arte
ANTONIO PIERMATTEO
Parte II / UN
ARTISTA AI MARGINI DELLA MEMORIA
di Teresa Nicolangelo
Procedendo nella sequela della ricerca
di tracce su Antonio Piermatteo, quale
migliore tassello di una sintetica
biografia per iniziare a inquadrarne
meglio la figura. Antonio Luigi
Piermatteo nasce in Ortona il 19 luglio
dell’anno 1902, secondogenito di Misaele
Piermatteo e Ines Pompilio: una delle
rare note biografiche certe tra le fin
troppo scarse e scarne notizie di questo
artista dall’esistenza fumantina, come
pare sia stato il suo carattere,
inquieta e irruente, come il tratto del
suo pennello.
Pressoché inesistenti anche le notizie
riguardanti la sua formazione artistica,
che è verosimile ipotizzare influenzata
da personalità artistiche cittadine
coeve quali Basilio e Tommaso Cascella
che, proprio come i Piermatteo, nei
primi anni del Novecento nei pressi di
Largo San Tommaso risiedono, mentre un
articolo datato 1931 ne ricorda, con
rapido accenno, l’alunnato presso
l’Accademia di Belle Arti in Roma:
bisognerà invece attendere gli anni
1928-1929 per quella che pare essere la
presentazione ufficiale del pittore e
ceramista nel panorama artistico
regionale dell’epoca, in esposizioni che
sembra lo abbiano visto protagonista
apprezzato da pubblico e critica.
E neppure storicamente meglio
documentato, seppure di sicura
attestazione (1925-1930 ca.), risulta il
soggiorno umbro a Gualdo Tadino, tra le
fila di artisti operanti nella cittadina
fabbrica di ceramiche artistiche,
specialmente a lustro, “Della Robbia”:
nessuna richiesta di residenza, nessuna
traccia archivistica; ciò che continua a
parlare di lui e per lui è la sua opera,
la sua arte. Piermatteo contribuisce
proprio a Gualdo alla formazione dei
giovani ceramisti, promuovendo, pioniere
in questa scelta insieme ad Alfredo
Santarelli, la diffusione dell’utilizzo
dell’aerografo come mezzo primario per
conferire alle opere ceramiche
verosimiglianza e naturalezza di
sfumature, cromatiche e volumetriche.
Di lui ricorda il suo allievo
prediletto, il pittore ceramista Renzo
Megni: “Il Piermatteo aveva un
carattere taciturno, a volte anche
scontroso, ma era sempre ben disposto
[…] a dare consigli e mettere a
disposizione la sua esperienza.
Piermatteo mi permetteva di stargli
vicino quando dipingeva e quando
azzardavo qualche domanda sui colori e
sulle composizioni mi rispondeva sempre
volentieri”.
È di recentissima acquisizione poi, la
documentata − grazie alla sopravvivenza
di un’opera autografa −, ma non ancora
ben investigata, attività dell’artista
in suolo marchigiano, segnatamente
presso la manifattura S.P.A.D.A., attiva
ad Ascoli Piceno negli anni 1924-1928 (o
1929) e che per qualità dei manufatti e
innovazione di stile ben si confà
all’indole sperimentale del Piermatteo.
Che sia parentesi autonoma o sovrapposta
al soggiorno umbro resta ancora materia
da indagare.
Al termine dell’esperienza gualdese, nel
1930, l’artista rientra nella natia
Ortona, ove avvia un laboratorio
ceramico all’angolo tra la Passeggiata
Orientale e Via dei Pescatori e
nell’anno seguente, ottenuto giudizio
favorevole ai bozzetti da parte del
Comitato restauri della Cattedrale, è
investito dell’incarico di affrescare le
vele dei quattro piloni di sostegno alla
cupola della Basilica di San Tommaso
Apostolo con i Quattro Evangelisti, dei
quali il solo visibile resta il San
Matteo, unico superstite dell’operazione
minatoria che la tradizione vuole
condotta dai Tedeschi alla vigilia del
Natale 1943.
