moderna
A PROPOSITO DI Axel Oxenstierna
La mente di Gustavo II Adolfo
di Enrico Targa
Axel Gustafsson Oxenstiernaaf Södermöre
(1583–1654) conte di Södermöre, fu uno
statista, membro del Consiglio privato
svedese nel 1609, e prestò servizio come
Alto Cancelliere di Svezia dal 1612 fino
alla sua morte; fu confidente del re
Gustavo II Adolfo (1594-1632) e poi
della regina Cristina (1626-1689) (di
cui fu dapprima reggente).
Dagli storici contemporanei Oxenstierna
è ampiamente considerato una delle
personalità politiche più influenti
nella storia svedese dato che fu uno
degli arteficidella vittoria svedese
nella Guerra dei Trent’anni (grazie ai
meriti acquisitidurante il conflitto fu
nominato Governatore Generale della
Prussia occupata); è anche ricordato per
aver gettato le basi della moderna
struttura amministrativa centrale dello
Stato, inclusa la creazione di contee.
Oxenstierna nacque il 16 giugno 1583 a
Fånö nell’Uppland, figlio primogenito di
Gustaf GabrielssonOxenstierna
(1551–1597) e BarbroAxelsdotterBielke
(1556–1624): i suoi genitori
appartenevano alle antiche e influenti
famiglie nobili di Oxenstierna e Bielke,
che ricoprirono per generazioni alte
cariche nello stato e nella chiesa.
Dopo la morte del marito Gustaf, la
madre di Axel, Barbro, decise di
lasciare che Axel e i suoi fratelli
Christer e Gustaf finissero i loro studi
all’estero: i tre fratelli ricevettero
la loro educazione presso le università
di Rostock, Wittenberg e Jena. Al
ritorno in patria nel 1603 assunse
l’incarico di “valet de chambre” (kammarjunkare)
del re Carlo IX di Svezia (1550-1611).
Unadelle qualità intellettualidi
Oxenstiernache vale la pena
sottolineareè la conoscenza della lingua
scozzese, che riflette l’importanza
della comunità di espatriati scozzesi in
Svezia in quel momento e non solo:più di
50.000 scozzesi giunsero sul continente
col permesso del loro sovrano, spesso
per periodi limitati e come alleati
nella campagna contro gli Asburgo.
Gran parte degli emigrati prestò
servizio inizialmente nelle brigate
scozzesi organizzate dalla Repubblica
delle Province Unite e poi in quelle
della Svezia;successivamente, altri
gruppi vennero creati in
Danimarca-Norvegia e in Francia per
facilitare la partecipazione degli
scozzesi al conflitto. Alcuni
combatterono per avere una migliore
prospettiva di vitaaltri per motivi
confessionali e religiosi. I più
rappresentativi tra i mercenari scozzesi
che presero servizio militare in Svezia
furono il generale sir James Spens di
Wormiston, il tenente generale Patrick
Ruthven, il tenente generale James King
e il feldmaresciallo Alexander Leslie.
In qualità di cancelliere, riceveva
regolarmente corrispondenza in scozzese
dal suo agente Sir James Spens e si
scriveva di suo pugnole lettere
ufficiali alla sua controparte scozzese,
il conte di Loudoun. Nel 1606 intraprese
la sua prima missione diplomatica nel
Meclemburgo e in altre corti tedesche:
mentre era in servizio diplomatico
all’estero, Oxenstierna ottenne la
nomina al Consiglio privato
(Riksrådet)divenendo uno dei servitori
più fidati del re.
Nel 1609 si recò a Reval (l’odierna
Tallinn), per conto del re Carlo, per
riscuotere i tributi dalla città di
Reval e dal cavalierato estone (le
corporazioni dei nobili del Baltico o
cavalierati della Curlandia, della
Livonia, dell’Estonia e dell’isola di
Ösel (Saaremaa) erano dei feudi
costituiti in epoca basso-medievale e
amministrati da nobili tedeschi. Facenti
capo ai cavalieri teutonici e alla
Danimarca nelle moderne Lettonia ed
Estonia, tali territori continuarono ad
avere uno status semi-autonomo dal XVI
all’inizio del XX secolo sotto il
dominio svedese e russo).
