[ISSN 1974-028X]

[REGISTRAZIONE AL TRIBUNALE CIVILE DI ROMA N° 577/2007 DEL 21 DICEMBRE] *

 

171 / MARZO 2022 (CCII)


moderna

A PROPOSITO DI Axel Oxenstierna
La mente di Gustavo II Adolfo

di Enrico Targa

 

Axel Gustafsson Oxenstiernaaf Södermöre (1583–1654) conte di Södermöre, fu uno statista, membro del Consiglio privato svedese nel 1609, e prestò servizio come Alto Cancelliere di Svezia dal 1612 fino alla sua morte; fu confidente del re Gustavo II Adolfo (1594-1632) e poi della regina Cristina (1626-1689) (di cui fu dapprima reggente).

 

Dagli storici contemporanei Oxenstierna è ampiamente considerato una delle personalità politiche più influenti nella storia svedese dato che fu uno degli arteficidella vittoria svedese nella Guerra dei Trent’anni (grazie ai meriti acquisitidurante il conflitto fu nominato Governatore Generale della Prussia occupata); è anche ricordato per aver gettato le basi della moderna struttura amministrativa centrale dello Stato, inclusa la creazione di contee. Oxenstierna nacque il 16 giugno 1583 a Fånö nell’Uppland, figlio primogenito di Gustaf GabrielssonOxenstierna (1551–1597) e BarbroAxelsdotterBielke (1556–1624): i suoi genitori appartenevano alle antiche e influenti famiglie nobili di Oxenstierna e Bielke, che ricoprirono per generazioni alte cariche nello stato e nella chiesa.

 

Dopo la morte del marito Gustaf, la madre di Axel, Barbro, decise di lasciare che Axel e i suoi fratelli Christer e Gustaf finissero i loro studi all’estero: i tre fratelli ricevettero la loro educazione presso le università di Rostock, Wittenberg e Jena. Al ritorno in patria nel 1603 assunse l’incarico di “valet de chambre” (kammarjunkare) del re Carlo IX di Svezia (1550-1611). Unadelle qualità intellettualidi Oxenstiernache vale la pena sottolineareè la conoscenza della lingua scozzese, che riflette l’importanza della comunità di espatriati scozzesi in Svezia in quel momento e non solo:più di 50.000 scozzesi giunsero sul continente col permesso del loro sovrano, spesso per periodi limitati e come alleati nella campagna contro gli Asburgo.   

 

Gran parte degli emigrati prestò servizio inizialmente nelle brigate scozzesi organizzate dalla Repubblica delle Province Unite e poi in quelle della Svezia;successivamente, altri gruppi vennero creati in Danimarca-Norvegia e in Francia per facilitare la partecipazione degli scozzesi al conflitto. Alcuni combatterono per avere una migliore prospettiva di vitaaltri per motivi confessionali e religiosi. I più rappresentativi tra i mercenari scozzesi che presero servizio militare in Svezia furono il generale sir James Spens di Wormiston, il tenente generale Patrick Ruthven, il tenente generale James King e il feldmaresciallo Alexander Leslie.

 

In qualità di cancelliere, riceveva regolarmente corrispondenza in scozzese dal suo agente Sir James Spens e si scriveva di suo pugnole lettere ufficiali alla sua controparte scozzese, il conte di Loudoun. Nel 1606 intraprese la sua prima missione diplomatica nel Meclemburgo e in altre corti tedesche: mentre era in servizio diplomatico all’estero, Oxenstierna ottenne la nomina al Consiglio privato (Riksrådet)divenendo uno dei servitori più fidati del re.

 

Nel 1609 si recò a Reval (l’odierna Tallinn), per conto del re Carlo, per riscuotere i tributi dalla città di Reval e dal cavalierato estone (le corporazioni dei nobili del Baltico o cavalierati della Curlandia, della Livonia, dell’Estonia e dell’isola di Ösel (Saaremaa) erano dei feudi costituiti in epoca basso-medievale e amministrati da nobili tedeschi. Facenti capo ai cavalieri teutonici e alla Danimarca nelle moderne Lettonia ed Estonia, tali territori continuarono ad avere uno status semi-autonomo dal XVI all’inizio del XX secolo sotto il dominio svedese e russo).

