[ISSN 1974-028X]

[REGISTRAZIONE AL TRIBUNALE CIVILE DI ROMA N° 577/2007 DEL 21 DICEMBRE] *

 

183 / MARZO 2023 (CCXIV)


antica

SULL’APPROVVIGIONAMENTO GRANARIO DI ATENE
IL RUOLO DEL BOSFORO CIMMERIO

di Fabrizio Di Sarro

  

Nel 347/6 a.C. la città di Atene emanò un decreto (IG II/III3 1, 298) in onore di Spartokos II e Pairisades I, figli di Leukon e dinasti del Bosforo Cimmerio. Il documento costituisce – cito M. Canevaro (2016, 88) – “solo un passaggio in una relazione tra la città e la famiglia regnante del Bosforo durata per generazioni”, relazione nella quale l’approvvigionamento cerealicolo costituiva un elemento senza dubbio centrale: i due dinasti vengono infatti onorati, tra le altre cose, per aver promesso di farsi carico dell’invio agli Ateniesi di una non specificata quantità di grano. Prima di evidenziare i principali aspetti della relazione che lo legava aAtene, è opportuno ripercorrere brevemente la storia del regno del Bosforo Cimmerio (fino al periodo in cui fu emanato il decreto).

 

Il Bosforo Cimmerio era una regione del Chersoneso Taurico che si estendeva dalla Crimea orientale a parte del Caucaso settentrionale, dall’altro lato dell’attuale stretto di Kerč’, che connette il mar Nero con il mare d’Azov. L’area fu interessata dal fenomeno della colonizzazione greca a partire dal VII secolo a.C.: dagli abitanti di Mileto, ma anche da altri Greci d’Asia Minore, furono fondate, tra le altre, le colonie di Panticapeo (l’odierna Kerč’), Teodosia, Phanagoria, Hermonassa e Gorgippia; mentre è attribuita proprio a Atene la fondazione di Nymphaion. Costituito da una popolazione mista che adottò la lingua e la cultura greca, il regno sviluppatosi in quest’area fu governato dalla dinastia degli Archeanactidi dal 480 al 438 a.C., anno in cui – come racconta Diodoro Siculo (Diod. Sic. 12.31) – Spartokos I prese il potere e fondò la nuova e ancor più ellenizzata dinastia degli Spartocidi, che regnò fino al 110 a.C. e stabilì la sua capitale a Panticapeo (cf. Plin. HN 4.78).

 

Alla morte di Spartokos I (433 a.C.) salì al trono il figlio Satyros I, che governò fino al 389 (o al 387) a.C. e accrebbe l’estensione territoriale del regno, conquistando Nymphaion – città all’epoca sotto il controllo di Atene, che vi aveva installato una guarnigione– e dando inizio all’assedio di Teodosia, durante il quale morì (cf. Aeschin. 3.171; Periplus Ponti Euxini 51; Steph. Byz.s.v.Θευδοσία). A prendere il suo posto alla guida del regno fu il figlio Leukon I, il quale regnò dal 389 (o dal 387) al 348/7 a.C. e completò la conquista di Teodosia. Quando Leukon I morì, il potere passò ai suoi due figli maggiori, Spartokos II e Pairisades I: costoro governarono insieme fino al 342/1 a.C., anno in cui il primo morì e lasciò il secondo a governare da solo fino alla sua morte, avvenuta nel 309/8 a.C. e seguita dallo scoppio di una guerra civile.

 

I rapporti tra la polis di Atene e il regno del Bosforo Cimmerio si intensificarono soprattutto a partire dai decenni finali del V secolo a.C., per quanto gli interessi – per lo più di tipo economico – degli Ateniesi nei confronti del mar Nero siano ben più risalenti. Le ragioni per le quali Atene iniziò a stabilire una più marcata presenza in quest’area – in particolare a Sinope e a Nymphaion (città in cui, come si è già detto, installò una guarnigione) – sono legate all’esigenza di contrastare più da vicino gli interessi della Persia, che aveva ottenuto il controllo del mar Nero in seguito alla pace di Callia (449 a.C.).

 

Gli Ateniesi riuscirono nel loro intento: fu proprio durante il regno di Spartokos I che il Bosforo Cimmerio – e, in generale, l’area del mar Nero tutta – iniziò a uscire dall’orbita persiana per allinearsi agli interessi di Atene, anche se i rapporti tra la polis e il regno divennero solidi e stabili soprattutto sotto il figlio Satyros e il nipote Leukon (cf. e.g. Lys. 16 e Isoc. 17.3-5). A connettere Atene con il regno del Bosforo Cimmerio era una relazione di carattere politico, finanziario e commerciale che vedeva coinvolti individui e gruppi di entrambe le parti.

 

Alfonso Moreno (2007, 173-6) ha tentato di ricostruire la rete delle relazioni tra gli Ateniesi e gli Spartocidi, e ha individuato nello storico attico Androzione (il proponente del decreto per Spartokos II e Pairisades I) e in Agirrio (colui che proporrà, nel 285/4 a.C., gli onori per Spartokos III: IG II/III3 1, 870) due figure importantissime per la tenuta di questi rapporti. Nel network lo studioso inserisce anche Demostene, non solo per le parole di elogio che spende in favore di Leukon nella Contro Leptine (cf. infra), ma anche per i legami di suo nonno Gilone con il Bosforo (cf. Aeschin. 3.171-3) e per via delle accuse rivoltegli da Dinarco (Din. 1.43), secondo cui il celebre oratore si sarebbe fatto più tardi corrompere e avrebbe proposto onori per Pairisades I e per i figli Satyros e Gorgippos. Come detto, il grano costituiva un elemento centrale nella relazione tra la città e gli Spartocidi: l’Attica non era infatti in grado di produrre una quantità di frumento sufficiente a soddisfare il fabbisogno dei suoi abitanti e era perciò costretta a importarlo dall’estero, in particolare proprio dal regno del Bosforo Cimmerio, che – soprattutto nel IV secolo a.C. – costituiva la fonte cerealicola primaria di Atene.

