletich
Club
Victoria
Vienna
da
cui
sarà
sconfitta
3-1.
Della
finale
si
parlerà
a
fine
inverno,
il 5
marzo
1899
al
Jesuitewiese
al
Prater,
calcio
d’inizio
alle
ore
15
in
una
Vienna
illuminata
da
un
pallido
sole.
Il
First
fa
un
sol
boccone
del
Victoria
che
resiste
nel
primo
tempo,
2-1
il
parziale,
per
cedere
del
tutto
nella
ripresa,
4-1
il
finale.
27
novembre
1899
al
via
la
terza
edizione,
ancora
cinque
le
partecipanti,
tutte
viennesi,
e
ancora
i
Cricketer
impegnati
nel
turno
preliminare,
faranno
a
pezzi
la
debuttante
SK
Rapid
col
punteggio
di
11-0
raggiungendo
così
le
semifinali.
Soffermiamoci
un
attimo
sullo
Sportklub
Rapid
Wien,
fondato
da
pochi
mesi
quando
venne
sconfitto
così
duramente
dai
Cricketer,
diventerà
la
squadra
più
popolare
d’Austria,
vincendo
32
Scudetti,
14
Coppe
d’Austria,
2
Mitropa
Cup.
è
uno
dei
pochissimi
club
a
poter
vantare
nel
palmares
anche
uno
Scudetto
e
una
Coppa
conquistati
in
un
paese
straniero,
infatti
nella
stagione
1938/39
vincerà
la
Coppa
di
Germania,
e
nel
1940/41
il
Campionato
Tedesco
in
cui
era
finito
a
militare
dopo
l’annessione
dell’Austria
alla
Germania
voluta
da
Hitler
nel
1938.
Torniamo
alla
nostra
Challenge,
con
le
semifinali
della
terza
edizione.
8 e
10
dicembre
1899,
i
Cricketer
superano
il
WAC
per
2-1
con
un
gol
di
Redfern
nel
finale,
mentre
due
giorni
dopo
nella
sua
tana
a
Hohe
Warte
il
First
Vienna
regola
il
Victoria
per
3-1.
Come
ormai
tradizione
si
fa
passare
la
parte
più
dura
dell’inverno
e l’
undici
marzo
del
1900,
non
ci è
noto
il
campo,
Cricketer
e
First
Vienna
sono
di
nuovo
di
fronte.
Arriverà
il
secondo
trofeo
per
il
First
Vienna,
che
regola
2-0
gli
avversari,
con
reti
di
Eipel
e
Albert
secondo
alcune
fonti
e di
Eipeldauer,
e
Jureczek
secondo
altre.
Per
la
quarta
edizione,
gli
organizzatori
riescono
per
la
prima
volta
ad
avere
la
presenza
di
squadre
non
austriache,
si
iscrivono
infatti
alla
manifestazione
due
club
di
Praga,
lo
Slavia
e il
Ceský
AFC
Vinohrady
(
CAFC),
che
il
21
Ottobre
1900
danno
il
via
alle
ostilità
disputando
tra
loro
la
finale
della
neonata
zona
Boema,
una
partita
senza
storia
che
lo
Slavia,
fondato
nel
1892
e
destinato
a
diventare
il
secondo
club
più
titolato
della
Repubblica
Ceca,
domina
13-0.
La
parte
austriaca
del
torneo
non
inizia
fino
al 2
dicembre
quando
si
rinnova
l’eterna
sfida
tra
i
Cricketer
e il
First,
sono
i
primi
questa
volta
a
prevalere,
passando
in
vantaggio
nel
primo
tempo
con
Redfern,
facendosi
rimontare
da
Harry
nella
prima
parte
della
ripresa
e
siglando
il
definitivo
2-1
proprio
al
novantesimo
con
Falke.
Il
30
dicembre,
ormai
nel
pieno
dell’inverno
viennese
e
delle
feste
per
il
nuovo
anno
si
affrontano
il
Wiener
Athleticsport-club
(WAC)
e l’
FC98,
con
vittoria
del
WAC
per
4-2.
Tutto
fermo
fino
al
10
marzo
1901
quando,
sul
campo
dell’
Athleticsport-club,
il
WAC-platz
i
padroni
di
casa
regolano
per
5-3
i
Cricketer
e
raggiungono
in
finale
i
vincitori
della
zona
boema,
che
li
aspettavano
dall’ottobre
dell’anno
prima,
si
giocherà
il
21
aprile
sempre
al
WAC-platz
e i
locali
tratterrano
in
Austria
la
Challenge
vincendo
la
partita
1-0
con
rete
di
Taurer
nel
primo
tempo.
