N. 69 - Settembre 2013
(C)
ARTE CONTEMPORANEA GIAPPONEse
Tradizioni e innovazioni
di Giada Di Vita
L'arte
contemporanea
giapponese
ha
assunto
svariate
forme
ed
espressioni
che
si
sono
aggregate
e
mescolate
dando
vita
a
quante
sono
le
differenti
concezioni
di
arte
post-moderna
in
tutto
il
mondo.
Si
estende
dalla
comunicazione
pubblicitaria,
agli
"anime",
ai
video-games,
all'architettura
fino
a
giungere
alla
scultura,
la
pittura
e il
disegno
in
tutte
le
forme.
Eppure
allo
stesso
tempo
molti
sono
gli
artisti
che
continuano
a
dipingere
secondo
canoni
tradizionali,
con
inchiostro
nero
e
colori
su
carta
o
seta,
dove
si
ritrovano
sia
rappresentazioni
di
soggetti
tradizionali,
sia
nuovi
e
differenti
motivi
e
stili.
Lo
stesso
vale
anche
per
la
scultura
che
assume
svariate
forme
dalla
tradizionale
scultura
giapponese
dai
tratti
secolari
al
suo
rinnovato
ruolo
espressivo
e
all’utilizzo
di
nuove
forme
e
mezzi.
Così
per
Yo
Akiyama
uno
degli
innumerevoli
scultori
moderni
giapponesi:
lavora
prevalentemente
in
laboratori
di
argilla
e
ceramica,
creando
capolavori
tanto
semplici
e
spontanei
che
sembrano
come
creati
dalla
terra
stessa
o
ancora
Takashi
Murakami
è
probabilmente
uno
degli
artisti
giapponesi
moderni
più
conosciuti
nel
mondo
Occidentale.
Mukarami
e
gli
altri
artisti
nel
suo
studio
creano
pezzi
in
uno
stile,
ispirato
dal
manga,
che
è
stato
rinominato
"Superflat".
Sono
molteplici
le
forme
artistiche
utilizzate
da
Murakami:
pittura,
scultura,
oggetti
di
moda,
anime,
arti
visive
digitali,
oggetti
di
merchandising.
Nella
sua
opera,
che
si
caratterizza
anche
per
un
annullamento
dell'opposizione
tra
cultura
alta
e
cultura
bassa,
sono
presenti
elementi
di
analisi
critica
sulla
società
dei
consumi
e
sulla
cultura
tradizionale
giapponese.
Egli
stesso
la
definiva
"Poku"
(Pop
=popular
+
Otaku=
manga
e
anime)
e in
passato
ha
scritto
che
la
motivazione
per
cui
ha
deciso
di
rappresentare
la
cultura
Poku
è
perchè
crede
che
il
mondo
dell'animazione
e
dei
manga
possa
creare
una
nuova
forma
di
cultura.
Per
comprendere
le
più
svariate
forme
ed
espressioni
artistiche
giapponesi
è
necessario
un
approccio
storico
all’anima
Giappone
e la
relazione
fra
le
forme
d’arte
di
questo
paese
e la
cultura
artistica
occidentale.
Focalizzando
l’attenzione
sul
punto
di
vista
opposto
a
quello
che
solitamente
viene
adottato
quando
si
affronta
il
tema
dell’arte
giapponese,
e
vale
a
dire
l’importanza
avuta
dell’apertura
del
Giappone
verso
gli
Stati
occidentali,
grazie
all’arrivo
delle
stampe
giapponesi
in
Europa,
quanto
questo
abbia
inciso
sulla
rivoluzione
delle
rappresentazioni
incise
e
cercare
invece
di
comprendere
l’impatto
che
si
consoce
di
meno,
quello
che
invece
ha
avuto
tale
apertura
verso
l’Europa
sull’arte
Giapponese.
Il
passaggio
dal
Giappone
feudale
intriso
da
una
cultura
fortemente
radicata
dalla
tradizione
alla
sua
modernizzazione
è di
particolare
complessità.
Lo
snodo
principale
che
caratterizza
tale
modernizzazione
risale
al
1868
con
il
Rinnovamento
Meji
che
riconsegnò
il
potere
all’imperatore,
che
attraverso
una
politica
di
apertura
verso
l’Occidente
diede
un
avvio
potente
ad
ogni
campo
di
modernizzazione
con
l’introduzione
di
prefetture
istituzionali
e
l’apertura
alle
tecnologie
occidentali.