Nel 1610 si recò a Copenaghen con
l’obiettivo di prevenire la guerra con i
vicini, ma senza successo;l’anno
successivo, le forze danesi
attraversarono il confine, dando inizio
alla guerra di Kalmar. Nell’autunno del
1611 il re Carlo morì e secondo le leggi
dinastiche del regno il diciassettenne
Gustavo Adolfo non aveva raggiunto l’età
legaleda essere considerato abbastanza
adulto per regnare. Tuttavia gli Stati
generali svedesi decisero di non
rispettare tali regolein cambio però il
giovane re accettò di garantire ai
nobili ulteriori privilegi e di nominare
Axel Oxenstierna Lord High Chancellor (Rikskansler)
del Consiglio Privato di SveziaIl 6
gennaio 1612.
Il suo genio si manifestò ben presto in
ogni ramo dell’amministrazionein
un’epoca in cuila Svezia futravagliata
da tre guerre contro la Danimarca
(Guerra di Kalmar 1611-1613),
Polonia-Lituania (Guerra Polacco-Svedese
1610-1611 e la seconda del 1621-1625) e
Russia (Guerra dell’Ingria 1610-1617).
Il primo grande compito di Oxenstierna
come Cancelliere fu quello di
raggiungere la pace in alcune guerre; la
guerra contro la Danimarca era
considerata la più pericolosa delle tre
in quanto i danesi guidati da Cristiano
IV (1577- 1648)controllavano parti
consistenti della Svezia.
I negoziati iniziarono a Knäred e
Oxenstierna fu il primo plenipotenziario
svedese. I negoziati portarono al
Trattato di Knäred nel 1613. Per i suoi
sforzi in merito a questi negoziati, il
Lord High Chancellorricevette il titolo
di giudice distrettuale nei cento di
Snävringe e, infine, la baronia di
Kimito inoltredurante le frequenti
assenze di Gustavo in Livonia e in
Finlandia (1614–1616) agì come suo
viceré; mentre il re si trovava in
Livonia, suo, era il compito di
finalizzare le trattative riguardanti il
matrimonio
di Giovanni Casimiro e la sorella del
re, la principessa Catharina
(1584-1638).
All’incoronazione di Gustavo II Adolfo,
avvenuta nell’ottobre del 1617,
Oxenstierna fu nominato cavaliere enel
1620 fu a capo dell’ambasciata inviata a
Berlino per organizzare un altro
matrimonio: ovvero il contratto nuziale
tra Gustavo e Maria Eleonora di
Brandeburgo. Mentre le guerre con la
Russia e la Polonia imperversavano
Oxenstierna ebbeil compito di rifornire
gli eserciti e le flotte di tutto il
necessario, uomini e denaro
compresi:anche in questa occasione
l’altro funzionario si fece notare per
il rigore e le abilità con le quali
portò a termine i compiti affidatigli
tantodafargli guadagnare l’apprezzamento
del re Gustavo, poiché il re, nel 1622,
chiese a Oxenstierna di accompagnarlo in
Livonia con il titolo di governatore
generale e comandante di Riga, città
strategicamente importante durante la
guerra in corso contro Polonia.
I suoi servizi in Livonia gli valsero la
ricompensa di quattro castelli (tra gli
altri Burtnieki e Valmiera) e l’intero
vescovado di Wenden. Incaricato dei
negoziati di pace che portarono alla
tregua con la Polonia nel 1623, riuscì a
scongiurare una minacciata rottura con
la Danimarca nel 1624 mentrela guerra
polacco-svedese fu ripresa nel 1626 e il
7 ottobre dello stesso anno Oxenstierna
divenne governatore generale in il nuovo
possesso svedese della Prussia e due
anni dopo, nel 1629, concluse la
vantaggiosa Tregua di Altmark con la
Polonia dopo, nel settembre 1628,aver
caparbiamente escogitato un’occupazione
congiunta di Stralsund con la Danimarca
per evitare che quell’importante
fortezza cadesse nelle mani degli
imperiali (l’esercito del Sacro Romano
Impero allora in guerra contro i
protestanti tedeschi, cechi e danesi).