Di
questo
incontro
si
conosce
anche
il
nome
dell’arbitro,
il
viennese
Rosenfeld.
Con
l’edizione
1901/1902
anche
l’Ungheria
presenta
proprie
squadre
al
via
della
Challenge
Cup,
portando
così
a
tre
le
zone
regionali
dove
si
svolgono
le
eliminatorie.
Saranno
tre
le
formazioni
di
Budapest
al
via,
il
33FC,
il
Budapesti
Torna
Club
e il
Ferencvarosi
Torna
Club.
Fu
un’edizione
piena
di
polemiche,
le
squadre
viennesi
non
si
iscrissero
in
segno
di
protesta
contro
il
club
organizzatore
che
rappresentò
l’Austria
con
una
squadra
di
Baden,
lo
SC,
sconfitto
17-1
il 9
marzo
1902
nella
finale
della
zona
austriaca.
Nel
frattempo
lo
Slavia
aveva
superato
nel
preliminare
Boemo
lo
SK
Union
per
4-0
e il
16
marzo
superò
il
CAFC
per
9-1
nella
finale.
In
Ungheria
il
Budapest
sconfisse
2-0
il
33
FC
mentre
il
Ferencvaros
venne
ammesso
per
sorteggio
alla
fase
successiva,
dove
cedette
5-1
al
Budapest.
L’altra
semifinale
tra
Criketer
e
Slavia
giocata
a
Vienna
l’ 8
maggio
del
1902
si
chiuse
sul
3-3,
ma
lo
Slavia
non
scese
in
campo
per
i
supplementari
per
protesta
contro
una
delle
reti
segnate
dagli
avversari
trasformata
a
loro
dire
con
una
mano.
I
Cricketer
segnarono
il
gol
del
4-3
a
una
porta
sguarnita
e
l’arbitro
dichiarò
finito
il
match.
Dunque
il
19
maggio
1902
al
Prater
superando
in
Finale
col
punteggio
di
2-1
il
BT
Budapesti
i
Cricketer
poterono
mettere
in
bacheca
la
loro
seconda
Challenge
Cup.
Per
l’edizione
1902/1903
furono
ben
12 i
club
ad
iscriversi,
anche
se
poi
diversi
fra
loro
non
scesero
mai
in
campo.
La
manifestazione
fu
boicottata,
e lo
sarà
per
sempre,
dallo
Slavia,
ancora
offeso
per
gli
avvenimenti
dell’anno
precedente,
si
giocarono
le
qualificazioni
in
tre
zone,
austriaca
con
ben
nove
squadre
al
via,
boema,
una
squadra,
e
ungherese,
due
squadre.
La
formazione
boema
del
Cafc
si
ritrovò
dunque
in
semifinale
senza
giocare,
e,
siccome
con
questo
sistema
di
qualificazione
le
semifinaliste
designate
erano
tre,
le
superò
per
sorteggio,
ritrovandosi
così
senza
colpo
ferire
in
finale!
Nella
zona
ungherese
il
Ferencvaros
liquidò
col
punteggio
di
1-0
lo
FC33,
mentre
in
quella
austriaca
si
dovette
iniziare,
il
16
novembre,
con
un
turno
preliminare,
in
cui
il
Moldin
sconfisse
per
7-2
il
Victoria
per
poter
allineare
il
tabellone
ai
quarti
di
finale.
Tre
match
del
turno
corsero
via
regolarmente,
Cricketer
–
Deutscher
SV
2-1
dopo
tempi
supplementari,
WAC
–
Molden
14-0.
Graphia
–
Rapid
3-0,
mentre
quello
che
opponeva
FC98
e il
First
Vienna
si
trascinò
per
settimane
tra
le
polemiche.
I
fatti:
le
squadre
erano
sul
punteggio
di
1-1quando
il
First
passò
in
vantaggio
suscitando
le
ire
dei
giocatori
del
FC98
che
ritenevano
irregolare
il
goal
fino
a
lasciare
il
campo
per
proteste.
Nei
giorni
successivi
però
si
venne
a
sapere
che
l’arbitro
dell’incontro
era
un
ex
membro
dei
First,
e
dunque
il
regolamento
della
manifestazione
non
gli
permetteva
di
ricoprire
tale
ruolo.
La
partita
fu
così
annullata,
ma
un
ricorso
del
Vienna
la
fece
tornare
valida
due
soli
giorni
dopo.
Passò
una
settimana
e un
controricorso
del
FC
fece
sì
che
venisse
di
nuovo
annullata.
