N. 27 - Agosto 2007
BIGNAMI
DEL POLITICO ITALIANO
Due, tre cose per entrare nella casta degli
intoccabili
di
Sergio Sagnotti
Degli sprechi della
politica, anzi degli sprechi dei politici si è
parlato molto ma sono poche le persone che riescono
a dare dei numeri precisi e quantificare il reale
costo degli appartenenti alla casta degli
“intoccabili” di italica stirpe.
Ad essere sinceri, io
non riesco più a guardare un telegiornale e parlo di
palinsesti orientati verso l’una o l’altra fazione.
In effetti, in un
paese che si vanta di una democrazia assoluta come
il nostro, risulterebbe difficile credere che una TV
di Stato, pagata con i nostri soldi quindi,
“costringe” il cittadino, che magari non patteggia
per l’uno o per l’altro schieramento, ad assistere
al racconto di notizie narrate in maniera assai
partigiana e opinabile…
A parte la premessa
dovuta, dicevo che mi risulta difficile ingoiare il
boccone che sto mangiando durante la cena o il
pranzo mentre un politico parla di pensioni dei
cittadini da allungare magari a circa 40 anni di
duro lavoro fintanto che egli stesso ne percepisce o
ne percepirà una da nababbo, dopo appena 35 mesi di
“servizio”.
Su tale argomento, ci
sarebbe da discutere a lungo parlando del fatto che
queste remunerazioni sono nette, in quanto le spese
degli appartenenti alla “casta” sono nulle: lo stato
infatti gli paga l’affitto della casa, il telefono,
cinema, teatro, mezzi pubblici (ma dubito che li
usino…), francobolli, viaggi aerei, pedaggi
autostradali, palestra, aereo, cliniche,
assicurazioni varie, auto blu, autista, ristoranti,
stadio, barbiere e parrucchiere, giornali ecc.
Una situazione insomma
degna dell’antica società feudale medievale, però
senza cavalieri e regole comportamentali che
arricchirebbero il tutto.
Forse il cambio con il
periodo medievale si potrebbe benissimo attuare,
almeno per quanto mi riguarda; prendendo in
considerazione il fatto che, come magra
consolazione, in quel tempo gli appartenenti alla
elitè erano senza dubbio minore rispetto alle
centinaia di politicanti attuali che godono di tutti
questi favori.
Altro fattore che mi
farebbe optare per il medioevo consisterebbe nel
fatto che, almeno allora, non si aveva la pretesa di
nascondere tutto ciò sotto il grido “operare nel
bene del cittadino” ma si aveva l’onestà di
ammettere che si facevano i propri interessi.
Nel libro di Rizzo e
Stella “La Casta”, che non riesco a leggere in
quanto per la rabbia mi causa continui problemi
fisici, sono elencati tutti i dati concreti di
questa paradossale situazione.
Diamo qualche cifra
per rendere lapalissiana la contraddizione.
Nella classifica
mondiale (che comprende quindi anche stati che per
estensione e per numero di abitanti sono anche cento
o più volte più grandi dell’Italia) delle nazioni
che concedono le cosiddette auto blu ai proprio
politici lo stivale è saldamente al comando ma non
con margini lievi, con margini che farebbero invidia
anche all’Inter vincitrice della seria A di
quest’anno.
Questi i numeri:
Italia al primo posto con 574.000 auto blu, USA
secondi con 73.000, Francia terza con 65.000 la Gran
Bretagna quarta con 58.000.
Passiamo ora agli
edifici pubblici; l’Eliseo, simbolo della democrazia
transalpina, negli ultimi tempi è costato ai
cittadini in media annua 80 milioni di euro, il
nostro Quirinale, invece, 235 milioni di euro,
quattro volte la spesa di Buckingham Palace.
Leggendo queste cifre
ho anche scoperto che Roma risulta essere la città
più calda del mondo, infatti, lo scorso anno, lo
Stato ha pagato per la Camera, una bolletta
dell’acqua di 360.000 euro.
