N. 70 - Ottobre 2013
(CI)
THE BLING RING
Adolescenti tra falsi idoli e "status symbols"
di Giovanna D’Arbitrio
Nel
suo
nuovo
film
“The
Bling
Ring”,
Sofia
Coppola
narra
la
storia
di
un
gruppo
di
adolescenti
ispirandosi
ad
un
fatto
di
cronaca
realmente
accaduto
qualche
anno
fa.
Nicki,
Sam,
Mark,
Chloe
e
Rebecca,
adolescenti
ossessionati
dal
mito
di
personaggi
ricchi
e
famosi,
come
Paris
Hilton
e
Orlando
Bloom,
riescono
ad
individuarne
le
lussuose
abitazioni
e a
saccheggiarle
in
loro
assenza,
appropriandosi
di
costosi
vestiti,
scarpe,
gioielli
o
altri
oggetti,
ambiti
status
symbols
di
una
vita
contrassegnata
da
successo,
celebrità
e
danaro,
attualissimo
miraggio
di
tanti
giovani
di
oggi
alla
deriva.
Travolti
da
un’omologazione
inquietante
sotto
l’influsso
di
un
martellante
consumismo
unito
alla
sponsorizzazione
mediatica
di
falsi
miti,
i
suddetti
ragazzi
più
desiderosi
di
“avere
che
di
essere”
non
rappresentano
certo
un
fenomeno
isolato,
poiché
tale
mentalità
è
come
un
virus
che
ha
infettato
tante
coscienze,
ottundendole
e
deviandole,
inducendole
spesso
a
colmare
vuoti
affettivi
e
carenze
educative
di
una
società
allo
sfascio.
Sofia
Coppola
ancora
una
volta
si
rivela
un’attenta
ed
interessata
osservatrice
del
mondo
dei
giovani
e
dei
nostri
tempi,
come
ha
evidenziato
nei
suoi
precedenti
film,
“Le
vergini
suicide”,
“Lost
in
translation”,
“Marie
Antoinette”,
“Somewhere”.
Anche
il
suo
nuovo
film
mostra
a
tratti
il
carattere
distaccato
di
chi
guarda
ciò
che
accade
mettendo
in
rilievo
problematiche
per
le
quali
alla
fine
tuttavia
non
sa
indicare
soluzioni,
come
si
evince
dalle
dichiarazioni
dei
ragazzi
che,
intervistati,
si
sentono
soddisfatti
di
aver
raggiunto
la
tanto
agognata
notorietà
sotto
i
riflettori
dei
mass
media,
dopo
l’
arresto
e
qualche
anno
di
prigione.
Sotto
velate
accuse
non
solo
l’attuale
decadente
civiltà,
ma
anche
genitori
totalmente
inadeguati
o
quasi
assenti
e un
sistema
scolastico
poco
attento
al
disagio
di
alunni
“difficili”,
più
propenso
all’emarginazione
che
all’integrazione:
non
a
caso
i
protagonisti
frequentano
un
istituto
che
accoglie
ragazzi
espulsi
da
altre
scuole
o
comunque
in
possesso
di
un
curriculum
scolastico
non
regolare.
Bravi
i
giovani
attori
tra
i
quali
ricordiamo
in
particolare
Emma
Watson,
ex
Hermione
in
Harry
Potter,
notevole
la
colonna
sonora
(di
Brian
Reitzell),
come
in
tutte
le
pellicole
di
S.
Coppola,
regista
e
sceneggiatrice
del
film.