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FILOSOFIA & RELIGIONE


N. 91 - Luglio 2015 (CXXII)

"MA VOI, CHI DITE CHE IO SIA?"
Breve biografia di Gesù di Nazaret - PARTE X

di Giorgio Giannini

 

La resurrezione di Gesù è il fondamento del Cristianesimo (senza la quale crollerebbe tutta l’impalcatura della Religione) perché, senza la resurrezione, non ci sarebbe la speranza della salvezza nella vita eterna. Infatti, Paolo scrive: “Se non c’è la resurrezione dai morti, nemmeno Cristo è risorto; e se Cristo non è risorto,vano è il nostro annuncio,vana è la nostra fede”. (Prima Lettera ai Corinzi, XV,13-14).

 

Inoltre, la resurrezione di Gesù ha facilitato la diffusione del Cristianesimo. Infatti, la nuova Religione cristiana è stata accettata facilmente dai fedeli nei primi secoli perchè allora erano molto diffuse “le Religioni di mistero e di salvezza,imperniate sul culto di esseri divini che muoiono e risorgono”.

 

Gesù, secondo i Vangeli Canonici risorge il primo giorno della settimana, quello dopo il sabato,che era il giorno di festa, dedicato a Dio ed alla preghiera, ma il fatto è riportato in modo differente nei Vangeli. Inoltre, Gesù risorto non “appare” alle stesse persone ed anche il numero delle “apparizioni” è diverso.

 

Nel Vangelo secondo Matteo,Maria di Magdala e l’altra Maria”, andarono “a visitare la tomba…Vi fu un grande terremoto. Un angelo del Signore,sceso dal cielo…rotolò la pietra (del sepolcro) e si pose a sedere su di essa. Quindi disse alle donne spaventate di non aver paura e che Gesù “è risorto”. Le invita quindi a vedere il sepolcro vuoto e dice loro di avvisare i discepoli che Gesù “è risorto dai morti” e che li aspetta in Galilea. Mentre le donne sono in cammino, Gesù viene “ loro incontro” e le saluta. Esse,avendolo riconosciuto, gli abbracciano i piedi e lo adorano. Gesù dice loro di andare a dire ai suoi “fratelli” (Apostoli) di andare in Galilea, dove Egli li aspetta e dove lo incontreranno. (Mt 28,1-10).

 

In seguito, “gli undici discepoli andarono in Galilea” e quando lo videro si prostrarono davanti a lui, “però dubitarono”. Gesù allora dice loro: “Andate e fate discepoli tutti i popoli,battezzandoli nel nome del Padre,del Figlio e dello Spirito santo,insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato... Io sono con voi tutti i giorni,fino alla fine del Mondo”. Così si conclude il Vangelo. (Mt 28,16-20).

 

Innazitutto, nel Vangelo sono due le donne che vanno “a visitare la tomba”di Gesù, però quella che è individuata chiaramente è “Maria di Magdala” mentre “l’altra Maria” è, quasi certamente, Maria di Cleofa (o Clepa o Alfeo, fratello di Giuseppe), madre di Giacomo e di Giuseppe, come è scritto chiaramente nel Vangelo secondo Marco e Luca. Sicuramente “Maria di Magdala” è Maria Maddalena, che è chiamata chiaramente con questo nome nel Vangelo secondo Luca. Inoltre, è singolare che gli Apostoli “dubitino” della sua resurrezione. Non hanno evidentemente “ compreso” il suo insegnamentp! Infine, l’invito agli Apostoli e ai discepoli ad andare presso “tutti i popoli”, battezzando e proclamando il Vangelo, compare anche nel Vangelo secondo Marco.

