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[ISSN 1974-028X]

[REGISTRAZIONE AL TRIBUNALE CIVILE DI ROMA N° 577/2007 DEL 21 DICEMBRE] *

 

N° 156 / DICEMBRE 2020 (CLXXXVII)


contemporanea

CATALOGUS CODICUM ASTROLOGORUM GRAECORUM

MANOSCRITTI ASTROLOGICI GRECI

di Giulia Freni

 

Bruxelles, agosto 1898. Franz Boll, Franz-Valéry-Marie Cumont, Wilhelm Kroll e Alessandro Olivieri danno vita, con il contributo dell’editore Henri Lamertin, a un progetto che rivoluzionerà lo studio dei testi astrologici antichi. Si tratta del Catalogus Codicum Astrologorum Graecorum, che con i suoi dodici volumi si proponeva di raccogliere e pubblicare i testi tramandati dai manoscritti astrologici greci delle biblioteche europee.

 

Il primo volume, il Codices Florentinos, fu pubblicato proprio nel 1898 e presenta una struttura che sarà mantenuta anche nel resto della raccolta: nella prima parte troviamo un inventario dei codici consultati, in questo caso provenienti dalle biblioteche di Firenze, mentre nell’appendice sono editi excerpta di opere astrologiche.

 

La pubblicazione di questi manoscritti fu certamente un evento significativo per la filologia del tempo, perché ha permesso di ampliare non solo le nostre conoscenze sull’astrologia di età ellenistica, ma anche su quella della tarda antichità e del mondo bizantino (anche se bisogna riconoscere la frequente difficoltà nel distinguere i diversi materiali).

 

Tra gli autori che compaiono più frequentemente nei volumi del CCAG vi sono sicuramente Vettio Valente e Claudio Tolomeo. Il primo era un astrologo di Antiochia, che tra il 152 e il 162 d.C. compose i nove libri delle νθολογίαι, contenenti la maggiore collezione di indicazioni astrologiche se si escludono le testimonianze papiracee.

 

Il secondo, invece, vissuto nel II secolo d.C., è ricordato per numerosi studi in ambito astrologico, astrologico, matematico e geografico dai quali nacquero scritti come la Μαϑηματικ σύνταξις e il Τετράβιβλος, quest’ultimo costituito da quattro libri e considerato la base dell’astrologia occidentale. Nel CCAG sono editi vari excerpta di entrambi gli autori: per citarne alcuni, possiamo ricordare i primi due libri delle νθολογίαι di Vettio Valente secondo la versione del Marcianus Venetus 314 (CCAG, II, pp. 83-121) oppure alcuni excerpta sui pianeti e sui segni zodiacali tratti rispettivamente dal Neapolitanus III.C. 20 e dal Laurentianus 86.18 (CCAG, IV, pp. 174-182). Allo stesso modo, per quanto riguarda Tolomeo, sono state pubblicate una sintesi del Τετράβιβλος tratta dal Parisinus Graecus 2425 (CCAG, VIII.3, pp. 93-95) e un’edizione critica dell’Introductio in Tetrabiblum Ptolemaei di Porfirio (CCAG, V.4, pp. 185-228).

 

Nel CCAG vi sono, però, anche brani tratti da autori dei quali sappiamo poco o nulla, come l’astrologo babilonese Teucro o il bizantino Palco; compaiono poi anche vari brani dalle opere di Psello o Proclo, che con l’astrologia avevano poco a che fare, ma il fatto che siano testimoniati sotto il loro nome scritti del genere è interessante per scoprire gli interessi rispetto a quelli per cui siamo abituati a conoscere tali letterati. Non meno importanti sono poi gli opuscoli astrologici anonimi o attribuiti a personalità avvolte nel mistero, quali Ermes Trismegisto o Salomone.

 

Ermes Trismegisto, considerato il padre dell’alchimia, non sarebbe altro che il corrispondente greco del dio egiziano Thot, cosa che emergerebbe soprattutto dall’epiteto che accompagna il suo nome (Τρισμέγιστος in greco antico significa infatti “tre volte grande”, proprio come Thot in geroglifico indicava “due volte grande”).

 

Al Trismegisto sarebbe riconducibile la dottrina espressa nel cosiddetto Corpus Hermeticum, comprendente 18 scritti e tradotto per la prima volta in latino da Marsilio Ficino. Tuttavia, anche nel CCAG troviamo vari opuscoli a lui attribuiti: l’ρμο το Τρισμεγίστου μέθοδος μυστικ ες πσαν καταρχν πιτήδειος, contenente delle istruzioni per essere iniziati al misticismo (CCAG, VIII.1, pp. 172-177); l’ρμο το Τρισμεγίστου πρς σκληπιν περ βοτανν τν ζʹ στέρων, che descrive le piante associate a ogni corpo celeste (CCAG, VIII.3, pp. 153-159).

