[ISSN 1974-028X]

[REGISTRAZIONE AL TRIBUNALE CIVILE DI ROMA N° 577/2007 DEL 21 DICEMBRE] *

 

199 / LUGLIO 2024 (CCXXX)


arte

ALAN FORD E IL GRUPPO TNT
Storia di uno dei più longevi fumetti italiani

di Lorenzo Bruni

 

Alan Ford e il Gruppo TNT è uno dei più longevi fumetti della storia italiana, con all’attivo più di cinquant’anni di pubblicazioni e oltre seicento numeri. Eppure nessuno si sarebbe aspettato che quell’umile prima uscita, avvenuta nel maggio del 1969, avrebbe dato il via a una serie di grande successo.
 
L’ideatore, il geniale Max Bunker, pseudonimo del milanese Luciano Secchi, era sì uno dei migliori sceneggiatori di fumetti dell’allora panorama italiano, già autore di storie celebri, come Re Maxmagnus e Kriminal, ma le poche vendite registrate dalla prima uscita, intitolata Il Gruppo TNT, lasciavano intendere che stavolta avesse fatto un grosso buco nell’acqua: il fumetto era considerato troppo innovativo, una parodia troppo spinta e una critica sociale troppo arguta per essere compresa in pieno dal pubblico.
 
La perseveranza di Secchi, però, riuscì a sovvertire quell’iniziale disfatta artistica: fu con la pubblicazione del numero ventisei, l’acclamato Superciuck, che Alan Ford ottenne un positivo riscontro dalla critica, divenne uno dei fumetti più acquistati in Italia e, in seguito, uno di quelli con maggiore successo.

La storia è ambientata in una New York fetida, piena di sporcizia e di impiegati comunali ubriachi che rubano ai poveracci: una descrizione perfettamente in linea con lo stile satirico e assai grottesco che accompagnerà tutta la saga. Protagonista sarebbe Alan Ford, un ex grafico pubblicitario, alto, biondo e con gli occhi azzurri, dall’animo ingenuo e generoso. Un giorno, in maniera del tutto casuale, Alan si imbatte in una sgangheratissima agenzia di servizi segreti: il Gruppo TNT. Quasi senza accorgersene, entra così a fare parte dell’organizzazione e inizia a prendere parte alle bislacche avventure investigative della banda.
 
Vero punto di forza del fumetto è infatti il Gruppo TNT e la varietà caratteriale e grafica di questi personaggi secondari, perfettamente caratterizzata da Secchi. Il primo di questi è Bob Rock, che in breve diventerà il migliore amico di Alan: figlio di un gangster, è molto basso e dotato di un naso enorme, caratteristiche che spesso lo rendono vittima delle situazioni e delle angherie generali. Burbero e iracondo, Bob possiede comunque un’indole gentile e coraggiosa, che lo accompagnerà in ogni sua sfortuna. A lui si affezionerà particolarmente il Cirano, vuoi per il nome, un bracco italico dall’indiscutibile voracità che diventerà il cane ufficiale del gruppo.
 
Altro personaggio che ha ottenuto grande successo nel pubblico è il Conte Oliver, nobile inglese emigrato in America a causa di alcuni guai con la legge, derivanti dalla sua naturale predisposizione a essere un ladro e arraffare ogni bene che trova sul suo cammino. Egli è comunque l’unico membro del gruppo a possedere innate abilità da agente segreto, parodia del ben più famoso e onesto James Bond, e coltiva un’amicizia di interesse con un tale Bing, ricettatore al quale rivende ogni merce rubata in quello che definisce più volte un affarone.
 
L’inventore del gruppo si chiama Grunf: meccanico aviere di origine tedesca, alla fine della seconda guerra mondiale venne premiato dalle forze americane per avere accidentalmente distrutto più della metà degli aerei nazisti, dando un importante contributo alla vittoria degli Alleati. A causa di un bugdet molto esiguo, che certo non fiacca il suo spirito, le invenzioni di Grunf sono tutte destinate a un comico, nonché esplosivo, fiasco.
 
Personaggi che, invece, hanno sempre rivestito un ruolo marginale sono la tremebonda Cariatide e l’ipocondriaco Geremia, due vecchietti che passano tutto il giorno a sonnecchiare nel negozio di fiori, segreto quartier generale del Gruppo TNT che ovviamente è sprovvisto di una cosa sola: i fiori!
 