 

Nel 1610 si recò a Copenaghen con l’obiettivo di prevenire la guerra con i vicini, ma senza successo;l’anno successivo, le forze danesi attraversarono il confine, dando inizio alla guerra di Kalmar. Nell’autunno del 1611 il re Carlo morì e secondo le leggi dinastiche del regno il diciassettenne Gustavo Adolfo non aveva raggiunto l’età legaleda essere considerato abbastanza adulto per regnare. Tuttavia gli Stati generali svedesi decisero di non rispettare tali regolein cambio però il giovane re accettò di garantire ai nobili ulteriori privilegi e di nominare Axel Oxenstierna Lord High Chancellor (Rikskansler) del Consiglio Privato di SveziaIl 6 gennaio 1612.

 

Il suo genio si manifestò ben presto in ogni ramo dell’amministrazionein un’epoca in cuila Svezia futravagliata da tre guerre contro la Danimarca (Guerra di Kalmar 1611-1613), Polonia-Lituania (Guerra Polacco-Svedese 1610-1611 e la seconda del 1621-1625) e Russia (Guerra dell’Ingria 1610-1617). Il primo grande compito di Oxenstierna come Cancelliere fu quello di raggiungere la pace in alcune guerre; la guerra contro la Danimarca era considerata la più pericolosa delle tre in quanto i danesi guidati da Cristiano IV (1577- 1648)controllavano parti consistenti della Svezia.

 

I negoziati iniziarono a Knäred e Oxenstierna fu il primo plenipotenziario svedese. I negoziati portarono al Trattato di Knäred nel 1613. Per i suoi sforzi in merito a questi negoziati, il Lord High Chancellorricevette il titolo di giudice distrettuale nei cento di Snävringe e, infine, la baronia di Kimito inoltredurante le frequenti assenze di Gustavo in Livonia e in Finlandia (1614–1616) agì come suo viceré; mentre il re si trovava in Livonia, suo, era il compito di finalizzare le trattative riguardanti il ​​matrimonio di Giovanni Casimiro e la sorella del re, la principessa Catharina (1584-1638).

 

All’incoronazione di Gustavo II Adolfo, avvenuta nell’ottobre del 1617, Oxenstierna fu nominato cavaliere enel 1620 fu a capo dell’ambasciata inviata a Berlino per organizzare un altro matrimonio: ovvero il contratto nuziale tra Gustavo e Maria Eleonora di Brandeburgo. Mentre le guerre con la Russia e la Polonia imperversavano Oxenstierna ebbeil compito di rifornire gli eserciti e le flotte di tutto il necessario, uomini e denaro compresi:anche in questa occasione l’altro funzionario si fece notare per il rigore e le abilità con le quali portò a termine i compiti affidatigli tantodafargli guadagnare l’apprezzamento del re Gustavo, poiché il re, nel 1622, chiese a Oxenstierna di accompagnarlo in Livonia con il titolo di governatore generale e comandante di Riga, città strategicamente importante durante la guerra in corso contro Polonia.

 

I suoi servizi in Livonia gli valsero la ricompensa di quattro castelli (tra gli altri Burtnieki e Valmiera) e l’intero vescovado di Wenden. Incaricato dei negoziati di pace che portarono alla tregua con la Polonia nel 1623, riuscì a scongiurare una minacciata rottura con la Danimarca nel 1624 mentrela guerra polacco-svedese fu ripresa nel 1626 e il 7 ottobre dello stesso anno Oxenstierna divenne governatore generale in il nuovo possesso svedese della Prussia e due anni dopo, nel 1629, concluse la vantaggiosa Tregua di Altmark con la Polonia dopo, nel settembre 1628,aver caparbiamente escogitato un’occupazione congiunta di Stralsund con la Danimarca per evitare che quell’importante fortezza cadesse nelle mani degli imperiali (l’esercito del Sacro Romano Impero allora in guerra contro i protestanti tedeschi, cechi e danesi).