 

Riguardo Salomone, invece, costui non era noto solo come il costruttore del tempio che porta il suo nome, ma anche come astrologo ed esorcista. Questo è particolarmente evidente dal Testamento di Salomone e dagli Hygromantia Salomonis, quest’ultimo uno scritto di carattere astrologico-demonologico nel quale sono presenti osservazioni sui pianeti e sui segni zodiacali, con riferimenti esorcismi che sarebbero stati compiuti proprio da Salomone.

 

Vari excerpta di quest’opera sono editi nel CCAG e tra questi ritroviamo alcuni passaggi dedicati alle associazioni piante-pianeti, segno di un contatto con le teorie proprie dell’ermetismo: per esempio, quelli contenuti nel Monacensis Graecus 70, ff. 252r-253v (CCAG, VIII.2, pp. 162-165) e nel Petropolitanus, ff. 97v-112r (CCAG, XII, pp. 126-135; il manoscritto è stato poi ripubblicato da Armand Delatte nel 1949).

 

Negli Hygromantia Salomonis sono presenti anche formule magiche e invocazioni ai pianeti, riconducibili dunque a forme di divinazione che prevedevano anche la conoscenza di questioni astrologiche: per esempio, nel Monacensis Graecus 70 ai ff. 240r-243v sono elencati i giorni ai quali ogni corpo celeste presiedeva, mentre ai ff. 244v-247r troviamo gli angeli e i demoni planetari da invocare in una determinata ora del giorno.

 

Questo aspetto, però, compare più volte tra i testi dei manoscritti astrologici greci editi nel CCAG, come nell’excerptum dall’Escorialensis I. R. 14, ff. 151r-152r (CCAG, XI.1, pp. 131-133), e spesso ci consente di conoscere particolari tratti della cultura in cui tali testi furono prodotti.

 

In questo caso, essendo molti di questi opuscoli datati all’età bizantina, è interessante notare che ancora oggi in greco moderno i giorni della settimana sono definiti con le stesse espressioni usate nei testi astrologici: Δευτέρα, Τρίτη, Τετάρτη, Πέμπτη, Παρασκευή, Σάββατο, Κυριακή, ovvero “il primo giorno, il secondo, il terzo…” e così via fino ad arrivare alla domenica. Allo stesso modo, essendo molti di questi excerpta scritti in demotico, possiamo riflettere sull’evoluzione della lingua greca e trovare, nuovamente, delle analogie con il greco moderno oppure delle differenze con il greco antico. Tutto questo non sarebbe stato sicuramente possibile senza il Catalogus Codicum Astrologorum Graecorum, con il quale già alla fine dell’Ottocento si è intuita l’importanza della letteratura greca più tecnica e scientifica.

 

In questo senso, potremmo definire il CCAG un progetto all’avanguardia, ed effettivamente ha permesso di dare un impulso agli studi astrologici e astronomici, nonché di spiegare tratti del mondo greco che altrimenti sarebbero rimasti un mistero. Tuttavia ancora oggi molti degli autori e dei testi editi nel CCAG sono sconosciuti ai più, forse perché messi in secondo piano rispetto ai cosiddetti “autori canonici”, ma questo non vuol dire che in futuro non si possano riscoprire questi opuscoli e riconoscere la loro dignità nel panorama letterario antico.

 

 

Riferimenti bibliografici:

 

Bara, J.F., (a cura di), Vettius Valens, Anthologie, Leiden-Boston 1989.

Barton, T., Ancient astrology, London-New York 1994.

Cumont, F., (a cura di), Catalogus Codicum Astrologorum Graecorum, 12 voll., Bruxelles 1898-1936.

Delatte, A., (a cura di), Le traité des plantes planetaires d’un manuscrit de Léningrad, in Mélanges en l’honneur de H. Grégoire, Bruxelles 1949, pp. 145-177.

Falk, M., Astronomical Names for the Days of the Week, in Journal of the Royal Astronomical Society of Canada, vol. XCIII, 1999, pp. 122-133.

Ferraboli, S., (a cura di), Tolomeo, Le previsioni astrologiche, 2 voll., Milano 1998.

Hornblower, S. e Spawforth, A., (a cura di), The Oxford Classical Dictionary, 2 voll., Oxford 2012.

Scarpi, P., (a cura di), La rivelazione segreta di Ermete Trismegisto, 2 voll., Bologna 2009.

Torijano, P.A., Solomon the Esoteric King. From King to Magus, Development of a Tradition, Leiden-New York-Köln 2002. 

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[ iscrizione originaria (aggiornata 2007) al tribunale di Roma (editore eOs): n° 215/2005 del 31 maggio ]