Oltre ai successi diplomacisvolse un
ruolo di primo piano organizzativo e
amministrativo in Prussia, come aveva
già fatto in Livonia: durante l’ultima
parte del 1620, Elbląg (in tedesco:
Elbing), dove risiedeva Oxenstierna e da
dove governò le zone occupate dai
svedesi in Prussia, divenne un
importante centro di potere svedese,
secondo solo a Stoccolma e si rivelò di
importanza fondamentale quando la Svezia
entrò nella Guerra dei Trent’anni
nell’estate del 1630: i pedaggi riscossi
in Prussia così come le forniture
alimentari (all’epoca la Prussia, la
Polonia e l’Ucraina erano i centri di
rifornimento di grano per l’Europa
Occidentale e il passaggio delle navi
cariche di generi alimentari attraverso
lo stretto del Sund sarà la principale
causa di continue guerre nel Baltico
passate alla storia come le guerre del
Nord) garantivano denaro (ottenuto anche
grazieai prestiti elargiti da molti
banchieri stranieri) e
approvvigionamenti all’esercito svedese
senza i quali sarebbe stato impossibile
continuare la guerra.
Dopo la battaglia di Breitenfeld (si
svolse il 17 settembre 1631, vicino alla
città sassone di Lipsia, nell’ambito
della fase svedese della Guerra dei
Trent’anni. Sotto il comando del re di
Svezia Gustavo II Adolfo, le forze
protestanti inflissero una decisiva
sconfitta all’armata cattolica guidata
dal conte di Tilly (1574-1632). La
vittoria confermò la grande abilità
tattica del Re di Svezia, e indusse
molti stati tedeschi protestanti ad
allearsi con la Svezia contro la Lega
Cattolica e l’Imperatore), Oxenstierna
ricevette una convocazione per
coadiuvare e cooperare con il re in
Germania: durante l’assenza del re in
Franconia e Baviera nel 1632 ricoprì la
nomina di legato nella Renania, con
autorità plenipotenziaria su tutti i
generali e principi tedeschi al servizio
svedese.
Sebbene non abbia mai combattuto sul
campo una battaglia, l’Alto Cancelliere
ordinò delle mosse strategicamente
efficaci: nella battaglia di Lützen
(combattuta in Sassonia il 16 novembre
1632 (6 novembre utilizzando il
calendario giuliano) fu un evento
decisivo della Guerra dei Trent’anni,
avvenuto durante la cosiddetta fase
svedese del conflitto. L’esercito
svedese comandato dal re Gustavo II
Adolfo, si scontrò con le forze
imperiali guidate da Albrecht von
Wallenstein (1583-1634); lo scontro si
risolse in una sanguinosa e incerta
vittoria svedese, ma re Gustavo fu
ucciso in combattimento). La morte del
re svedese comportò la nomina, per
Oxenstierna,a comandante supremo delle
truppe svedesi in Germaniasebbene
lasciasse ampia libertà d’azione ai suoi
generali subordinati divenendo, questi
ultimi, i veri responsabili delle
operazioni militari: il primo atto da
comandante supremo delle truppe fu
iltrasferimento del quartier generale a
Magonza, la nuova capitale svedese in
terra tedesca. Gli fu anche offerto il
posto di principe elettore di Magonza,
ma, dopo serie considerazioni, l’offerta
venne rifiutata.
Quando il re Gustavo morì, la sua unica
figlia legittima e sopravvissuta,
Cristina, aveva quasi sei anni. Fino al
raggiungimento della sua maggiore età a
18 anni, un consiglio di reggenza
guidato da Oxenstierna governò la Svezia
e l’Alto Cancelliere si fece promotore
della stesura presso il consiglio di
reggenza di una costituzione (1634).
Negli anni successivi alla morte del re,
divenne evidente che esistevano
divergenze di opinione all’interno del
consiglio; alcuni dei colleghi di
Oxenstierna raccomandarono che la Svezia
stipulasse la pace e si ritirasse dalla
guerra in Germania soprattutto dopo la
sconfitta di Nördlingen nel 1634.
Tuttavia prevalse l’opinione di
Oxenstiernasecondo cui la Svezia doveva
continuare la guerra, che in caso di
vittoria, avrebbe comportato la
nascitadi un impero svedese potente
sotto il profilo militare ed economico
nel Balticoei sacrifici fino ad allora
fatti sarebbero stati ripagati.
Il disastroso esito a Nördlingen (1634,
la maggiore esperienza e la superiorità
numerica consentirono ai cattolici di
ottenere una schiacciante vittoria, che
vanificò in gran parte le conquiste
effettuate negli anni precedenti dal
defunto re di Svezia Gustavo II Adolfo.
