[ISSN 1974-028X]

[REGISTRAZIONE AL TRIBUNALE CIVILE DI ROMA N° 577/2007 DEL 21 DICEMBRE] *

 

N° 202 / OTTOBRE 2024 (CCXXXIII)


arte

BUD SPENCER E TERENCE HILL
EVOLUZIONE DI UNA COPPIA STORICA del cinema italiano

di Lorenzo Bruni

 

Nel 1999, poco prima di quella notte che avrebbe celebrato il trionfo di Roberto Benigni agli Oscar, in uno dei momenti internazionali più celebrati del nostro cinema contemporaneo, la rivista Time pubblicò una lista nella quale si stilava una classifica degli attori italiani più famosi in America.

 

Un po' a sorpresa, si potrebbe dire, la prima posizione non era occupata da Marcello Mastroianni, che non solo aveva recitato in America, e le cui interpretazioni godevano di un certo successo oltreoceano, soprattutto di critica: il protagonista di La dolce vita e Oci Ciornie occupava addirittura il gradino più basso del podio. Se qualcuno non avesse familiarità col cinema italiano e con le commedie degli anni '70 e '80 resterebbe un po' stupito e confuso nel leggere i nomi dei primi due classificati, dato che entrambi, di italiano, hanno ben poco.

 

Non è raro, e lo posso affermare per esperienza personale, che in America si creda che i loro film non siano di produzione nostrana, ma commedie hollywoodiane. Eppure, a dispetto dei nomi d'arte che hanno adottato, Bud Spencer e Terence Hill, di americano, hanno avuto solo il successo. I loro veri nomi infatti sono, rispettivamente, Carlo Pedersoli e Mario Girotti: la coppia ha iniziato a lavorare assieme nel 1967 e da allora ha dato il via a un ciclo di film che hanno avuto un enorme successo, sia in termini di pubblico che di botteghino, e avrebbe sancito la loro collaborazione come una delle migliori e ben riuscite nella storia del cinema italiano.

 

Tra i due, l'unico che avesse deciso fin da bambino di voler intraprendere una carriera d'attore era Girotti/Hill: già nel 1951 era sulle scene col film Vacanze da gangster, opera prima anche del regista Dino Risi, e pochi anni dopo avrebbe avuto un ruolo secondario nel più celebre Il Gattopardo di Luchino Visconti. Pedersoli/Spencer, invece, era un nuotatore affermato a livello mondiale, primo italiano a scendere sotto il minuto nei 100m stile libero, che ogni tanto si dilettava in qualche apparizione di poco conto.

 

Come già anticipato poco sopra, il loro primo film assieme fu nel 1967, Dio perdona... Io no, anche se in precedenza entrambi avevano preso parte alla pellicola Annibale, pur senza mai incontrarsi in scena. In questa circostanza, entrambi, su suggerimento di procuratori e produttori, aderiscono alla moda di scegliere nomi “americaneggianti” per favorire il commercio di pellicole italiane all'estero. La stessa decisione venne presa dal regista E.B. Clucher, pseudonimo di Enzo Barboni, che in quegli anni li scrittura per il ruolo da protagonista in Lo chiamavano Trinità, uno dei più grandi successi di sempre del cinema italiano, se si considera l'inflazione, e il film che diede inizio al ciclo di spaghetti western in salsa comica.

 

In realtà, al fianco di Terence Hill era stato scelto l'attore Franco Nero, già famoso per avere recitato in Django di Sergio Corbucci e destinato ad avere una carriera di tutto rispetto, ma si dovette ritirare dal progetto per prendere parte al film Camelot. Il film esce nel 1970 e ha un successo strepitoso: Bud Spencer brilla nel ruolo del tonto lestofante Bambino, mentre Terence Hill, un po' più belloccio e spigliato, diventa un personaggio iconico.

 

L'anno successivo i tre, Clucher compreso, girano un sequel, Continuavano a chiamarlo Trinità, e anche stavolta arriva un importante successo mondiale. Da quel momento la coppia sforna un film all'anno, riscuotendo sempre i pareri positivi di critica e pubblico: vengono apprezzate la comicità buffa, le scazzottate mai violente, quasi ai limiti del surreale, e le interpretazioni dei due protagonisti.

 

Spencer e Hill crescono e maturano artisticamente, tanto da affiancare a film comici, come Io sto con gli ippopotami o Chi trova un amico trova un tesoro, altri progetti più impegnati, come Il corsaro nero. Oltre alle collaborazioni, entrambi ricevono un discreto successo con alcune apparizioni singole: Bud Spencer dà vita alla fortunata serie di film su un commissario napoletano dal cuore d'oro che preferisce utilizzare i cazzotti che i proiettili con Piedone lo sbirro, inoltre partecipa a commedie come Il mio nome è Bulldozer e Bomber.

 

Terence Hill invece nel 1973 interpreta il suo ruolo più bello come coprotagonista al fianco di Henry Fonda in Il mio nome è nessuno, western dove si mescolano la bellezza dei film di Sergio Leone, che tra l'altro figura come aiuto regia, e la comicità del ruolo di Trinità. Dopo, però, alcune grosse delusioni, come il film Don Camillo, del 1983, dove Hill cerca di ridare vita all'omonimo personaggio, protagonista della saga degli anni '50 con Fernandel e Gino Cervi, fino al 2000, dove inizia a interpretare il ruolo di Don Matteo in una delle serie televisive più di successo della tv italiana.

 

La coppia dei record si scioglierà nel 1994, dopo avere girato dieci dei cento film che più hanno incassato nella storia del cinema italiano, con la pellicola Botte di Natale: ambientazione western, come i primi successi del duo, che già nel 1985 si era preso una pausa con Miami Supercops.

 

Dopo questo addio, sottolineato in una delle scene finali con un commovente commiato tra i due personaggi principali, ognuno intraprende la propria strada. Come già detto prima la carriera artistica di Hill esplode nel 2000, una seconda giovinezza televisiva, mentre Spencer non fa che qualche breve interpretazione, quasi sempre senza buoni risultati. I due torneranno sulla scena assieme il 7 maggio 2010, quando venne conferito a entrambi il David di Donatello alla carriera: una lunga standing ovation accolse i due leggendari attori, un po' impacciati e imbarazzati per gli onori riservati.

 

Bud Spencer muore il 27 giugno 2016, in casa sua, a causa di alcune complicazioni derivate da una caduta, lasciando il cinema italiano, e chi era cresciuto con lui, un po' più solo. Terence Hill invece continua a essere attivo nel mondo dello spettacolo: dopo avere abbandonato la serie di Don Matteo e avere girato lo sfortunato Il mio nome è Thomas, ha dichiarato di avere scritto e diretto un terzo film della saga di Trinità, intitolato Trinità, la suora e la pistola: a 85 anni compiuti e cinquantatré trascorsi dal secondo film, non è da nascondere una certa curiosità nel vederlo tornare a vestire i panni, sporchi e laceri, che lo resero famoso.

 

Da parte mia, inoltre, per vedere in che modo omaggerà il suo amico e collega, con il quale per decenni interi ha condiviso la scena e, in buona parte, i sogni cinematografici di noi tutti.

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[ iscrizione originaria (aggiornata 2007) al tribunale di Roma (editore eOs): n° 215/2005 del 31 maggio ]