[ISSN 1974-028X]

[REGISTRAZIONE AL TRIBUNALE CIVILE DI ROMA N° 577/2007 DEL 21 DICEMBRE] *

 

N° 153 / SETTEMBRE 2020 (CLXXXIV)


antica

OMERO E L’astronomia

L’universo nell’Iliade E NELL'ODISSEA

di Fabio Serafini

 

L’Iliade e l’Odissea riportate per iscritto attorno all’VIII secolo a.C. e attribuite a Omero sono opere così conosciute in tutto il mondo da poter evitare di soffermarsi sulla loro storia. Tuttavia probabilmente pochi sono coloro a conoscenza che entrambi i testi contengono informazioni astronomiche, a riprova di come gli astri fossero studiati già in epoca antica, fin da un momento precedente la nascita della civiltà greca.

 

Il libro 18 dell’Iliade descrive la disperazione di Achille per la morte dell’amico Patroclo; Teti, madre del semidio, promette al figlio nuove armi per combattere i Troiani, le quali saranno poi forgiate da Efesto durante una notte. In questo contesto vengono menzionati il Sole, la Luna e le costellazioni delle Pleiadi, delle Iadi, di Orione e dell’Orsa Maggiore, che per l’autore dell’Iliade gira attorno al polo e riguarda Orione, con le due costellazioni divise dai lavacri del mare.

 

Come per il Sole, lo spostamento delle stelle durante le ore notturne – nella fattispecie l’Orsa Maggiore menzionata da Omero – è dovuto all’illusione ottica, poiché solo al di fuori del nostro pianeta si avvertono i moti della Terra. La stessa frase sull’Orsa Maggiore quanto meno suggerisce, se non dimostra, come già gli Antichi Greci – e forse anche le civiltà precedenti – si siano accorti di come sia possibile osservare tale costellazione tutto l’anno e che la stessa costellazione non sia lontana da quella Stella Polare verso cui è allineato l’asse di rotazione della Terra.

 

L’Orsa Maggiore, infine, è effettivamente rivolta verso la costellazione di Orione, con quest’ultima che dà le spalle alla prima. Le attenzioni di Orione – denominato anche Cacciatore –, ai cui piedi vi sono le costellazioni del Cane Maggiore (con la sua stella Sirio) e del Cane Minore, sono infatti rivolte al Toro, al cui interno è osservabile l’ammasso aperto delle Pleiadi – conosciute anche come Sette Sorelle –, formato da dodici stelle visibili a occhio nudo sebbene l’inquinamento luminoso cittadino permette al giorno d’oggi di osservarne solo circa la metà.

 

Anche l’ammasso aperto delle Iadi – che risulta essere quello più vicino al nostro pianeta – è visibile all’interno della costellazione del Toro, in quanto ne costituisce la testa, tanto che ne fa parte Aldebaran, stella più luminosa dell’intera costellazione.

 

Rispetto l’Iliade, Omero ha dato più ampio spazio all’astronomia all’interno dell’Odissea, opera divisa in tre parti: i primi quattro capitoli formano la Telemachia, seguita dai viaggi di Ulisse – formata dai capitoli compresi fra il quinto e il dodicesimo –, mentre i capitoli fra il tredicesimo e il ventiquattresimo narrano del ritorno e della vendetta dell’eroe.

 

Le prime notizie astronomiche dell’Odissea si riscontrano nel quinto capitolo, in cui un Ulisse intento a navigare osserva le Pleiadi e tenendo alla propria sinistra l’Orsa, probabilmente intesa come l’Orsa Maggiore già riscontrata nell’Iliade. Dell’Orsa viene aggiunto essere l’unica mai a tramontare: quindi, come già detto in precedenza, essa è visibile per tutto l’arco dell’anno. Ciò è tuttavia un errore, poiché è possibile osservare in ogni momento anche l’Orsa Minore con la sua Stella Polare.

 

Un secondo sbaglio sulla stessa costellazione contenuto in questa parte dell’Odissea è rappresentato dal quel passaggio in cui il Carro Maggiore è un suo altro nome: in realtà il Carro Maggiore è solo una parte – quella finale – dell’Orsa Maggiore, così come il Carro Minore è solo una porzione dell’Orsa Minore.

 

Negli stessi versi del quinto capitolo viene altresì aggiunto come l’Orsa Maggiore sia rivolta verso Orione, mentre la costellazione del Boote è ormai nella fase del tramonto. In questa parte dell’Odissea sono quindi scomparse le Iadi, mentre ha trovato spazio il Boote – o Bifolco –, anch’essa non distante dall’Orsa Maggiore e la cui stella più importante è Arturo; inoltre, osservando questa costellazione durante il mese di gennaio è possibile visionare lo sciame meteoritico delle Quatrantidi.

 

Nel quindicesimo capitolo, invece, Eumeo, nel parlare con Ulisse, menziona l’isola di Syros – denominata Siria nella traduzione dell’Odissea –, in cui si osservano i ritorni del Sole. Per ritorni si intendono i solstizi, rappresentati da quei momenti in cui, in base al moto apparente sull’eclittica, la stella del nostro sistema solare raggiunge il punto di declinazione massima o minima e coincidenti con l’inizio dell’estate e dell’inverno.

 

Per convenzione i due solstizi vengono fatti ricadere il 21 giugno e il 21 dicembre di ogni anno, sebbene in realtà il primo talvolta può essere anticipato al 20 giugno, mentre il secondo ricade fra il 20 e il 22 dicembre.

 

L’isola di Syros fa oggi parte dell’arcipelago delle Cicladi, il suo centro abitato più importante è Ermopoli ed ebbe qui i natali Fereciade, maestro di Pitagora.

 

Per concludere, i due poemi omerici posseggono informazioni astronomiche su alcune costellazioni – forse fra le più famose e importanti ancora oggi – dell’emisfero settentrionale, oltre a riportare l’esistenza di studi sui solstizi presso un’isola greca.

 

Le notizie astronomiche riportate dall’autore dei poemi sono tuttavia scarne, ma pur dimostrano come fosse già ampia la conoscenza del cielo.

 

Ciò quindi dimostra come sia antico lo studio dell’universo, iniziato sicuramente già prima dell’avvento della civiltà greca, la quale forse ereditò le conoscenze dei popoli precedenti, oltre a dare sicuramente un contributo fondamentale alla migliore comprensione del cosmo.

 

 

Riferimenti bibliografici:

 

Omero, Iliade, introduzione e traduzione di M. G. Ciani, commento di E. Avezzù, Venezia 2010.

Omero, Odissea, a cura di V. Di Benedetto, Milano 2010.

F. Bernacchia, Le direzioni del sole e delle stelle dai monumenti agli orologi solari, in Memoria Rerum, volume X, Fano 2020.

F. Gallo, I grandi medici calabresi, Cosenza 2013.

RUBRICHE


attualità

ambiente

arte

filosofia & religione

storia & sport

turismo storico

 

PERIODI


contemporanea

moderna

medievale

antica

 

ARCHIVIO

 

COLLABORA


scrivi per instoria

 

 

 

 

PUBBLICA CON GBE


Archeologia e Storia

Architettura

Edizioni d’Arte

Libri fotografici

Poesia

Ristampe Anastatiche

Saggi inediti

.

catalogo

pubblica con noi

 

 

 

CERCA NEL SITO


cerca e premi tasto "invio"

 


by FreeFind

 

 

 

 

 


 

 

 

[ iscrizione originaria (aggiornata 2007) al tribunale di Roma (editore eOs): n° 215/2005 del 31 maggio ]