 

Oltre ai successi diplomacisvolse un ruolo di primo piano organizzativo e amministrativo in Prussia, come aveva già fatto in Livonia: durante l’ultima parte del 1620, Elbląg (in tedesco: Elbing), dove risiedeva Oxenstierna e da dove governò le zone occupate dai svedesi in Prussia, divenne un importante centro di potere svedese, secondo solo a Stoccolma e si rivelò di importanza fondamentale quando la Svezia entrò nella Guerra dei Trent’anni nell’estate del 1630: i pedaggi riscossi in Prussia così come le forniture alimentari (all’epoca la Prussia, la Polonia e l’Ucraina erano i centri di rifornimento di grano per l’Europa Occidentale e il passaggio delle navi cariche di generi alimentari attraverso lo stretto del Sund sarà la principale causa di continue guerre nel Baltico passate alla storia come le guerre del Nord) garantivano denaro (ottenuto anche grazieai prestiti elargiti da molti banchieri stranieri) e approvvigionamenti all’esercito svedese senza i quali sarebbe stato impossibile continuare la guerra.

 

Dopo la battaglia di Breitenfeld (si svolse il 17 settembre 1631, vicino alla città sassone di Lipsia, nell’ambito della fase svedese della Guerra dei Trent’anni. Sotto il comando del re di Svezia Gustavo II Adolfo, le forze protestanti inflissero una decisiva sconfitta all’armata cattolica guidata dal conte di Tilly (1574-1632). La vittoria confermò la grande abilità tattica del Re di Svezia, e indusse molti stati tedeschi protestanti ad allearsi con la Svezia contro la Lega Cattolica e l’Imperatore), Oxenstierna ricevette una convocazione per coadiuvare e cooperare con il re in Germania: durante l’assenza del re in Franconia e Baviera nel 1632 ricoprì la nomina di legato nella Renania, con autorità plenipotenziaria su tutti i generali e principi tedeschi al servizio svedese.

 

Sebbene non abbia mai combattuto sul campo una battaglia, l’Alto Cancelliere ordinò delle mosse strategicamente efficaci: nella battaglia di Lützen (combattuta in Sassonia il 16 novembre 1632 (6 novembre utilizzando il calendario giuliano) fu un evento decisivo della Guerra dei Trent’anni, avvenuto durante la cosiddetta fase svedese del conflitto. L’esercito svedese comandato dal re Gustavo II Adolfo, si scontrò con le forze imperiali guidate da Albrecht von Wallenstein (1583-1634); lo scontro si risolse in una sanguinosa e incerta vittoria svedese, ma re Gustavo fu ucciso in combattimento). La morte del re svedese comportò la nomina, per Oxenstierna,a comandante supremo delle truppe svedesi in Germaniasebbene lasciasse ampia libertà d’azione ai suoi generali subordinati divenendo, questi ultimi, i veri responsabili delle operazioni militari: il primo atto da comandante supremo delle truppe fu iltrasferimento del quartier generale a Magonza, la nuova capitale svedese in terra tedesca. Gli fu anche offerto il posto di principe elettore di Magonza, ma, dopo serie considerazioni, l’offerta venne rifiutata.

 

Quando il re Gustavo morì, la sua unica figlia legittima e sopravvissuta, Cristina, aveva quasi sei anni. Fino al raggiungimento della sua maggiore età a 18 anni, un consiglio di reggenza guidato da Oxenstierna governò la Svezia e l’Alto Cancelliere si fece promotore della stesura presso il consiglio di reggenza di una costituzione (1634). Negli anni successivi alla morte del re, divenne evidente che esistevano divergenze di opinione all’interno del consiglio; alcuni dei colleghi di Oxenstierna raccomandarono che la Svezia stipulasse la pace e si ritirasse dalla guerra in Germania soprattutto dopo la sconfitta di Nördlingen nel 1634.

 

Tuttavia prevalse l’opinione di Oxenstiernasecondo cui la Svezia doveva continuare la guerra, che in caso di vittoria, avrebbe comportato la nascitadi un impero svedese potente sotto il profilo militare ed economico nel Balticoei sacrifici fino ad allora fatti sarebbero stati ripagati.