 

Nel Vangelo secondo Marco,Passato il sabato…Maria di Magdala,Maria madre di Giacomo e Salomè”, vanno al sepolcro “al levare del sole”, portando “oli aromatici” per ungere il corpo di Gesù,ma trovano il sepolcro aperto e dentro un “giovane…vestito di una veste bianca” (un angelo),che dice loro che “Gesù Nazareno, il crocifisso,è risorto” e di dire ai “suoi discepoli e a Pietro” che li aspetta in Galilea,dove lo vedranno. Le donne “fuggirono via dal sepolcro… piene di spavento e di stupore e non dissero niente a nessuno,perché erano impaurite”. (Mc 16,1-8) Subito dopo, Gesù “apparve a Maria di Magdala, dalla quale aveva scacciato sette demoni”, che lo comunica “ a quanti erano stati con lui ed erano in lutto e pianto” per la sua morte,”ma essi... non credettero”. Poi appare a due suoi discepoli, che lo annunciano agli altri,che però “non credettero”. “Alla fine apparve anche agli Undici (Apostoli),mentre erano a tavola e li rimproverò per la loro incredulità”. Li invita quindi ad andare “in tutto il mondo” a proclamare “il Vangelo ad ogni creatura”. (Mc 16,9-15).

 

Dopo aver parlato loro, Gesù ascende al cielo (è la cosiddetta Ascensione) per sedere “alla destra di Dio”. Quindi il Vangelo si conclude con la notizia che i suoi discepoli “partirono e predicarono dappertutto”. (Mc 16,20).

 

In questo Vangelo, le donne che si recano alla tomba di Gesù, portando “oli aromatici” per ungere il suo corpo, sono tre:oltre a “Maria di Magdala” ed a Maria di Cleofa (individuata chiaramente, essendo la “madre di Giacomo”), c’è anche “Salome”. Sicuramente “Maria di Magdala” è, come abbiamo detto, Maria Maddalena, citata chiaramente nel Vangelo secondo Luca.

 

È inoltre molto singolare che Gesù appare per la prima volta ad una donna, per di più a “Maria di Magdala”, considerata una “indemoniata”, “dalla quale aveva scacciato sette demoni”, e non agli Apostoli e ai discepoli!

 

È infine molto singolare che, anche in questo Vangelo, gli Apostoli e i discepoli non credono alla resurrezione di Gesù! Forse perché è annunciata loro da una donna considerata una “indemoniata”? Infine, compare anche in questo Vangelo l’invito agli Apostoli e ai discepoli ad andare “in tutto il mondo”, per proclamare “il Vangelo ad ogni creatura”.

 

Nel Vangelo secondo Luca,Maria Maddalena, Giovanna e Maria, madre di Giacomo”, si recano al sepolcro, portando “gli aromi che avevano preparato” per ungere il corpo di Gesù, ma trovano il sepolcro aperto e vuoto. Appaiono loro due uomini “in abito sfolgorante” (sono due angeli),che le dicono che Gesù “è risortoEd esse si ricordarono delle sue parole” quando predicava in Galilea e diceva che Egli, il “Figlio dell’Uomo”, sarebbe stato crocifisso e sarebbe risorto “il terzo giorno”. Quindi, esse, “tornate dal sepolcro,annunciarono tutto questo agli Undici (gli Apostoli) e a tutti gli altri “ discepoli, che però “non credevano ad esse”. Pietro “corse al sepolcro” e “vide soltanto i teli. E tornò indietro,pieno di stupore per l’accaduto”. (Lc 24,1-12).

 

Anche in questo Vangelo ci sono tre donne che si recano al sepolcro di Gesù, portando “gli aromi che avevano preparato” per ungere il corpo di Gesù. La prima di queste donne è “Maria Maddalena”, che sicuramente è la “Maria di Magdala”, citata nei due precedenti Vangeli Sinottici. Non è invece chiaro chi sia “Giovanna”, la seconda donna citata, mentre la terza donna è Maria di Cleopa, essendo “ madre di Giacomo”.

 

Inoltre, anche in questo Vangelo è sorprendente che gli Apostoli e “tutti gli altri” discepoli e in particolare Pietro, che era il più stretto “collaboratore” di Gesù, non credano alla sua resurrezione, nella quale invece credono le donne. Per di più, Pietro “corse al sepolcro” per verificarne il racconto delle tre donne.

 

Il Vangelo lucano poi racconta che nello stesso giorno due discepoli, che stanno andando ad Emmaus, distante 11 Km da Gerusalemme, incontrano Gesù, ma non lo riconoscono. Camminano insieme con Lui, parlando di quanto era accaduto a Gerusalemme, Quindi vanno a mangiare insieme e quando, durante il pranzo, Gesù “prese il pane,recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro”, essi finalmente “lo riconobbero. Ma Egli sparì dalla loro vista”.