L’Italia
in
questo
passaggio
è il
Paese
del
Rinascimento
a
cui
il
Giappone
farà
riferimento
per
il
rinnovamento
artistico.
Effettivamente
saranno
tre
le
figure
che
maggiormente
si
contraddistinguono
in
quegli
anni
sulla
scena
giapponese.
L’arrivo
di
Antonio
Fontanesi,
diGiovanni
Chiossone
(incisore),
Vincenzo
Ragusa
(scultore
palermitano),
rappresentano
un
nuovo
punto
di
partenza
che
contraddistingue
la
formazione
di
un
nuovo
modo
di
vedere
ad
occidente
e
trasferito
all’interno
di
una
cultura
radicata
come
quella
Giapponese.
Paradossalmente
a
questa
rivoluzione
a
fine
Ottocento
fu
un
americano
Ernest
Fenellosa,
considerato
il
fondatore
della
moderna storia
dell'arte giapponese, secondo
canoni
occidentali,
sostenitore
delle
antiche
tradizioni,
fonda
una
contro-accademia,
studia
con
passione
l'arte
giapponese
e
nel
1882
prende
posizione
critica
contro
la
pittura
dei
letterati
e
quella
di
tipo
occidentale
a
favore
di
un revival della
pittura
tradizionale
di
tipo Kanō e Tosa.
Vengono
chiamate
alcune
delle
personalità
più
in
vista
in
quegli
anni
nel
campo
pittorico,
a
testimoniare
che
tali
radici
non
devono
andare
perse,
tra
cui
il
pittore
Hashimoto
Gaho
paesaggista,
che
mostra
come
tale
tradizione
vada
preservata,
quella
che
ha
contraddistinto
il
Giappone
e
non
farsi
permeare
dalla
cultura
occidentale.
L’occidentalizzazione
è
già
molto
avanti
a
inizio
Novecento
e
prepotentemente
anche
Ragusa
avrà
un
ruolo
molto
incisivo
nel
campo
della
scultura,
con
l’arrivo
di
Takamura
Kotaro
che
saprà
rivolge
la
sua
attenzione
soprattutto
alla
Francia
e in
particolare
ad
August
Rodin
che
diventa
un
modello
per
molti
scultori
giapponesi
dell’epoca.
Il
percorso
intrapreso
da
questi
singoli
artisti
con
le
loro
esperienze
aprirà
insieme
a
molti
altri
nomi
un
nuovo
varco
su
cui
l’arte
giapponese
consoliderà
le
fondamenta
dalle
numerose
stratificazioni
su
cui
oggi
si
fondano
i
principi
degli
artisti
del
XXI
secolo.
Dello
sviluppo
che
ha
vissuto
il
Giappone
nei
confronti
dell’arte,
dell’apertura
che
si è
preposto
fuori
confine,
bisogna
dare
merito
a
questa
nazione
della
capacità
di
accoglienza
e
dell’uso
delle
più
avanzate
tecnologie
che
portano
il
Giappone
sull’apice
dell’avanguardia
in
materia
di
tecnologia,
e di
come
sia
stata
riversata
in
ogni
campo,
così
anche
per
l’arte
Contemporanea
il
Giappone
ha
saputo
dare
il
suo
contributo
senza
farsi
mancare
niente
con
la
costruzione
del
Museo
d’Arte
contemporanea
del
XXI
secolo,
nella
città
di
Kunazawa.
Il
museo
progettato
dagli
architetti
giapponesi
Kazuyo
Sejima
e
Ruye
Nishizawa
nel
2004
è
oggi
fonte
di
creazione
artistica
che
accoglie
installazioni
permanenti
e
mostre
che
si
susseguono
all’
interno
dei
suoi
spazi,
lungo
tutto
l’anno
dove
artisti
di
fama
mondiale
espongono
le
loro
opere.
Il
Giappone
ha
davvero
tutti
gli
strumenti
necessari
per
meritarsi
un
posto
di
vertice
nell’escalation
mondiale
dei
Paesi
che
l’arte
ancora
conserva
il
suo
primato
nella
storia
del
progresso
dell’uomo
tra
tradizione
e
rivoluzione.