 

Il disastroso esito a Nördlingen (1634, la maggiore esperienza e la superiorità numerica consentirono ai cattolici di ottenere una schiacciante vittoria, che vanificò in gran parte le conquiste effettuate negli anni precedenti dal defunto re di Svezia Gustavo II Adolfo. Lo scontro dimostrò inoltre che, malgrado la superiorità dimostrata precedentemente delle nuove tattiche adottate dagli svedesi, le dottrine spagnole basate sul tercio erano ancora più che competitive) lo portò, per un istante, sull’orlo della rovina e lo costrinse per la prima volta ad allontanarsi dalla politica di indipendenza e da sollecitare l’assistenza diretta della Francia. Ma, ben consapevole che Richelieu aveva bisogno degli eserciti svedesi tanto quanto lui stesso aveva bisogno di denaro, rifiutò alla Conferenza di Compiègne nel 1635 di legarsi al cardinale in futuro (nel 1636, tuttavia, concluse un nuovo trattato con la Francia a Wismar).

 

Oxenstierna rivendicò più direttamente il suo posto all’interno della reggenza della regina Cristina tanto daricevere la nomina d’insegnante della giovane regina. La ​​sua presenza in patria dominava ogni opposizione, e tale era la fiducia generale per Oxenstierna, che per i successivi nove anni la sua voce, soprattutto per quanto riguarda gli affari esteri, rimase onnipotente nel Consiglio Privato chenel maggio 1643 decise di muovere guerraalla Danimarca: la guerra di Torstenson fu in gran parte opera di Oxenstierna il cui scopo era quello di guadagnare territori a danno della Danimarca eliberare la Svezia dal Danish Sound Dues o altrimenti chiamato Pedaggio del Sund (o pedaggio dello stretto; in danese: Øresundstolden): era un pedaggio sull’uso dell’Øresund che garantiva fino a due terzi delle entrate statali della Danimarca nel XVI e XVII secolo.

 

Le quote furono introdotte dal re Eric di Pomerania (1352-1459) nel 1429 e rimasero in vigore fino alla Convenzione di Copenaghen del 1857 (con la sola eccezione delle navi svedesi tra il 1660 e il 1712). I pedaggi nel Grande Belt venivano riscossi dalla Corona danese almeno un secolo prima dell’istituzione dei pedaggi da parte di Eric di Pomerania.

 

Altri fattori potrebbero essere stati la volontà di vendicare il duro Trattato di pace di Knäred nel 1613. Qualunque sia la ragione, Oxenstierna riteneva che fosse giunto il momento di regolare finalmente i conti con la Danimarca. Le truppe svedesi guidate dal feldmaresciallo Lennart Torstensson (1603-1651) attaccarono lo Jutland danese dalla Germania, mentre il feldmaresciallo Gustav Horn (1592-657) era a capo delle truppe che attaccarono la Scania (la provincia più meridionale dell’attuale Svezia all’epoca sotto il dominio danese, il controllo della Scania permetteva alla Danimarca, che dominava entrambe le sponde dello stretto del Sundil monopolio del controllo dei traffici marittimi).

 

L’esito della guerra fu deciso nella battaglia navale di Fehmarn Belt nel 1644, nello scontro la Marina reale svedese sconfisse definitivamente la Marina danese che ebbe come conseguenza immediatal’invasione svedese di molte isole danesi e la Danimarca non poté fare altro che chiedere la pace: con il Trattato di Brömsebro (13 agosto 1645, i negoziati fra le due nazioni iniziarono nel febbraio dello stesso anno nel villaggio di Brömsebro, sul confine fra le province di Småland e di Blekinge) la Danimarca-Novrvegia fu costretta a cedere 0le province, allora norvegesi, di Jämtland, Härjedalen e Idre &Särna, oltre che le isole di Gotland e Saaremaa (allora chiamata Ösel), situate nel mar Baltico.

 

Inoltre la Danimarca dovetteabolire le tassealle navi straniere che entravano e uscivano dal mar Baltico, passando nelle sue acque territoriali. A garanzia di questo accordo, la Svezia ottenne la provincia di Halland per un periodo di 30 anni. Nel 1658 venne firmato il trattato di Roskilde, che inaspriva ulteriormente i termini patteggiati con il trattato di Brömsebro.