 

Ritornano quindi a Gerusalemme e raccontano l’accaduto agli Apostoli ed agli altri discepoli che erano con loro, i quali però stentano a credere al racconto.(Lc 24,13-35). ”Mentre parlavano di queste cose”, Gesù “in persona” appare “in mezzo a loro”, dicendo “Pace a voi!”. Essi, “sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma”. Gesù li invita a toccarlo ed in particolare a toccare le sue mani ed i suoi piedi,dicendo che “ un fantasma non ha carne ed ossa”. Quindi chiede da mangiare e gli danno “una porzione di pesce arrostito”, che Egli “mangiò davanti a loro”. (Lc 24,36-43). Quindi “li condusse fuori,verso Betania e ,alzate le mani, li benedisse” e così facendo “si staccò da loro e veniva portato su,in cielo”. Gli Apostoli e i discepoli “si prostarono davanti a lui” e quindi “tornarono a Gerusalemme con grande gioia”. Così termina il racconto evangelico. (Lc 24,50-52).

 

È sorprendente che gli Apostoli e i discepoli di Gesù non credano alla sua Resurrezione neppure quando Egli appare “in mezzo a loro”! Anzi, essendo “sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma”.

 

Nel Vangelo di Giovanni, il racconto della resurrezione è più lungo ed articolato. ”Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino,quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta…Corse ed andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo,quello che Gesù amava”, dicendo loro che avevano “portato via il Signore dal sepolcro”. I due Apostoli corsero al sepolcro. L’altro Apostolo, correndo “più veloce di Pietro”, arrivò per primo, “vide i teli posati,ma non entrò. Arrivò quindi Pietro che entrò e vide “i teli posati” ed il “sudario,che era stato sul suo capo (di Gesù)..avvolto in un luogo a parte”. Entra nel sepolcro anche l’altro Apostolo che “vide e credette”.Poi i due “tornarono di nuovo a casa”. (Gv 20,1-10).

 

In questo Vangelo, solo “Maria di Magdala” (che sicuramente è Maria Maddalena), “si recò al sepolcro…. quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta… ed andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava”, dicendo loro che avevano “portato via il Signore dal sepolcro”.

 

Alla resurrezione di Gesù non crede Pietro, che entra per primo nel sepolcro, ma ci crede l’altro Discepolo, che è quello “che Gesù amava”!

 

Maria di Magdala, invece,che nel frattempo è arrivata alla tomba, rimase “vicino al sepolcro e piangeva”. Vide “due angeli in bianche vesti”,seduti nel sepolcro, che le chiedono perché piange. Lei risponde: “Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’anno posto”. Si volta indietro e vede Gesù, ma non lo riconosce, che le chiede perché piange. Lei,”pensando che fosse il custode del giardino”, gli dice: “Signore, se l’hai portato via tu,dimmi dove l’hai posto e dio andrò a prenderlo”.A questo punto, Gesù la chiama per nome “Maria!”; lei allora lo riconosce e lo chiama “Rabbuni!, che significa Maestro!”. Gesù le dice di non trattenerlo e di andare dai suoi “fratelli” per dire loro che Egli sale “ al Padre mio e Padre vostro,Dio mio e Dio vostro”. Maria andò quindi dai discepoli e disse loro che aveva visto “il Signore” e riferì quello che le aveva detto. (Gv 20,11-18).

 

In questo Vangelo, Maria di Magdala, si dispera per la scomparsa del corpo di Gesù, che le appare e lei lo riconosce solo quando la chiama per nome.

 

E’ sorprendente che Gesù appare ad una donna (Maria di Magdala) e non agli Apostoli più fidati: Pietro e quello che Egli “amava” (identificato in Giovanni).

 

La sera dello stesso giorno, Gesù appare ai discepoli, riuniti con le porte chiuse “per timore dei Giudei”, e “mostrò loro le mani ed il fianco. E i discepoli gioirono”. Però, “Tommaso,uno dei Dodici,chiamato Didimo,che non era con loro quando venne Gesù”, non credeva a quello che gli avevano raccontato gli altri Apostoli e diceva loro che avrebbe creduto solo se avesse visto e toccato le ferite nelle mani ed al fianco di Gesù.

