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N. 6 - Giugno 2008 (XXXVII)

La battaglia di Balaclava
L’eroico atto di 600 cavalieri

di Riccardo Angeletti

 

Alla fine del 1853 lo zar Nicola I di Russia, con l’intenzione di impossessarsi di Costantinopoli, del Bosforo e dei Dardanelli, attaccava la Turchia per terra e per mare.

 
In tale guerra, che fu detta di Crimea perché combattuta prevalentemente in questa penisola del mar Nero, la Turchia non si trovò sola: per impedire l’espansione della Russia accorsero subito Francia e Inghilterra. Nel marzo 1854 gli eserciti anglo–franco–turchi assediarono la città di Sebastopoli; dopo un anno di assedio i Russi resistevano ancora, quindi Francia e Inghilterra furono costrette a chiedere aiuto all’Austria che fu costretta a rifiutare per paura di un’eventuale offensiva italiana che avrebbe potuto approfittare di una situazione così vantaggiosa.


Dopo la prima guerra d’indipendenza, infatti, gli Austriaci avevano iniziato a governare più tirannicamente e così avevano fatto tutti gli altri sovrani italiani, ad eccezione del Regno di Sardegna dove vigeva ancora lo Statuto Albertino e dove a governare era Vittorio Emanuele II di Savoia. Quest’ultimo nel 1852 aveva nominato Presidente del Consiglio Camillo Benso conte di Cavour.


Quest’ultimo considerò la guerra di Crimea un’occasione per trarre grandi vantaggi, così inviò un piccolo contingente piemontese.


Il conflitto durò in tutto tre anni (1853-1856); esso si chiuse solamente nell’anno 1856, quando Alessandro II (successore di Nicola I) si rese conto che il suo paese avrebbe senza dubbio perso il conflitto. Le perdite di uomini ammontavano a circa 370.000 unità ( le perdite totali delle forze in campo compresi i civili ammontavano a circa 1.000.000 di unità), i lazzaretti erano pieni di ammalati di colera e le casse dello Stato non garantivano più sufficienti mezzi per far fronte a tutto ciò.


Uno scontro chiave della Guerra di Crimea fu la battaglia di Balaclava, combattuta il 25 ottobre 1854, in cui si scontrarono le forze alleate (Francesi–Inglesi–Turchi–Italiani) opposte ai Russi.


Questo fu un tentativo della Russia di ostruire l’assedio di Sebastopoli; Balaclava era infatti un’importante base di rifornimento per gli assedianti che furono presi alle spalle.
Lord Raglan comandava l’esercito britannico, Armand Jacques Leroy de Saint-Arnaud quello Francese, Pavel Liprandi quello Russo.


Determinante per lo svolgimento della battaglia fu il “campo di battaglia”: consisteva di due grandi valli divise da colline basse.


L’esercito britannico era diviso tra le due vallate: in quella meridionale vi era la cavalleria pesante (i cosiddetti Dragoni), mentre nella parte settentrionale c’era la cavalleria leggera al comando di James Thomas Brundell marchese di Cardigan.


Il comando dell’intera cavalleria era stato affidato al conte di Lucan George Charles Bingham.


Importante era il pensiero degli ultimi due nominati: questi rappresentarono l’ideale che per secoli e secoli fu sempre lo stesso: la gloria militare e quest’ultimo era un sogno che colpiva la fantasia degli uomini e accendeva il loro sangue.


All’assedio era presente anche un piccolo reparto francese.


L’esercito russo era di certo molto più numeroso di quello alleato, ma erano inferiori negli armamenti e nella bravura militare dei comandanti.


A questo punto Liprandi varcò il fiume che portava nella valle settentrionale, e la potente artiglieria russa provocò la fuga del contingente turco che sorvegliava il fiume.
Liprandi ebbe quindi strada libera fino all’accampamento britannico. Il primo passo di Lord Raglan fu quello di richiamare alcuni reparti impegnati nell’assedio di Sebastopoli che però arrivarono a battaglia conclusa.


Mentre nelle vicinanze dell’accampamento inglese l’esercito russo continuava a intimidire i Turchi, un reparto di 3000 cavalleggeri russi si staccò dall’esercito muovendo verso la valle meridionale, quindi verso Balaclava.


A questo punto James Scallett formo due colonne di Dragoni che sbaragliarono completamente l’inesperta cavalleria russa,la quale fu costretta a fuggire risalendo il crinale delle Causeway tornando quindi nella valle settentrionale.


Nel frattempo mentre i 2 battaglioni di cavalleria si stavano scontrando l’esercito inglese dimostrò la sua validità davanti il proprio accampamento.


