[ISSN 1974-028X]

[REGISTRAZIONE AL TRIBUNALE CIVILE DI ROMA N° 577/2007 DEL 21 DICEMBRE] *

 

N° 151 / LUGLIO 2020 (CLXXXII)


arte

ANTONIO PIERMATTEO

Parte II / UN ARTISTA AI MARGINI DELLA MEMORIA

di Teresa Nicolangelo

 

Procedendo nella sequela della ricerca di tracce su Antonio Piermatteo, quale migliore tassello di una sintetica biografia per iniziare a inquadrarne meglio la figura. Antonio Luigi Piermatteo nasce in Ortona il 19 luglio dell’anno 1902, secondogenito di Misaele Piermatteo e Ines Pompilio: una delle rare note biografiche certe tra le fin troppo scarse e scarne notizie di questo artista dall’esistenza fumantina, come pare sia stato il suo carattere, inquieta e irruente, come il tratto del suo pennello.

 

Pressoché inesistenti anche le notizie riguardanti la sua formazione artistica, che è verosimile ipotizzare influenzata da personalità artistiche cittadine coeve quali Basilio e Tommaso Cascella che, proprio come i Piermatteo, nei primi anni del Novecento nei pressi di Largo San Tommaso risiedono, mentre un articolo datato 1931 ne ricorda, con rapido accenno, l’alunnato presso l’Accademia di Belle Arti in Roma: bisognerà invece attendere gli anni 1928-1929 per quella che pare essere la presentazione ufficiale del pittore e ceramista nel panorama artistico regionale dell’epoca, in esposizioni che sembra lo abbiano visto protagonista apprezzato da pubblico e critica.

 

E neppure storicamente meglio documentato, seppure di sicura attestazione (1925-1930 ca.), risulta il soggiorno umbro a Gualdo Tadino, tra le fila di artisti operanti nella cittadina fabbrica di ceramiche artistiche, specialmente a lustro, “Della Robbia”: nessuna richiesta di residenza, nessuna traccia archivistica; ciò che continua a parlare di lui e per lui è la sua opera, la sua arte. Piermatteo contribuisce proprio a Gualdo alla formazione dei giovani ceramisti, promuovendo, pioniere in questa scelta insieme ad Alfredo Santarelli, la diffusione dell’utilizzo dell’aerografo come mezzo primario per conferire alle opere ceramiche verosimiglianza e naturalezza di sfumature, cromatiche e volumetriche.

 

Di lui ricorda il suo allievo prediletto, il pittore ceramista Renzo Megni: “Il Piermatteo aveva un carattere taciturno, a volte anche scontroso, ma era sempre ben disposto […] a dare consigli e mettere a disposizione la sua esperienza. Piermatteo mi permetteva di stargli vicino quando dipingeva e quando azzardavo qualche domanda sui colori e sulle composizioni mi rispondeva sempre volentieri”.

 

È di recentissima acquisizione poi, la documentata − grazie alla sopravvivenza di un’opera autografa −, ma non ancora ben investigata, attività dell’artista in suolo marchigiano, segnatamente presso la manifattura S.P.A.D.A., attiva ad Ascoli Piceno negli anni 1924-1928 (o 1929) e che per qualità dei manufatti e innovazione di stile ben si confà all’indole sperimentale del Piermatteo. Che sia parentesi autonoma o sovrapposta al soggiorno umbro resta ancora materia da indagare.

 

Al termine dell’esperienza gualdese, nel 1930, l’artista rientra nella natia Ortona, ove avvia un laboratorio ceramico all’angolo tra la Passeggiata Orientale e Via dei Pescatori e nell’anno seguente, ottenuto giudizio favorevole ai bozzetti da parte del Comitato restauri della Cattedrale, è investito dell’incarico di affrescare le vele dei quattro piloni di sostegno alla cupola della Basilica di San Tommaso Apostolo con i Quattro Evangelisti, dei quali il solo visibile resta il San Matteo, unico superstite dell’operazione minatoria che la tradizione vuole condotta dai Tedeschi alla vigilia del Natale 1943.