Parallelamente si moltiplicano, dentro e
fuori regione, esposizioni personali,
partecipazioni a concorsi e mostre
sindacali, unitamente a commissioni
cittadine d’importanti famiglie e
privati che gli affidano ritratti e
apparati decorativi delle proprie
cappelle cimiteriali. Il periodo
littorio lo vede attivo anche a Pescara,
probabilmente inserito, assieme ad altri
abruzzesi, nella cerchia di artisti che
frequentano il circolo culturale
gravitante intorno alla figura del
pittore e xilografo Armando Cermignani,
attivo promotore culturale in periodo
fascista e alla cui curatela si deve,
tra le altre, la Mostra Sindacale del
1936, alla quale lo stesso Piermatteo
aderisce (sempre in compagnia di altri
artisti della cerchia del Cermignani,
quali Tommaso Cascella e Giuseppe Di
Prinzio), partecipando con l’esposizione
di ben quattro opere, tra le quali
spicca un vigoroso ed evocativo
autoritratto.
.
Antonio Piermatteo, autoritratto
Il secondo dopoguerra intensifica e
rinsalda il legame dell’artista con la
Capitale, legame già avviato nel corso
del ventennio fascista: vi si
trasferisce, aprendo uno studio
artistico, probabilmente con laboratorio
e forno annessi, trovando nel clima
culturale romano di quegli anni fertile
humus per il suo stile di vita
libero e libertino.
La morte lo coglie a Roma, nel fiore
degli anni, vittima di un incidente
d’auto, il 7 gennaio 1958. Inutili i
soccorsi presso l’Ospedale Santo
Spirito: l’appuntamento con il destino è
inderogabile. Dopo una prima tumulazione
romana, il 9 aprile 1968 la salma viene
traslata a Genova, ove tutt’ora riposa.
Riferimenti bibliografici:
III Mostra sindacale d’arte regionale
d’Abruzzo e Molise,
Catalogo della Mostra (Pescara, 2 agosto
- 6 settembre 1936), Pescara s.d.
IV Mostra d’arte del sindacato
interprovinciale Belle Arti dell’Abruzzo
e Molise,
Catalogo della Mostra (Campobasso, 1-31
agosto 1937), Campobasso 1937-XV.
VI Mostra interprovinciale d’arte
dell’Abruzzo e Molise,
Catalogo della Mostra (Chieti, 6 agosto
- 6 settembre 1938), Chieti 1937-XVII.
A. Piermatteo. L’arte del ritratto in
ceramica,
Pescara1937, XV.
Esposizione Piermatteo,
in
“La
Nuova Fiaccola”, Periodico quindicinale
indipendente, Anno IV n. 26, Ortona a
mare 24 aprile 1927, Anno V, p. 5.
La mostra del Prof. Piermatteo,
in “La Nuova Fiaccola”, Periodico
quindicinale indipendente, Anno V n. 55,
Ortona a mare 14 agosto 1928, Anno VI,
p. 5.
Mostra personale d’arte ceramica Antonio
Piermatteo,
Catalogo della Mostra (Roma, Famiglia
Abruzzese Molisana, 16 - 31 marzo 1932),
Roma 1932.
Ortona 1860-1945. I protagonisti,
in “Quaderno di ricerca Associazione
Ortonese di Storia Patria”, n. 2, Luglio
2005, pp. 5-6.
Tre morte e due moribondi per l’urto tra
un’auto e una moto,
in “Il Nuovo Corriere della Sera”
Nazionale, Anno 83 n. 6, Milano, Martedì
7 gennaio 1958, p. 9.
D. Amoni, L’arte ceramica a Gualdo
Tadino dal XIV al XXI secolo,
Perugia 2001.
M.C., Splendori dell’arte del fuoco a
un concorso di artigiani, in
“Corriere della Sera” Nazionale, Anno 63
N. 164, Milano, Martedì 12 luglio 1938,
p. 2.
R. Megni, Esperienze di pittura
classica sulla ceramica, s.l. 1998.
G. Milani, Maioliche artistiche di
Piermatteo, in “Corriere dei
ceramisti. Rivista tecnica mensile delle
industrie ceramiche”, Anno XII num. 6,
Perugia Giugno 1931 IX E. F., pp.
270-271.
A. Piermatteo, Le decorazioni della
Cattedrale, in “La Nuova Fiaccola”,
Periodico quindicinale indipendente,
Anno XIII n.12, Chieti 30 settembre
1949, p. 4.
A. Politi, Ortona - Con introduzione
su La vita e le tre tombe di S. Tommaso
apostolo e con appendice di documenti,
Lanciano 1974.
E.A. Sannipoli, Il Cantico di Antonio
Piermatteo, articolo pubblicato
online su www.allegracombriccola.it, 20
febbraio 2018.
E. Storelli et AL., La ceramica a
Gualdo Tadino, Gualdo Tadino 1986.
E. Storelli,
M. Becchetti,
Ceramica pubblica a Gualdo Tadino,
s.l. 2006. |