N. 41 - Maggio 2011
(LXXII)
AMPELMÄNNCHEN
Anche questa è Berlino
di Giulia Gabriele
Nel 1961 (anno della costruzione del Muro), nella Berlino
est
si
dovette
rinnovare
la
segnaletica
stradale
a
causa
degli
incidenti
in
aumento.
E siccome il progetto del ‘designer psicologo del traffico’
Karl
Peglau
(1927-2009)
“di
utilizzare
due
buffi
ma
funzionali
omini
stilizzati”
(www.ampelmann.de,
2004)
per
il
traffico
pedonale
venne
considerato
valido,
in
città,
il
13
ottobre
di
quell’anno,
fece
la
sua
comparsa
l’Ampelmännchen
(letteralmente
‘omino
del
semaforo’).
Si
trattava
di
un
pupazzetto
verde
dal
passo
spedito
che
invogliava
ad
avanzare
e di
uno
rosso
con
le
braccia
tese
che
intimava
di
fermarsi,
entrambi
paffutelli,
ben
vestiti
e
muniti
di
cappello.
I due dinamici omini stilizzati (molto più simpatici degli
‘ingessati’
cugini
dell’Ovest),
piacquero
subito
alla
gente
-
anche
se
alle
Dirigenze
quel
look
borghese
non
convinceva
particolarmente
-
tanto
che
divennero
uno
dei
simboli
più
importanti
della
Germania
socialista,
fino
a
quando,
purtroppo,
dopo
il
crollo
del
Muro
(1989)
la
Germania
dell’Ovest
riuscì
a
eliminarli
(1994).
Ma la storia non finisce certo qui.
Infatti, nel 1996, il ‘designer industriale’ Markus Heckhausen
riciclò
i
vetri
dei
semafori
facendone
delle
lampade
verdi
e
rosse,
dando
involontariamente
inizio
a
una
sollevazione
popolare:
i
berlinesi
dell’Est,
colti
da
nostalgia
(o
meglio,
Ostalgie),
rivolevano
i
loro
omini
stilizzati.
Si creò quindi un gruppo di protesta, che smosse i media
e
conseguentemente
anche
i
politici
che,
nel
1997,
giudicando
obiettivamente
gli
Ampelmänner
dell’Est
funzionali
per
la
loro
superficie
di
illuminazione
doppia,
li
riabilitarono
come
semafori
pedonali.
È quindi ancora oggi possibile vederli per le strade (e non
solo)
della
ex
Berlino
est
e
ovest
come
in
altre
città
tedesche.
E anche se magari a qualcuno questi omini non piacciono
granché
(su
Facebook,
ad
esempio,
compare
il
gruppo
“Distruggiamo
l’omino
verde
dei
semafori
di
Berlino”,
che
salva
inspiegabilmente
quello
rosso),
i
tedeschi
pare
che
ne
siano
contenti,
tanto
che
ormai
gli
Ampelmänner
sono
diventati
formine
per
dolci,
i
protagonisti
di
alcune
filastrocche,
ecc.
E che vi piaccia o no, anche questa è Berlino.