 

Parallelamente si moltiplicano, dentro e fuori regione, esposizioni personali, partecipazioni a concorsi e mostre sindacali, unitamente a commissioni cittadine d’importanti famiglie e privati che gli affidano ritratti e apparati decorativi delle proprie cappelle cimiteriali. Il periodo littorio lo vede attivo anche a Pescara, probabilmente inserito, assieme ad altri abruzzesi, nella cerchia di artisti che frequentano il circolo culturale gravitante intorno alla figura del pittore e xilografo Armando Cermignani, attivo promotore culturale in periodo fascista e alla cui curatela si deve, tra le altre, la Mostra Sindacale del 1936, alla quale lo stesso Piermatteo aderisce (sempre in compagnia di altri artisti della cerchia del Cermignani, quali Tommaso Cascella e Giuseppe Di Prinzio), partecipando con l’esposizione di ben quattro opere, tra le quali spicca un vigoroso ed evocativo autoritratto.

 

 

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Antonio Piermatteo, autoritratto 

 

Il secondo dopoguerra intensifica e rinsalda il legame dell’artista con la Capitale, legame già avviato nel corso del ventennio fascista: vi si trasferisce, aprendo uno studio artistico, probabilmente con laboratorio e forno annessi, trovando nel clima culturale romano di quegli anni fertile humus per il suo stile di vita libero e libertino.

 

La morte lo coglie a Roma, nel fiore degli anni, vittima di un incidente d’auto, il 7 gennaio 1958. Inutili i soccorsi presso l’Ospedale Santo Spirito: l’appuntamento con il destino è inderogabile. Dopo una prima tumulazione romana, il 9 aprile 1968 la salma viene traslata a Genova, ove tutt’ora riposa.

 

 

Riferimenti bibliografici:

 

III Mostra sindacale d’arte regionale d’Abruzzo e Molise, Catalogo della Mostra (Pescara, 2 agosto - 6 settembre 1936), Pescara s.d.

IV Mostra d’arte del sindacato interprovinciale Belle Arti dell’Abruzzo e Molise, Catalogo della Mostra (Campobasso, 1-31 agosto 1937), Campobasso 1937-XV.

VI Mostra interprovinciale d’arte dell’Abruzzo e Molise, Catalogo della Mostra (Chieti, 6 agosto - 6 settembre 1938), Chieti 1937-XVII.

A. Piermatteo. L’arte del ritratto in ceramica, Pescara1937, XV.

Esposizione Piermatteo, in La Nuova Fiaccola”, Periodico quindicinale indipendente, Anno IV n. 26, Ortona a mare 24 aprile 1927, Anno V, p. 5.

La mostra del Prof. Piermatteo, in “La Nuova Fiaccola”, Periodico quindicinale indipendente, Anno V n. 55, Ortona a mare 14 agosto 1928, Anno VI, p. 5.

Mostra personale d’arte ceramica Antonio Piermatteo, Catalogo della Mostra (Roma, Famiglia Abruzzese Molisana, 16 - 31 marzo 1932), Roma 1932.

Ortona 1860-1945. I protagonisti, in “Quaderno di ricerca Associazione Ortonese di Storia Patria”, n. 2, Luglio 2005, pp. 5-6.

Tre morte e due moribondi per l’urto tra un’auto e una moto, in “Il Nuovo Corriere della Sera” Nazionale, Anno 83 n. 6, Milano, Martedì 7 gennaio 1958, p. 9.

D. Amoni, L’arte ceramica a Gualdo Tadino dal XIV al XXI secolo, Perugia 2001.

M.C., Splendori dell’arte del fuoco a un concorso di artigiani, in “Corriere della Sera” Nazionale, Anno 63 N. 164, Milano, Martedì 12 luglio 1938, p. 2.

R. Megni, Esperienze di pittura classica sulla ceramica, s.l. 1998.

G. Milani, Maioliche artistiche di Piermatteo, in “Corriere dei ceramisti. Rivista tecnica mensile delle industrie ceramiche”, Anno XII num. 6, Perugia Giugno 1931 IX E. F., pp. 270-271.

A. Piermatteo, Le decorazioni della Cattedrale, in “La Nuova Fiaccola”, Periodico quindicinale indipendente, Anno XIII n.12, Chieti 30 settembre 1949, p. 4.

A. Politi, Ortona - Con introduzione su La vita e le tre tombe di S. Tommaso apostolo e con appendice di documenti, Lanciano 1974.

E.A. Sannipoli, Il Cantico di Antonio Piermatteo, articolo pubblicato online su www.allegracombriccola.it, 20 febbraio 2018.

E. Storelli et AL., La ceramica a Gualdo Tadino, Gualdo Tadino 1986.

E. Storelli, M. Becchetti, Ceramica pubblica a Gualdo Tadino, s.l. 2006. 

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[ iscrizione originaria (aggiornata 2007) al tribunale di Roma (editore eOs): n° 215/2005 del 31 maggio ]