Lo scontro dimostrò inoltre che,
malgrado la superiorità dimostrata
precedentemente delle nuove tattiche
adottate dagli svedesi, le dottrine
spagnole basate sul tercio erano
ancora più che competitive) lo portò,
per un istante, sull’orlo della rovina e
lo costrinse per la prima volta ad
allontanarsi dalla politica di
indipendenza e da sollecitare
l’assistenza diretta della Francia. Ma,
ben consapevole che Richelieu aveva
bisogno degli eserciti svedesi tanto
quanto lui stesso aveva bisogno di
denaro, rifiutò alla Conferenza di
Compiègne nel 1635 di legarsi al
cardinale in futuro (nel 1636, tuttavia,
concluse un nuovo trattato con la
Francia a Wismar).
Oxenstierna rivendicò più direttamente
il suo posto all’interno della reggenza
della regina Cristina tanto daricevere
la nomina d’insegnante della giovane
regina. La
sua
presenza in patria dominava ogni
opposizione, e tale era la fiducia
generale per Oxenstierna, che per i
successivi nove anni la sua voce,
soprattutto per quanto riguarda gli
affari esteri, rimase onnipotente nel
Consiglio Privato chenel maggio 1643
decise di muovere guerraalla Danimarca:
la guerra di Torstenson fu in gran parte
opera di Oxenstierna il cui scopo era
quello di guadagnare territori a danno
della Danimarca eliberare la Svezia dal
Danish Sound Dues o altrimenti
chiamato Pedaggio del Sund (o pedaggio
dello stretto; in danese:
Øresundstolden): era un pedaggio
sull’uso dell’Øresund che garantiva fino
a due terzi delle entrate statali della
Danimarca nel XVI e XVII secolo.
Le quote furono introdotte dal re Eric
di Pomerania (1352-1459) nel 1429 e
rimasero in vigore fino alla Convenzione
di Copenaghen del 1857 (con la sola
eccezione delle navi svedesi tra il 1660
e il 1712). I pedaggi nel Grande Belt
venivano riscossi dalla Corona danese
almeno un secolo prima dell’istituzione
dei pedaggi da parte di Eric di
Pomerania.
Altri fattori potrebbero essere stati la
volontà di vendicare il duro Trattato di
pace di Knäred nel 1613. Qualunque sia
la ragione, Oxenstierna riteneva che
fosse giunto il momento di regolare
finalmente i conti con la Danimarca. Le
truppe svedesi guidate dal
feldmaresciallo Lennart Torstensson
(1603-1651) attaccarono lo Jutland
danese dalla Germania, mentre il
feldmaresciallo Gustav Horn (1592-657)
era a capo delle truppe che attaccarono
la Scania (la provincia più meridionale
dell’attuale Svezia all’epoca sotto il
dominio danese, il controllo della
Scania permetteva alla Danimarca, che
dominava entrambe le sponde dello
stretto del Sundil monopolio del
controllo dei traffici marittimi).
L’esito della guerra fu deciso nella
battaglia navale di Fehmarn Belt nel
1644, nello scontro la Marina reale
svedese sconfisse definitivamente la
Marina danese che ebbe come conseguenza
immediatal’invasione svedese di molte
isole danesi e la Danimarca non poté
fare altro che chiedere la pace: con il
Trattato di Brömsebro (13 agosto 1645, i
negoziati fra le due nazioni iniziarono
nel febbraio dello stesso anno nel
villaggio di Brömsebro, sul confine fra
le province di Småland e di Blekinge) la
Danimarca-Novrvegia fu costretta a
cedere 0le province, allora norvegesi,
di Jämtland, Härjedalen e Idre &Särna,
oltre che le isole di Gotland e Saaremaa
(allora chiamata Ösel), situate nel mar
Baltico.
Inoltre la Danimarca dovetteabolire le
tassealle navi straniere che entravano e
uscivano dal mar Baltico, passando nelle
sue acque territoriali. A garanzia di
questo accordo, la Svezia ottenne la
provincia di Halland per un periodo di
30 anni. Nel 1658 venne firmato il
trattato di Roskilde, che inaspriva
ulteriormente i termini patteggiati con
il trattato di Brömsebro.