Infatti Sir Colin Campbell vedendo che l’esercito russo muoveva verso l’accampamento e sapendo di non poter coprire con i normali schieramenti tutto l’accampamento ordinò ai soldati di schierarsi in una lunga schiera formata da due file di uomini invece che da quattro. Questa fu definita la “sottile linea rossa”. Questo da una parte difendeva l’accampamento, dall’altra aveva reso la cosiddetta “sottile fila rossa” debolissima. La storiografia ci dice che Sir Colin ai suoi uomini impauriti disse ”da qui non c’è ritirata,dovete morire là dove vi trovate”.


Colin ordinò il fuoco alla distanza massima e vedendo che la carica non si fermava, aspetto che fossero almeno ad una distanza di 50 m; a quel punto la carica russa fallì. Questa fu una notevole dimostrazione del coraggio di quegli uomini che nonostante fossero convinti di un esito sfavorevole, riuscirono a far fuggire i Russi.


Nel frattempo Lord Raglan vedendo che i Russi sulle alture delle Causeway stavano rimuovendo i cannoni Turchi capì che le uniche divisioni disponibili erano quelle di cavalleria, non essendo ancora giunte quelle di fanteria.


A questo punto Lord Raglan fece mandare questo messaggio ai suoi uomini: "Lord Raglan desidera che la cavalleria avanzi rapidamente, segua il nemico e tenti di impedirgli di portare via i cannoni. La cavalleria dell'artiglieria può accompagnarla. La cavalleria francese è alla vostra sinistra. Eseguite subito". Naturalmente Raglan sapeva che era un’impresa impossibile, ma sapeva che senza quei cannoni la guerra sarebbe stata persa.


Il messaggio fu mandato,attraverso il capitano Louis Nolan anche al marchese di Lucan,comandante della cavalleria pesante,che ignaro di ciò che stava succedendo giunse con il suo reparto di cavalleria sul posto.


Indignato della situazione (si racconta che il capitano Nolan nel riferirgli il messaggio fu poco cordiale) Lucan ordinò al marchese di Cardigan, comandante della cavalleria leggera di attaccare l’artiglieria Russa.


Cardigan ubbidì immediatamente e con 671 uomini iniziò la carica: si trovò nel mezzo della vallata,davanti a loro c’erano svariate file di cannoni che erano pronti a sparare, sul fianco destro altre file di cannoni, su quello sinistro varie file di fucilieri russi, dietro di loro lo seguiva Lucan con la cavalleria pesante.


Il capitano Nolan, che faceva parte della cavalleria leggera, sia accorse subito che sarebbe stata un’impresa inutile e iniziò a ondeggiare la spada davanti al marchese di Cardigan; fu uno dei primi a morire sotto i colpi di cannone.


La valle era lunga circa due chilometri e la cavalleria inglese rimase per circa 4 minuti sotto i colpi di cannone, ma nonostante tutto continuò la carica.


Lucan, nonostante fosse stato l’artefice dell’ordine, con la sua cavalleria pesante si fermò a metà strada capendo che sarebbe stata un’impresa inutile e tornò indietro.
Dall’accampamento britannico si vedeva un piccolo gruppo di cavalieri (670) contro un immenso esercito (circa 5250 uomini).


Ora: la cavalleria leggera si era divisa in tre parti: la prima parte,quella più esposta ai colpi di cannone superò l’artiglieria e caricò la cavalleria che si trovava dietro i cannoni, la seconda parte mirò alla distruzione dell’artiglieria, la terza si preoccupò un po’ di tutti e due i compiti.


Nonostante una vittoria iniziale i 670 cavalieri dopo aver spinto l’esercito nelle selve circostanti furono decimati sulla via del ritorno da alcuni schieramenti di fucilieri russi.
Il marchese di Cardigan sopravvisse e raccontando questa battaglia ci dice che dei 670 cavalieri la maggior parte morirono e la restante parte rimase ferita.


Dati poco attendibili ci dicono che la brigata fu completamente annientata, ma sappiamo bene che i dati furono questi: 230 morti, 180 feriti e 360 cavalli persi.


La battaglia in se stessa non ebbe importanti conseguenze in quanto sia i Russi che gli Inglesi mantennero i loro cannoni.


Nel marzo 1855 il marchese di Lucan venne richiamato in Inghilterra. La carica della brigata leggera divenne il soggetto di considerevoli controversie pubbliche. Rifiutò fortemente la versione di Raglan degli eventi definendola "un'imputazione che si riflette seriamente sulla mia reputazione professionale".


Il marchese di Lucan evidentemente non venne considerato colpevole per la carica dato che divenne un membro dell'Ordine del Bagno nel luglio dello stesso anno. Sebbene non abbia più partecipato ad azioni di guerra raggiunse il rango di generale nel 1865 e venne fatto Maresciallo di Campo un anno prima della sua morte.


Questo scontro rimase nella storia come “la carica dei 600” ed è la più grande dimostrazione del coraggio e della disciplina dei cavalieri dell’epoca, che nonostante fossero meno della metà davanti ad un’artiglieria numerosissima non indietreggiarono e continuarono sapendo che probabilmente sarebbero morti.

 

 

 

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