 

Grazie ai meriti acquisti, poco dopo il trattato di pace, Oxenstierna fu creato conte di Södermöre ma quando Christina raggiunse la maggiore età, cercò di mettere da parteil suo vecchio mentore; i rapporti tra i due non furono buoni a tal punto che l’Alyo Cancelliereincolpò la regina per l’esiguità delle conquiste svedesi ottenute con la pace di Westfalia (1648): la Svezia ottenne l’Alta Pomerania, con le isole di Rügen e Usedom, una striscia di terra della Bassa Pomerania, sulla riva destra dell’Oder, incluse le città di Stettino, Garz, Damm e Gollnow, l’isola di Wollin, con il diritto di successione al resto della Bassa Pomerania nel caso di estinzione degli Hohenzollern del Brandeburgo, la città di Wismar con i distretti di Pod e Neukloster, la diocesi secolarizzata di Brema-Verden con la città di Wildeshausen e 5.000.000 Riksdaler come risarcimento.

 

Questi possedimenti tedeschi furono gestiti come vassalli del Sacro Romano Impero; questo permise alla Svezia di avere un voto nella Dieta Imperiale e di “dirigere” il Circolo della Bassa Sassonia, in alternanza con il Brandeburgo. La Francia e la Svezia, inoltre, divennero garanti del trattato con l’Imperatore del Sacro Romano Impero, e furono incaricati di diffondere le leggi, approvate dal congresso esecutivo di Norimberga nel 1650.Quando la regina, alcuni anni dopo, volle abdicare, Oxenstierna in un primo momento si oppose perché temeva un danno alla Svezia a causa dell’indole indisciplinata e avventurosa del suo successore preferito, Carlo X Gustavo (1622-1660) ma cambiò idea quando Carlo X portò a termine il delicato ruolo che gli era stato affidato: come plenipotenziario in rappresentanza della Svezia a Norimberga ebbe l’opportunità di apprendere i segreti della diplomazia internazionale, scienza nella quale ben presto divenne maestro e che gli servirà una volta ottenuto il trono.

 

Oxenstierna morì a Stoccolma il 28 agosto 1654 poco dopo l’incoronazione del nuovo re presso la cattedrale di Uppsala. Fu se. Il suo corpo fu poi trasferito nella chiesa di Jäder vicino alla tenuta di Oxenstierna a Fiholm , nell’attuale comune di Eskilstuna , dove un caveau era stato costruito secondo i suoi desideri. Nella cripta, Oxenstiernskagravvalvet, sono stati sepolti diversi membri della famiglia Oxenstierna, tra cui Axel e sua moglie Anna. Fu sempre presente durante le vaste riforme degli anni 1610 e 1620, quando il governo svedese fu enormemente modernizzato e reso più efficace con l’intento di costruire l’Impero svedese con lo scopo di dominare il traffico marittimo nei mari del nord Europa scalzando la concorrenza delle città dell’Hansa dei danesi e impedendo l’accesso marittimo (Mar Baltico) alla Russia.

 

Le riforme riguardavano l’organizzazione e il reclutamento dell’esercito e della marina, le politiche commerciali e industriali, l’amministrazione regionale e locale, il sistema di istruzione superiore e il sistema giudiziario (gli attuali confini delle contee amministrative della Svezia seguono in larga misura quelli stabiliti da Oxenstierna nel XVII secolo). Appresa la notizia dell’inizio della Guerra dei Trent’anni Oxenstierna non valutò nell’immediato la possibilità di entrare nel conflitto, come il re, ma poiché la volontà del re era decisiva, il cancelliere si adeguò al desiderio di Gustavo II Adolfo che, a parte questo, non prese mai nessuna decisione importante senza che prima non consultasse il suo cancelliere.

 

Il giurista e filosofo olandese Ugo Grozio (1583-1645) considerava Oxenstierna “il più grande uomo del secolo” dello stesso avviso era il cardinale francese Richelieu (1585-1642) che lo definì “una fonte inesauribile di ottimi consigli”, mentre il successore di Richelieu, il cardinale Mazzarino (1602-1661) disse che se tutti i ministri d’Europa fossero stati sulla stessa nave, il timone sarebbe stato consegnato a Oxenstierna. Papa Urbano VIII (1588-1644) affermò che il cancelliere svedese era uno degli uomini più eccellenti che il mondo avesse mai visto.

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[ iscrizione originaria (aggiornata 2007) al tribunale di Roma (editore eOs): n° 215/2005 del 31 maggio ]