A
quel
punto
il
First
Vienna
si
ritirò
dalla
manifestazione.
Il
22
marzo
si
giocarono
le
semifinali,
i
Cricketer
superarono
2-0
il
Graphia
e il
WAC
si
liberò
col
punteggio
di
5-0
del
FC98.
Una
settimana
dopo
il
WAC
superò
nella
finale
austriaca
i
Cricketer
per
2-1
conquistando
così
il
diritto
di
rappresentare
l’Austria
nelle
fasi
finali.
Già
detto
della
promozione
alla
finalissima
per
sorteggio
dei
boemi
del
Cafc
il 3
maggio
WAC
–
Ferencvaros
finì
5-1
dopo
che
gli
ungheresi
avevano
retto
bene
nel
primo
tempo
terminato
1-0.
A
questo
punto
tutti
aspettavano
la
partita
decisiva,
ma
la
formazione
del
Cafc,
che
vi
era
arrivata
senza
giocare
mai,
continuò
sulla
stessa
linea,
solo
che
stavolta
fu
lei
a
non
presentarsi
lasciando
via
libera
al
secondo
successo
in
Challenge
del
WAC,
e
divenendo
crediamo
l’unico
club
al
mondo
ad
aver
concluso
un
torneo,
cui
pur
avevano
partecipato
dodici
squadre,
al
secondo
posto
senza
scendere
in
campo!
Sei
austriache,
due
boeme
e
una
ungherese
le
formazioni
ai
nastri
di
partenza
dell’edizione
1903/1904.
Quindi
ungheresi,
stavolta
lo
FC33,
direttamente
alla
fase
finale,
e
boeme
alla
finale
di
zona,
con
il
Cafc
che
elimina
l’Union
Praga
con
un
punteggio
che
non
conosciamo,
anche
se è
possibile
che
per
la
formazione
del
Cesky
AFC
Vinohrady,
questo
il
suo
nome
completo,
si
sia
trattato
dell’ennesimo
successo
a
tavolino!
Via
invece
agli
incontri
del
turno
preliminare
della
zona
austriaca
il
15
novembre
1903,
con
la
vittoria
del
Graphia
sul
Baden
per
10-1.
Successivamente
tutto
rinviato
al
marzo
del
1904
quando
si
incontrano
il
Victoria
e il
Viehhoffen
con
un
risultato
che
non
ci è
pervenuto.
Nelle
semifinali
esordiscono
i
grossi
calibri,
WAC
e
Crikcketer
che
si
sbarazzano
la
prima
del
Graphiae
i
secondi
di
uno
tra
Victoria
e
Viehhoffen,
sempre
con
punteggi
che
non
conosciamo.
Comunque
è
certo
che
il
10
aprile
del
1904
Cricketer
e
WAC
scendono
in
campo
per
contendersi
la
finale
della
zona
austriaca.
In
realtà
molto
probabilmente
è
già
noto
che
quello
sarà
l’ultimo
atto
del
torneo
visto
che
FC33
e
Cafc
hanno
probabilmente
già
comunicato
che
non
si
presenteranno
alle
partite
della
fase
finale,
lo
si
deduce
dal
fatto
che
nei
giorni
precedenti
la
sfida
gli
organizzatori,
cioè
i
dirigenti
dei
Cricketer
fanno
firmare
a
quelli
avversari
un
documento
con
cui
dichiarano
di
rinunciare
in
caso
di
vittoria
a
trattenere
definitivamente
la
Challenge
Cup,
che
nella
formula
iniziale
doveva
essere
assegnata
al
club
che
per
primo
l’avesse
vinta
tre
volte,
e
WAC
e
Cricketer
erano
entrambe
a
quota
due,
trasformandolo
in
un
trofeo
che
mai
nessun
team
avrebbe
potuto
trattenere
definitivamente.
Sul
campo
per
i
WAC
è
una
passeggiata,
vincono
la
loro
terza
Challenge
col
punteggio
di
7-0.
Per
l’edizione
dell’anno
successivo
non
siamo
riusciti
a
reperire
un
quadro
completo
dei
risultati,
si
sa
che
lo
SV
Vienna
supera
nel
preliminare
5-3
il
Graphia
e
11-1
il
Viktoria,
quindi
forse
si
disputò
per
la
prima
volta
un
girone,
poi
in
semifinale
il
23
aprile
del
1905
lo
SV
superò
i
Cricketer
per
3-2,
mentre
in
Ungheria
il
MAC
Budapest
sconfisse
il
MUE
Budapest
per
3-0
qualificandosi
così
per
la
finale
stante
l’assenza
di
formazioni
boeme.