 

Otto giorno dopo, quando tutti gli Apostoli sono di nuovo riuniti, sempre “a porte chiuse”, Gesù viene di nuovo tra loro ed invita Tommaso a mettere il dito nelle sue mani e la mano nel suo fianco. Solo allora Tommaso crede alla resurrezione. Gesù allora gli dice:”Perché mi hai veduto, tu hai creduto;beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!” Così si conclude il racconto della resurrezione nel Vangelo giovanneo. (Gv 20,24-29).

 

In questo Vangelo sorprende che gli Apostoli hanno paura. Temono forse di essere arrestati, come Gesù, come ribelli (Zeloti)?

 

Infine, l’Ascensione al Cielo di Gesù è raccontata solo nel Vangelo secondo Marco (Mc 16,19) e nel Vangelo secondo Luca (Lc 24,50) ed avviene lo stesso giorno della resurrezione. Negli Atti degli Apostoli (attribuiti all’Evangelista Luca) , invece, avviene il 40° giorno dopo la Resurrezione.

 

Gesù è sopravissuto alla crocifissione?

Vari autori, soprattutto laici, non credono alla resurrezione di Gesù, dopo 3 giorni dalla sua morte sulla croce. Contestano anche il fatto che Egli sia morto,sostenendo che si poteva sopravvivere alla crocefissione. Al riguardo, infatti, Giuseppe Flavio narra nella sua autobiografia che incontra tre suoi ex compagni di lotta (zeloti) che erano stati crocifissi dai Romani ed erano ancora vivi. Chiede quindi a Tito, figlio dell’Imperatore Vespasiano di risparmiarli. Tito acconsente ed i tre sono deposti dalla croce. Due di essi però, nonostante le cure mediche ricevute, muoiono, mentre il terzo sopravvive. Questo racconto dimostra chiaramente che si poteva sopravvivere alla crocefissione, se il condannato era tolto dalla croce dopo non molto tempo, era assistito adeguatamente ed aveva ancora sufficienti energie fisiche.

Alcuni autori hanno fatto molte ipotesi sulla sopravvivenza di Gesù.In particolare,già nel II secolo, Ireneo, parlando delle idee eretiche di Basilide (uno gnostico egiziano),sostiene che egli aveva ipotizzato la “sostituzione” di Gesù,durante il percorso verso il Golgota, da parte di Simone il Cireneo, citato nel Vangelo secondo Luca (23,26).

 

Non è però credibile la storia di Simone il Cireneo, “che tornava dai campi” nel giorno della Pasqua ebraica, la festa più importante per gli Ebrei. Infatti, se una persona avesse lavorato in questo giorno, sarebbe stato sicuramente condannato a morte, mediante lapidazione, per aver violato la Legge ebraica.

 

Inoltre, anche nel Corano è scritto che Gesù non fu crocifisso.

 

Secondo un’altra tradizione (leggendaria), sarebbe ritornato in Kashmir (India), dove aveva vissuto durante i cosiddetti “anni perduti” (dai 12 ai 30 anni), prima di iniziare in Galilea la sua predicazione e dove sarebbe morto,di morte naturale. Al riguardo, nella Capitale del Kasmir c’è la tomba di Yusuf, un profeta venuto da Occidente, che aveva predicato a lungo nel Paese e che era stata molto apprezzato.

 

Alcuni autori ritengono che Gesù è stato drogato, quando era sulla croce, in modo da apparire morto e poi è stato rianimato quando era nella tomba.

 

Al riguardo, alcuni sostengono che Gesù è stato drogato con la spugna imbevuta di aceto, che un soldato romano gli fece bere. (Mt 27,48; Mc15,36) Infatti, è possibile che la spugna fosse imbevuta di sostanze anestetiche, come l’oppio, la belladonna o l’hashish. In questo caso, bastava immergere di nuovo la spugna nell’acqua per riattivare le sostanze di cui era impregnata. Quindi , la spugna era appoggiata sulla bocca o sul naso della persona, che perdeva rapidamente conoscenza. Peraltro, questo sistema si usava quando si doveva procedere ad un intervento medico-chirurgico fuori dallo studio medico.

