Sempre
più
ci
viene
in
mente
Guènon
in
questi
tempi
in
cui
far
denaro
sembra
molto
più
importante
che
“far
cultura”,
così
le
attività
più
redditizie
riscuotono
grande
successo
e
pertanto
trionfano
gli
ipermercati
e i
megagalattici
centri
commerciali.
Il
cinema
che
già
aveva
subito
un
duro
colpo
con
l’avvento
della
televisione,
ora
in
periodo
di
crisi
sopravvive
con
moderne
multisale
ad
ampia
capacità
di
offerta,
riduzione
del
costo
del
biglietto
in
alcuni
giorni,
iscrizioni
a
vari
cineforum
e
così
via.
A
quanto
pare,
tuttavia,
tutto
ciò
non
basta
e
molti
proprietari
preferiscono
trasformarli
in
supermercati
e
centri
commerciali
che
sicuramente
permettono
maggiori
introiti,
poiché
se
la
gente
può
fare
a
meno
della
cultura,
non
potrà
di
certo
privarsi
di
cibo,
capi
di
vestiario,
casalinghi
o
altro.
E se
in
grandi
città,
come
Napoli,
queste
trasformazioni
ci
colpiscono,
ancor
più
ci
feriscono
quando
le
notiamo
nei
paesi
e
nelle
piccole
città,
dove
il
cinema
riveste
senz’altro
un
più
significativo
ed
emblematico
carattere,
poiché
anche
una
sola
sala
cinematografica
rappresenta
davvero
un
appuntamento
con
cultura
e
informazione
in
genere,
non
solo
qualche
ora
di
svago
È
quello
che
sta
accadendo
anche
a
Sabaudia
(Lt),
dove
il
cinema
Augustus
si
prepara
ad
affrontare
un
futuro
molto
incerto,
poiché
voci
sempre
più
frequenti
parlano
di
imminente
chiusura.
Molti
cittadini
e
villeggianti
stanno
raccogliendo
firme
per
impedire
che
il
cinema
e
anche
altri
edifici
del
centro
storico
siano
destinati
ad
usi
diversi
stravolgendo
la
bellezza
e
l’armonia
della
Piazza
del
Comune.
Il
bel
film
di
Tornatore
“Nuovo
Cinema
Paradiso”
qualche
anno
fa
evidenziò
l’amore
per
il
cinema
di
tanti
italiani,
soprattutto
nelle
interminabili
serate
invernali
quando
i
film
ci
riscaldano
il
cuore
e
diventano
un’occasione
per
discutere
e
incontrarsi
con
gli
amici.
A
supporto
della
raccolta
di
firme
e di
altre
iniziative,
molti
personaggi
autorevoli
si
sono
attivati
per
l’Augustus
di
Sabaudia
con
una
mozione
per
scongiurare
il
cambio
di
destinazione
d’uso
dei
locali.