N. 16 - Aprile 2009
(XLVII)
Andreas Hofer
il patriota del
Tirolo
di Giorgio Giannini
Nell’aprile 1809 i
Tirolesi, guidati da Andreas Hofer, un oste della Val
Passiria, si ribellano contro l’occupazione bavarese.
Dopo alcune vittorie sulle truppe franco-bavaresi,
nell’autunno 1809 sono sconfitti. Hofer è catturato e
portato a Mantova, dove è condannato a morte e fucilato
il 20 febbraio 1810. Da allora è ricordato come un eroe
e come il martire per la libertà del Tirolo contro
l’occupazione straniera.
Andreas Hofer nasce il 22 novembre 1767 al maso Sandhof,
ubicato lungo la strada della Val Passiria, tra S.
Leonardo e S. Martino, che porta al Passo di Monte Giovo
(Jaufenpass), a 2099 metri sul livello del mare. E’ il
minore di sei figli, e l’unico figlio maschio, di Josef
Hofer e di Maria Aigenter.
La sua famiglia, proprietaria del Sandhof da
generazioni, gestisce da tempo anche l’osteria annessa
al maso “an der Goldenen Krone” (alla Corona d’oro) Il
padre ed i suoi avi sono stati anche funzionari
dell’amministrazione giudiziaria locale come difensori.
Nel 1770, quando Andreas ha tre anni, la madre muore ed
il padre, nel 1772, si risposa con Anna Frick. Nel 1774,
muore anche il padre. Pertanto si occupa dell’educazione
dei fratelli la sorella maggiore Anna, insieme con il
marito Josef Grüner,che si impegna a gestire il maso
Sandhof fino alla maggiore età di Andreas, al quale
appartiene essendo l’unico figlio maschio, secondo la
legge tirolese del “maso chiuso” (che è assegnato al
primo figlio maschio).
Andreas frequenta la scuola elementare obbligatoria
(introdotta nel 1774 dall’Imperatrice Maria Teresa) e
contemporaneamente lavora presso il maso. Quindi, nel
1784 va a lavorare nel “Tirolo italiano” (il Trentino)
sia per apprendere adeguatamente l’attività di oste che
per imparare la lingua italiana, che era certamente
utile nella conduzione dell’osteria, lungo la strada
commerciale per il Passo di Monte Giovo. Dapprima lavora
come stalliere nella cittadina di Cles, il capoluogo
della Val di Non, e quindi, per tre anni, in un albergo
a Ballino, un paese situato sulla strada fra Stenico
(Trentino) e Riva del Garda.
Nel 1788, diventato maggiorenne, ritorna al Sandhof, di
cui assume la gestione. Nel 1798, sposa Anna Gertraud
Ladurner (nata a Lagundo il 27 luglio 1765),
appartenente ad una famiglia di agricoltori, che porta
una dote di 500 fiorini. Dal matrimonio nascono sette
figli (Maria Gertraud, Johann Stephan, Maria Kreszenz,
Rosa Anna, Anna Gertraud, Gertraud Juliana e Kreszenz
Margareth), quattro dei quali, però, muoiono in tenera
età.
Hofer lavora come agricoltore e come gestore
dell’osteria annessa al maso (Sandwirt),che svolge anche
la funzione di “stazione di posta” per il cambio dei
cavalli e quindi è frequentata soprattutto da
commercianti e dalle persone di passaggio lungo la
strada per il Passo di Monte Giovo. Si dedica, in
particolare, alla vendita di vino e di acquavite nella
Valle dell’Inn (Austria) e di cavalli nel Trentino e di
altri capi di bestiame e probabilmente si occupa anche
del trasporto, con i propri cavalli, del sale delle
saline di Hall (Austria), del legname e di altre merci.
Nonostante lo svolgimento di queste varie attività,
sembra che la situazione economica di Hofer fosse
modesta, anche perchè il maso subiva periodicamente dei
danni in qaunto soggetto ad inondazioni. Infatti,una
alluvione aveva danneggiato gli edifici ed i campi del
Sandhof nel 1772.
La sollevazione tirolese
Alla fine del 1805, con la Pace di Presburgo del 26
dicembre, in seguito alla sconfitta dell'Austria nella
guerra della terza coalizione antifrancese (alla quale
partecipano anche la Gran Bretagna, la Russia, la Svezia
ed il Regno di Napoli),il Tirolo è assegnato ai
Bavaresi, che attuano nella regione una serie di
riforme, alcune delle quali suscitano l’indignazione
della popolazione locale, come la coscrizione
obbligatoria, in violazione dell'antico ordinamento
militare tirolese,basato sul Landlibell emanato
dall'imperatore Massimiliano I nel 1511, e l’abolizione
delle riforme religiose promulgate dall'imperatore
Giuseppe II, che conducono alla cosiddetta “guerra
religiosa” (Kirchenkampf) da parte del clero e dei ceti
popolari tirolesi.