Il vero elemento di spicco del gruppo, però, nonché il personaggio più geniale ideato da Secchi, è il capo della banda, del quale nemmeno si conosce il vero nome: chiamato Sua Eccellenza, oppure il Numero Uno, è un astuto e avido vecchietto dalla lunghissima barba bianca, costretto sulla sedia a rotelle da un incidente mai rivelato. Temuto e rispettato da chiunque, gira sempre con un libricino sul quale sono segnati tutti i misfatti compiuti da chiunque gli ostacoli il cammino, che egli usa a suo piacimento per ricattare anche importanti nomi della politica.
 
Dotato di un’immensa cultura storica, narrerà spesso vicende della sua vita, talmente lunga che pare egli sia nato col mondo, raccontando di come abbia avuto modo di conoscere Omero, Napoleone, Guglielmo Tell e tanti altri. La sua passione per la truffa e il denaro costringono il Gruppo TNT a vivere nella miseria assoluta, senza cibo né confort, ma non lo fermeranno dall’aiutare i membri della sua organizzazione ogni volta che questi si trovano in pericolo.
 
Dal numero cento in poi sarà sempre accompagnato da Clodoveo, un petulante pappagallo lasciatogli in eredità dal nonno. Dal 2005, con i numeri che vanno dal 427 al 429, la trama di contorno del fumetto cambia drasticamente: i membri del gruppo vengono dispersi in seguito a un incidente, e ritorneranno solo con camei successivi, e restano come unici protagonisti Alan Ford, il pappagallo Clodoveo e Minuette, moglie di Alan, che continuano l’attività di agenzia investigativa.
 
Piccola parentesi anche sugli antagonisti: se alcuni hanno avuto un discreto successo, come la spia Margot, e altri sono diventati famosi per essere parodie di personaggi italiani, come il miliardario Velasca che altra non è una satirica rappresentazione di Silvio Berlusconi, l’antagonista più celebre è ovviamente Superciuck. Dotato di una fiatata puzzolente che fa svenire le persone, ottenuta dopo una bevuta di vino marcio, questo paladino della giustizia si presenta come un moderno Robin Hood, con la piccola differenza che costui preferisce rubare ai poveri per donare ai ricchi!
 
È anche questo un esempio della geniale critica alla società che rende Alan Ford un caso quasi unico nel suo genere: la critica viscerale, grottesca fino all’amaro, della società e di ogni sua pecca. La genialità di Secchi risiede nella sua abilità di attaccare senza peli sulla lingua in’istituzione scadente, ormai allo sbaraglio, dai valori morali decaduti e governata da uomini avidi e senza scrupoli. Proprio per questo Alan Ford è sopravvissuto fino ai giorni nostri: per la sua perfetta consestualizzazione in ogni epoca e società, per la sua capacità di adattarsi e descrivere la decadenza della società dei nostri padri, come della nostra.

Menzione particolare, ovviamente, necessitano i disegnatori degli albi: sebbene siano molti i nomi di coloro che si sono succeduti nel corso dei cinque decenni e più di pubblicazioni, i tre principali sono Magnus, pseudonimo di Roberto Raviola, che disegnò i primi settantacinque numeri della saga e contribuì alla sua ideazione, Paolo Piffarerio e Dario Perrucca.

Del fumetto esistono anche un mediometraggio animato, diretto da Secchi nel 1988, basato sulle vicende del gruppo contro Sperciuck, e uno spettacolo teatrale trasposto nelle repubbliche della ex Jugoslavia, dove il fumetto ha sempre avuto un ernome successo.

Nel corso dello scorso anno, Secchi, oggi ottantaquattrenne e tutt’ora unico sceneggiatore della saga, aveva dato notizia che le vicende di Alan Ford si sarebbero concluse nel 2024, con il numero 660. Tale informazione sarebbe comunque stata smentita dalla casa di produzione del fumetto e, al momento, non si hanno certezze o meno riguardo la sua fine. In ogni caso, Secchi non me ne voglia, è logico aspettarsi che anche questo ciclo narrativo possa essere vicino a una sua fine: noi continuiamo a seguire le vicende di Alan e dei suoi amici, leggendoci anche qualche bella ristampa, sicuri che, quando sarà il momento, l’ultimo numero ci strapperà, oltre che qualche sorriso, anche una lacrima.

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[ iscrizione originaria (aggiornata 2007) al tribunale di Roma (editore eOs): n° 215/2005 del 31 maggio ]