Grazie ai meriti acquisti, poco dopo il
trattato di pace, Oxenstierna fu creato
conte di Södermöre ma quando Christina
raggiunse la maggiore età, cercò di
mettere da parteil suo vecchio mentore;
i rapporti tra i due non furono buoni a
tal punto che l’Alyo Cancelliereincolpò
la regina per l’esiguità delle conquiste
svedesi ottenute con la pace di
Westfalia (1648): la Svezia ottenne
l’Alta Pomerania, con le isole di Rügen
e Usedom, una striscia di terra della
Bassa Pomerania, sulla riva destra
dell’Oder, incluse le città di Stettino,
Garz, Damm e Gollnow, l’isola di Wollin,
con il diritto di successione al resto
della Bassa Pomerania nel caso di
estinzione degli Hohenzollern del
Brandeburgo, la città di Wismar con i
distretti di Pod e Neukloster, la
diocesi secolarizzata di Brema-Verden
con la città di Wildeshausen e 5.000.000
Riksdaler come risarcimento.
Questi possedimenti tedeschi furono
gestiti come vassalli del Sacro Romano
Impero; questo permise alla Svezia di
avere un voto nella Dieta Imperiale e di
“dirigere” il Circolo della Bassa
Sassonia, in alternanza con il
Brandeburgo. La Francia e la Svezia,
inoltre, divennero garanti del trattato
con l’Imperatore del Sacro Romano
Impero, e furono incaricati di
diffondere le leggi, approvate dal
congresso esecutivo di Norimberga nel
1650.Quando la regina, alcuni anni dopo,
volle abdicare, Oxenstierna in un primo
momento si oppose perché temeva un danno
alla Svezia a causa dell’indole
indisciplinata e avventurosa del suo
successore preferito, Carlo X Gustavo
(1622-1660) ma cambiò idea quando Carlo
X portò a termine il delicato ruolo che
gli era stato affidato: come
plenipotenziario in rappresentanza della
Svezia a Norimberga ebbe l’opportunità
di apprendere i segreti della diplomazia
internazionale, scienza nella quale ben
presto divenne maestro e che gli servirà
una volta ottenuto il trono.
Oxenstierna morì a Stoccolma il 28
agosto 1654 poco dopo l’incoronazione
del nuovo re presso la cattedrale di
Uppsala. Fu se. Il suo corpo fu poi
trasferito nella chiesa di Jäder vicino
alla tenuta di Oxenstierna a Fiholm ,
nell’attuale comune di Eskilstuna , dove
un caveau era stato costruito secondo i
suoi desideri. Nella cripta,
Oxenstiernskagravvalvet, sono stati
sepolti diversi membri della famiglia
Oxenstierna, tra cui Axel e sua moglie
Anna. Fu sempre presente durante le
vaste riforme degli anni 1610 e 1620,
quando il governo svedese fu enormemente
modernizzato e reso più efficace con
l’intento di costruire l’Impero svedese
con lo scopo di dominare il traffico
marittimo nei mari del nord Europa
scalzando la concorrenza delle città
dell’Hansa dei danesi e impedendo
l’accesso marittimo (Mar Baltico) alla
Russia.
Le riforme riguardavano l’organizzazione
e il reclutamento dell’esercito e della
marina, le politiche commerciali e
industriali, l’amministrazione regionale
e locale, il sistema di istruzione
superiore e il sistema giudiziario (gli
attuali confini delle contee
amministrative della Svezia seguono in
larga misura quelli stabiliti da
Oxenstierna nel XVII secolo). Appresa la
notizia dell’inizio della Guerra dei
Trent’anni Oxenstierna non valutò
nell’immediato la possibilità di entrare
nel conflitto, come il re, ma poiché la
volontà del re era decisiva, il
cancelliere si adeguò al desiderio di
Gustavo II Adolfo che, a parte questo,
non prese mai nessuna decisione
importante senza che prima non
consultasse il suo cancelliere.
Il giurista e filosofo olandese Ugo
Grozio (1583-1645) considerava
Oxenstierna “il più grande uomo del
secolo” dello stesso avviso era il
cardinale francese Richelieu (1585-1642)
che lo definì “una fonte inesauribile di
ottimi consigli”, mentre il successore
di Richelieu, il cardinale Mazzarino
(1602-1661) disse che se tutti i
ministri d’Europa fossero stati sulla
stessa nave, il timone sarebbe stato
consegnato a Oxenstierna. Papa Urbano
VIII (1588-1644) affermò che il
cancelliere svedese era uno degli uomini
più eccellenti che il mondo avesse mai
visto. |