 

Demostene, nella Contro Leptine (Dem. 20.29-40), fornisce preziose informazioni in merito.Elogiando Leukon, l’oratore sottolinea che, a differenza degli altri benefattori della città– i quali avevano compiuto benefici solo in particolari circostanze e/o per un tempo limitato –, il figlio di Satyros si impegnava continuamente e costantemente a favore degli Ateniesi, procurando loro ciò di cui più avevano bisogno, ossia il grano (cf. anche Strab. 7.4.6). Demostene afferma addirittura che la quantità di frumento importata dal Ponto era pari alla somma dei quantitativi che giungevano dagli altri empori: con ogni probabilità, l’autore si riferisce qui alle importazioni da tutta l’area del mar Nero e non solo dal Bosforo Cimmerio (con “Ponto” gli oratori indicavano infatti non solo il regno degli Spartocidi, ma anche l’area del mar Nero in generale); in ogni caso, l’importanza del Bosforo Cimmerio nell’ambito dell’approvvigionamento cerealicolo dell’Attica è ben chiara.

 

Demostene ricorda inoltre che Leukon,per ringraziare gli Ateniesi dell’esenzioneconcessa a lui e ai suoi figli– probabilmente l’immunità dalle tasse portuali e in particolare dalla tassa del 2% del Pireo –, aveva accordato importanti privilegi ai mercanti che trasportavano il grano dal suo regno a Atene: la precedenza in fase di carico delle navi granarie e l’esenzione dalla tassa portuale di un trentesimo sui 400.000 medimni di frumento forniti.

 

Pare molto probabile che già Satyros avesse concesso questi privilegi, in particolare la priorità nel carico delle navi granarie: Leukon, dunque, non fece altro che confermarli. Il giovane aristocratico bosforano difeso da Isocrate nel Trapezitico dice infatti (Isoc. 17.57): “Ma è giusto anche tenere a mente Satiro e mio padre, che da sempre vi stimano più di tutti gli altri Elleni, e già spesso, in tempo di carestia di grano, mentre rimandavano vuote le navi degli altri mercanti, concessero a voi il permesso di esportazione […]” (trad. M. Marzi).

 

Verosimilmente, queste concessioni – di cui i mercanti ateniesi beneficiavano non solo nel porto della capitale Panticapeo, ma anche nell’emporio che Leukon aveva da poco aperto a Teodosia – resero Atene una meta privilegiata per i mercanti da tutto il Mediterraneo che comprassero e caricassero il grano nei due porti bosforani, garantendo un flusso costante del cereale dal Bosforo Cimmerio all’Attica, e anche notevoli guadagni a Atene per via della tassa portuale del 2% che i mercanti che transitavano per il Pireo erano tenuti a pagare.

 

Demostene fa poi riferimento a una carestia – probabilmente quella verificatasi nel 357/6 a.C., di cui ci dà notizia Dionigi di Alicarnasso (Dion. Hal., Ad Ammaeum1.4.2) –, in occasione della quale Leukon spedì un quantitativo di grano sufficiente a coprire il fabbisogno della popolazione attica e procurò anche un guadagno di 15 talenti (amministrati da un certo Callistene): secondo M. Canevaro proprio in questa occasione sarebbe stato contratto dagli Ateniesi il debito a cui accenna il decreto per Spartokos II e Pairisades I (cf. supra) alle ll. 53-59.

 

Considerata dunque l’importanza del regno del Bosforo Cimmerio per l’approvvigionamento granario di Atene, non risulta affatto difficile comprendere quella che è probabilmente la principale motivazione alla base degli importanti onori accordati a Spartokos II e Pairisades I nel 347/6 a.C. In quel periodole rotte granarie ateniesi erano infatti gravemente minacciate da Filippo II di Macedonia – il quale controllava tutto ciò che si trovava a nord del Golfo di Lamia –, e Atene dovette perciò sentire l’esigenza di onorare i dinasti del Bosforo Cimmerio così da riaffermare e consolidare l’alleanza con quello che allora era il suo principale fornitore di grano.

 

 

Riferimenti bibliografici:

 

D. Braund, “The Relief and Text of IG II3 I 298: Leukon and his Sons in Athens and Mytilene”, in ABSA 114, 2019, pp. 241-261.

M. Canevaro (a cura di), Demostene, “Contro Leptine”. Introduzione, Traduzione e Commento Storico, Berlin-Boston (Mass.) 2016.

J. Fornasier,  B. Böttger, Das Bosporanische Reich: der Nordosten des Schwarzen Meeres in der Antike, Mainz 2002.

A. Moreno, Feeding the Democracy. The Athenian Grain Supply in the Fifth and Fourth Centuries BC, Oxford 2007.

P.J. Rhodes, R. Osborne, Greek Historical Inscriptions. 404-323 BC, Oxford 2003.

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[ iscrizione originaria (aggiornata 2007) al tribunale di Roma (editore eOs): n° 215/2005 del 31 maggio ]