Ma siamo comunque in
Italia, la patria dello stile, del fashion e
dell’alta moda e quindi, come era doveroso fare,
l’ex Premier Berlusconi, nell’ultimo periodo del suo
mandato, decise di mettersi al passo coi tempi
affidando al proprio architetto tale Giorgio Pes, la
ristrutturazione di Palazzo Chigi; evidentemente per
i molti politici che occupano la sede del Governo
risultava impossibile lavorare in un ambiente così
demodè e saturo di mobilio antico, anche l’occhio
vuole la sua parte…
Ad inorgoglirci
dovrebbe essere anche un altro primato che il nostro
paese detiene ossia quello degli stipendi degli
europarlamentari che sono di gran lunga superiore a
quelli dei propri colleghi.
Interessante anche
sapere che esistono anche aziende, e questo è
ribadito da Sergio Romano oltre che sul libro “La
Casta”, che si occupano di ridare una collocazione
ai “trombati” dalla scena politica.
Altro tasto dolente le
cosiddette consulenze; il procuratore generale della
corte dei conti, Vincenzo Apicella, è stato
abbastanza chiaro in merito a questa vicenda e ha
definito il continuo ricorso a consulenze esterne un
ostacolo continuo all’utilizzazione delle risorse
interne.
In tema di
collaborazioni affidate a terzi, curiosa una vicenda
nel Comune di Napoli in cui, il consorzio per le
aree industriali della città partenopea, ha affidato
130 consulenze alla stessa persona ed erano tutti
servizi per i quali lo stesso soggetto era già stato
convenzionato.
Morale della favola i
soldi spariscono e per coprire i buchi di bilancio
si ricorre, in maniera massiccia, alla “spremitura”
del cittadino…
La situazione è ancora
più imbarazzante confrontando e vivendo le realtà
cittadine; a Roma, per esempio, è assai curioso
notare come ci si addormenta la notte con un bel
prato in fiore davanti alla propria casa e ci si
risveglia al mattino dopo, con un quartiere con
centinaia di abitanti al posto dei fiori.
Ma anche in questo
siamo precursori, infatti, invece di fare come ogni
altra città mondiale e quindi provvedere prima ad un
piano viabilità per servire i nuovi quartieri, qui
si fa il contrario…
Prima il quartiere e
poi quando ci saranno i fondi (cioè mai) si
provvederà a rinforzare i servizi pubblici e
allargare le strade; e il caso per esempio della via
Laurentina, situata nella parte sud della capitale,
che ha visto nascere un intero quartiere in poco
tempo.
Curioso è il fatto, e
invito tutti a vedere questa meraviglia
architettonica e logistica dei governanti romani,
che l’intero quartiere è servito da una sola strada
ad una sola corsia. Tra l’altro una strada di
origine tardo-romana medievale malamente asfaltata,
insomma risalente al tempo delle invasioni
barbariche.
Di barbarico in
effetti è rimasto qualcosa, e cioè la strada stessa
ad una corsia che serve interi quartieri; se passate
da quelle parti vi invito a vedere le facce degli
automobilisti dopo circa 70-80 minuti in cui sono
avanzati, con il loro veicolo, di 10-20 metri.
Ma fatto sta “Vox
populi, vox dei”, evidentemente ai romani interessa
più vedere un concerto dei riuniti Genesis invece
che avere strade decenti, servizi urbani
soddisfacenti e una città efficiente…
Ora la domanda è
spontanea ed è la seguente: ma senza tutti questi
sprechi e quindi con tutti questi soldi a
disposizione, dove sarebbe il nostro paese?
Nella recente
finanziaria quali sacrifici hanno fatto i politici?
Eliminando tutti i
costi che gli appartenenti alla casta politica fanno
gravare sui nostri portafogli, quante tasse in meno
risparmieremo?
Qui si parla ancora di
sacrifici e di età pensionabile avanzata, senza
tenere conto che il vero problema e scandalo del
paese è rappresentato dai costi ministeriali e
governativi.
Evidentemente ci
meritiamo questa classe dirigente se, guardando non
lontano, e cioè in Francia, per cose meno gravi di
queste hanno messo a ferro e fuoco Parigi e si è
gridato allo scandalo quando la moglie del
Presidente Sarkozy ha usato la carta di credito
dell’Eliseo per una spesa di circa 300 euro… |