Inoltre, durante la dominazione bavarese sul Tirolo,
peggiora la situazione economica nella regione, con
ripercussioni negative soprattutto sugli osti e sui
commercianti. Per questo motivo, alcuni storici
ritengono che proprio la difficile situazione economica
sia stata uno dei fattori determinanti della
sollevazione tirolese del 1809, dato che a guidarla sono
stati soprattutto i commercianti.
Hofer diventa prima luogotenente e poi Comandante degli
Schützen (tiratori scelti, ossia la milizia
territoriale) della Val Passiria, su proposta dei
valligiani in quanto è una personalità di spicco nella
Val Passiria, anche perchè difende, davanti alle
autorità, i diritti dei contadini e dei mercanti della
Valle.
L’introduzione dell'arruolamento obbligatorio per i
Tirolesi conduce alla sollevazione, che inizia il 9
aprile 1809 nella Capitale tirolese Innsbruck. Hofer si
mette a capo del Movimento antibavarese, come Comandante
in Capo degli Schutzen.
L'11 aprile 1809, i Tirolesi sconfiggono i Bavaresi
vicino a Vipiteno. Il 14 aprile, gli Austriaci entrano
ad Innsbruck. Successivamente, le truppe bavaresi,
appoggiate dai francesi, riprendono il controllo di
alcune zone del Tirolo e della Capitale Innsbruck.
Il 25 e 29 maggio 1809, si combattono le due battaglie
del Berg Isel, un colle vicino a Innsbruck,in seguito
alle quali le truppe franco-bavaresi,sconfitte, si
ritirano nella Valle dell'Inn. La Tregua di Znojmo,
però, riconferma l'occupazione del Tirolo da parte delle
truppe franco- bavaresi.
In seguito ad una nuova chiamata alle armi della milizia
territoriale degli Schutzen, i Tirolesi si ribellano di
nuovo e,sotto la guida di Hofer, il 13 agosto 1809
sconfiggono 15.000 soldati bavaresi, sassoni e francesi
al comando del generale francese Lefèbvre.
Dopo la vittoria, Hofer si insedia alla Hofburg (Municpio)
di Innsbruck come “Reggente” del Tirolo.
La Pace di Schönbrunn (castello degli Asburgo alle porte
di Vienna), con la quale l’Austria rinuncia al Tirolo,
porta ad una nuova insurrezione tirolese, che si
conclude il 1º novembre con la sconfitta definitiva dei
Tirolesi sul Berg Isel.
L’11 novembre 1809, Hofer lancia un appello per la
resistenza ad oltranza, che però riceve una scarsa
accoglienza da parte dei Tirolesi. Hofer quindi deve
nascondersi per sfuggire alla cattura. Rifiuta l’offerta
di rifugiarsi in Austria, confidando in un intervento
militare dell’Austria a fianco dei Tirolesi.
Il 28 gennaio 1810, tradito da un contadino, è catturato
nella baita della malga Pfandler (il pascolo alpino di
Prantago, vicino a San Martino in Passiria), insieme con
un altro patriota, la moglie Anna ed il figlio Johann.
E’ quindi condotto prigioniero a Mantova, dove è
processato davanti a un Tribunale militare che lo
condanna a morte. E’ fucilato il 20 febbraio 1810.
Sembra che davanti al plotone di esecuzione, abbia
detto: "Franz, Franz, questo lo devo a te!", riferendosi
all’imperatore austriaco Francesco I, che aveva
abbandonato i Tirolesi. Sembra anche che abbia
esclamato, dato che non era stato colpito dalla prima
salva sparata dal plotone d'esecuzione: "Ah, come
sparate male!".
La salma di Hofer riposa dal 1823 nella Hofkirche di
Innsbruck.
Il canto "Zu Mantua in Banden der treue Hofer war" (Il
fedele Hofer era a Mantova in catene) è l'inno del
Tirolo. La canzone Das Andreas-Hofer-Lied è dal 2008
anche l'inno del Comune di Cortaccia.
Nel 2001, la vita di Andreas Hofer è stata rappresentata
nel film di Xaver Schwarzenberger “Andreas Hofer 1809 -
Die Freiheit des Adlers” (Andreas Hofer 1809 - La
libertà delle aquile), diffuso in Italia col titolo La
libertà dell'aquila.
Ad Andreas Hofer è dedicato l'asteroide 17459, scoperto
nel 1990.
Collegata con la sollevazione antibavarese del 1809 è la
Festa del Sacro Cuore di Gesù, nella seconda domenica di
giugno, che è decisa della Dieta (Parlamento) Tirolese
nel 1796 per proteggere il Tirolo durante l’invasione
dei Francesi, guidati da Napoleone.
La consacrazione del
Tirolo al Sacro Cuore di Gesù, è rinnovata durante la
sollevazione del 1809, per proteggerlo dall’invasione
franco- bavarese. La Festa è celebrata solennemente
ancora oggi, con cerimonie religiose, processioni ed i
caratteristici fuochi in montagna.
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