Il
24
aprile
1905
a
Vienna
i
Viener
Sportvereinigung
(SW
Wien)
vinse
la
finale
2-1
con
il
MAC.
Dopo
questo
incontro
la
Challenge
si
fermerà
per
tre
anni.
Tornerà
con
l’edizione
1908/1909
disertata
dai
WAC
in
lite
con
gli
altri
club.
Per
la
prima
volta
si
giocano
veramente
tutte
e
tre
le
fasi
di
qualificazione
nella
varie
nazioni
dell’Impero,
in
otto
al
via
in
Austria,
cinque
in
Boemia
ed
Ungheria.
Per
l’Austria
è lo
Sportclub
Vienna
a
qualificarsi
per
la
fase
conclusiva
superando
nella
finale
nazionale
i
Circketer
per
3-0.
In
Boemia
il
Teplitzer
FK
supera
in
semifinale
per
5-2
lo
Sportbruder
Praga
mentre
il
DVS
Troppau
si
libera
per
3-0
del
DFC
Brunn.
La
finale
però
non
si
gioca
in
quanto
il
Troppau
e
anche
il
Brunn
vengono
squalificati
per
aver
schiarato
dei
giocatori
che
non
avevano
i
requisiti
previsti
dal
regolamento
della
Challenge
Cup.
In
Ungheria
dopo
un
turno
preliminare
tra
squadre
di
Budapest,
BTC
–
MAC
3-1
per
scegliere
la
qualificata
alla
fase
finale
si
disputa
un
girone
a
quattro,
dove
sarà
il
Ferencvaros
a
prevalere
con
due
vittorie
e un
pareggio,
davanti
alla
squadra
del
MTK
Budapest.
Il
31
maggio
a
Vienna
si
affrontano
Sportclub
Vienna
e
Teplitzer
con
successo
dei
primi
per
1-0.
Il
Ferencvaros
aspetta
in
finale
per
sorteggio.
E il
13
giugno
1909
sempre
a
Vienna
sconfiggendo
per
2-1
lo
Sportclub
è la
prima
formazione
non
austriaca
ad
alzare
la
Challenge
Cup.
Resterà
l’unica.
Nel
1911
va
infatti
in
scena
l’ultima
edizione
della
Challenge,
nello
stesso
anno
in
Austria
è
nato
il
Campionato
nazionale
che
in
Ungheria
si
disputa
già
da
un
decennio,
e
spazio
in
calendario
ne
resta
poco.
Delle
eliminatorie
di
quest’ultima
edizione
abbiamo
pochi
e
confusi
risultati,
è
certa
la
finale,
il
24
settembre
1911
a
Vienna
lo
Sc
Wien
supera
col
punteggio
di
3-0
il
Ferencvaros
e
scrive
la
pagina
conclusiva
della
storia
della
Challenge
Cup,
il
seme
però
è
gettato.
Seguiranno
anni
difficili,
nel
1914
scoppierà
il
primo
conflitto
mondiale
che
porterà
alla
dissoluzione
dell’Impero
asburgico,
nel
1927
però
si
tornerà
a
parlare
di
calcio
internazionale,
con
la
nascita
della
Coppa
dell’Europa
Centrale,
che
diverrà
famosa
come
Mitropa
Cup,
e
che
sarà
di
fatto,
fino
alla
nascita
della
Coppa
dei
Campioni
nel
1955,
la
massima
competizione
europea
per
club.
Il
Vienna
Cricket
and
Football-Club,
i
Cricketer,
esiste
ancor
oggi,
ma
non
ha
più
una
sezione
calcio
dal
1936.
Il
First
Vienna
è
tuttora
attivo,
anche
se
dopo
la
retrocessione
del
1992
non
è
più
riuscito
a
salire
nella
Prima
Divisione
austriaca
e ha
addirittura
disputato
alcuni
campionati
in
Regional
Liga,
la
Serie
C
austriaca.
Il
Ferencvaros
è la
squadra
più
amata
e
nota
all’estero
di
tutta
l’Ungheria,
28
scudetti,
20
coppe
e 4
supercoppe
nazionali,
1
Coppa
delle
Fiere,
1
Challenge
Cup
e 2
Mitropa
Cup
compongono
il
suo
lussuoso
palmares.
La
Challenge
Cup
invece
si
trova
a
Vienna
in
Hernalser
HauptStraße
214,
sede
del
Wiener
Sport
Club,
suo
ultimo
vincitore.
Ammirata,
e
ormai
probabilmente
anche
un
po’
dimenticata,
nella
bacheca
dove
alloggia
da
ormai
102
anni.