 

Il fatto che Gesù fosse ancora vivo, quando sembrava morto, si ricava anche da un passo del Vangelo secondo Giovanni in cui un soldato conficca la punta della lancia nel costato di Gesù e “subito ne uscì sangue ed acqua”. (Gv 19,34) Pertanto,Gesù doveva essere ancora vivo, perché altrimenti non sarebbe uscito sangue dalla ferita.

 

Anche il successivo passo del Vangelo secondo Giovanni nel quale si racconta che Giuseppe di Arimatea (che “era discepolo di Gesù, ma di nascosto, per timore dei Giudei”) va a prendere il corpo di Gesù, concesso da Pilato, insieme con Nicodemo (“che in precedenza era andato da lui di notte”) e porta circa trenta chili di una mistura di mirra e di aloe” (Gv 19,38-40), fa ipotizzare che Gesù fosse ancora vivo. Infatti, l’aloe è una sostanza impiegata in medicina come cicatrizzante e disinfettante. Inoltre, l’ipotesi che Gesù era ancora vivo è avvalorata da alcuni passi evangelici marciani, che raccontano la deposizione della croce di Gesù e la sua sepoltura in una tomba che appartiene a Giuseppe di Arimatea.

 

Infatti, nella versione originale in lingua greca del Vangelo secondo Marco, Giuseppe di Arimatea, che era “un membro autorevole del Sinedrio, che aspettava il regno di Dio” (era quindi un seguace di Gesù) chiede il soma, cioè il “corpo di Gesù”, a Pilato, che gli concede invece il ptoma, cioè la “salma” (il cadavere) (Mc 15,43-46). Secondo alcuni autori, l’uso di termini diversi (soma e ptoma) significa che Giuseppe di Arimatea chiede a Pilato il corpo vivo di Gesù, mentre Pilato, pensando che Gesù è morto, gli concede il cadavere.

 

Infine, fa pensare alla trafugazione dal sepolcro del corpo di Gesù vivo la XIV Stazione della Via Crucis, che si trova nella Chiesa di Rennes-le Chateau, (Pirenei francesi) di cui era parroco tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento l’abate Saunière (sulla cui figura è stato scritto molto per una sua improvvisa ricchezza che ha fatto pensare alla scoperta di un tesoro durante il restauro della Chiesa).

 

Infatti, questa Stazione rappresenta una storia incredibile: raffigura infatti, davanti alla tomba, tre persone che trasportano il corpo di Gesù.La scena si svolge di notte, dato che nello sfondo si vede la luna piena nel cielo (e questo fatto indica inoltre che è Pasqua).

 

Questa scena è completamente differente da quella che comunemente è raffigurata nella XIV Stazione (Gesù deposto nella tomba) ed avvalora una ipotesi affascinante ed incredibile: le tre persone “non stanno portando il corpo nel sepolcro per deporvelo, ma al contrario lo stanno trafugando in segreto e con il favore delle tenebre”. (M. Baigent Le carte di Gesù, pag. 31).

Poiché le Stazioni della Via Crucis sono state dipinte sotto la supervisione dell’abate Saunière, o forse dallo stesso religioso, si ritiene che egli credesse alla sopravvivenza di Gesù.

 

Alcuni autori, a sostegno della tesi della sopravvivenza di Gesù, si rifanno a quello che ha scritto Svetonio nella sua opera “Vite dei Cesari” laddove parla dell’Imperatore Claudio (Tiberio), che regna dal 41 al 54. Infatti, racconta che l’Imperatore cacciò da Roma intorno all’anno 45-50 i Cristiani, che causavano di continuo dei tumulti su istigazione di Chrestus, che questi autori ritengono fosse Gesù, ma non ci sono prove al riguardo.

 

Comunque, poiché Svetonio era stato Cancelliere dell’Imperatore Adriano (117-138) e quindi era responsabile degli Archivi imperiali e della Biblioteca reale, il suo racconto appare credibile.



 

 

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