N. 132 - Dicembre 2018
(CLXIII)
A PROPOSITO DI Billy Elliot
StoriE
di
minatori
inglesi
oppressi
e di
riscatto
sociale
di
Sara
Fresi
Film
drammatico
uscito
nel
2000,
regia
di
Stephen
Daldry,
Billy
Elliot racconta
la
storia
di
un
bambino
di
undici
anni
con
la
passione
per
la
danza
classica.
Il
fanciullo
vive
con
suo
padre
e
suo
fratello,
entrambi
minatori,
e la
nonna
che
mostra
alcuni
segni
di
demenza
senile,
tanto
che
il
bambino
deve
occuparsi
anche
di
lei.
L'anziana
signora
è
l'unica
della
famiglia
che
parla
con
dolcezza
a
Billy
e
gli
confida
che
da
giovane
desiderava
diventare
una
ballerina.
vivono
a
Durham
Coalfield,
nord-est
Inghilterra,
una
cittadina
sviluppatasi
in
funzione
della
miniera.
In
realtà
la
gran
parte
delle
scene
del
film
sono
state
girate
nella
cittadina
di
Easington
Colliery,
nella
contea
di
Durham.
Nell'opera
vengono
messe
in
luce
attività
sportive
che
richiedono
particolare
forza
fisica
e la
volontà
dei
minatori
a
iscrivere
i
loro
figli
nella
palestra
di
pugilato.
Così
come
la
forza
è
richiesta
agli
uomini
per
svolgere
il
lavoro
in
miniera.
Il
linguaggio
utilizzato
è
improntato
da
espressioni
che
sottolineano
il
maschilismo
del
contesto
sociale.
Il
periodo
storico
preso
in
considerazione
è il
lungo
sciopero
dei
minatori
inglesi,
svoltosi
tra
il
1984
e il
1985,
contro
la
chiusura
delle
miniere
di
carbone.
Margaret
Thatcher
promuove
lo
smantellamento
dello
stato
sociale,
dei
servizi
assistenziali
e
previdenziali
che
fino
ad
allora
sono
a
carico
della
pubblica
amministrazione.
Vengono
ridotte
le
tasse
ed è
contratta
la
spesa
sociale
nazionale,
in
tal
modo
la
Lady
di
Ferro
conquista
il
consenso
dei
ceti
medi.
Una
politica
che
porta
a
conflitti
sociali,
come
il
predetto
sciopero
dei
minatori
inglesi.
I
lavoratori
si
oppongono
alle
scelte
del
governo
conservatore
che
risponde
con
tagli
ai
salari
e
all'occupazione.
La
pellicola
si
sofferma
sui duri
scontri
tra
scioperanti
e
forze
dell'ordine.
Emerge
in
modo
chiaro
la
solidarietà
tra
i
lavoratori
e la
loro
l'avversione
verso
i
crumiri:
coloro
che
continuano
a
lavorare
nonostante
tutti
gli
altri
colleghi
sono
in
sciopero.
Il
padre
vuole
che
Billy
pratichi
il
pugilato,
ma
il
bambino
trova
più
interessante
la
danza,
tanto
da
frequentare
le
lezioni
svolte
dalla
Signora
Wilkinson
che
si
accorge
subito
del
talento
del
giovane
e lo
invita
a
seguire
le
sue
lezioni.
Lo
sprona
molto,
perché
comprende
che
egli
ha
curiosità
verso
questa
disciplina,
che
sempre
più
diviene
una
vera
e
propria
passione.
Tra
Billy
e la
Signora
Wilkinson
si
instaura
un
rapporto
molto
confidenziale,
tanto
che
il
fanciullo
le
fa
leggera
una
lettera
che
la
sua
defunta
madre
gli
scrisse,
consapevole
della
malattia,
prima
di
morire.
Inoltre,
è
l'unica
persona
adulta
che
lo
consola
per
i
problemi
che
il
giovane
ha
in
famiglia,
lo
fa
ridere
nei
momenti
opportuni
e si
occupa
di
lui.
Forse
Billy
vede
in
lei
una
figura
materna.
Billy
è
l'unico
bambino
in
una
scuola
di
danza
frequentata
da
tutte
fanciulle.
Si
reca
alle
lezioni
senza
dire
nulla
al
padre,
perché
quella
piccola
società
considera
la
pratica
della
danza
da
parte
dei
maschi
un
incoraggiamento
all'omosessualità.
Il
giovane
si
confida
spesso
con
Michael,
un
amico
con
tendenze
omosessuali,
che
lo
supporta
nella
sua
scelta.
La
presenza
di
Michael
potrebbe
essere
un
elemento
di
collegamento
allo
storico
corteo
del
Pride
svoltosi
a
Londra
il
30
giugno
1984
con
un
gruppo
di
persone
omosessuali
che
sposano
la
causa
dello
sciopero
dei
minatori
oppressi
dalla
politica
della
Thatcher.
Billy
dimostra
di
avere
grande
attitudine
alla
danza,
tanto
che
la
sua
insegnante
lo
convince
a
fare
un
provino
per
entrare
nella
prestigiosa
Royal
Ballet
School
di
Londra,
ma a
causa
delle
ritrosie
del
padre
finisce
per
rinunciarci.
Il
giorno
di
Natale
la
famiglia
festeggia
in
solitudine
e
per
scaldarsi
brucia
nel
cammino
il
pianoforte,
strumento
amato
dalla
defunta
madre
di
Billy.
Un
elemento
interessante
è la
solidarietà
dimostrata
dai
minatori
nei
confronti
della
famiglia
Elliot:
pagano
il
viaggio
di
Billy
verso
Londra
per
l'audizione
alla
Royal
Ballet
School.
In
questo
clima
di
disagio
e
sofferenza
i
lavoratori
in
sciopero
si
uniscono
nel
dare
al
giovane
talento
la
possibilità
di
costruire
un
futuro
migliore.
La
famiglia
seppure
in
preda
alla
disperazione,
perché
il
lavoro
è
fermo,
decide
di
supportare
Billy
nella
realizzazione
del
suo
sogno.
Il
ragazzo
riesce
così
a
entrare
nella
famosa
scuola
di
danza
londinese.
In
alcune
scene
viene
rimarcata
la
differenza
sociale
e
culturale
tra
la
grande
città
e la
provincia.
Londra
rappresenta
la
città
delle
opportunità,
lì
Billy
diventa
una
star,
mentre
quando
abita
in
provincia
le
sue
abilità
non
sono
adeguatamente
considerate
ed è
ostacolato
dalla
famiglia.
Il
giovane
deve
lottare
per
affermarsi
in
quella
disciplina.
Dopo
circa
dieci
anni
i
familiari
si
recano
nella
capitale
inglese
per
vedere
la
sua
esibizione
nel
Lago
dei
Cigni:
sono
in
platea
e
siedono
accanto
a
Michael
per
assistere
tutti
insieme
allo
spettacolo.
La
scena
si
conclude
con
l'entrata
trionfale
di
Billy,
diventato
primo
ballerino,
che
interpreta
magistralmente
il
Cigno.
Durante
la
sua
esibizione
vengono
sovrapposte
immagini
di
quando
è
bambino:
il
brutto
anatroccolo
è
diventato
dunque
un
bel cigno.
Riferimenti
bibliografici:
R.
Balzani,
A.
De
Bernardi,
Storia
del
mondo
contemporaneo,
Mondadori,
Milano
2003.
M.
Burgess,
Billy
Elliot,
Rizzoli,
Milano
2002.