N. 78 - Giugno 2014
(CIX)
ALABAMA MONROE
Un film PER riflettere
di Giovanna D’Arbitrio
Il
film
del
regista
fiammingo
Felix
Van
Groeningen,”
Alabama
Monroe-
una
storia
d’amore”(
titolo
originale:
“The
Broken
Circle
Breakdown),
pluripremiato
in
Europa
e
negli
USA,
principale
rivale
della
“Grande
Bellezza”
nell’assegnazione
degli
Oscar,
è
un'opera
intensa
e
struggente
che
fa
discutere
ponendoci
drammaticamente
di
fronte
ai
misteri
della
condizione
umana
imprigionata
in
numerosi
dualismi:
bene
e
male,
vita
e
morte,
amore
e
odio,
gioia
e
dolore,
sentimento
e
razionalità,
fede
e
religiosità
dogmatica,
progresso
scientifico
e
oscurantismo,
eutanasia
e
accanimento
terapeutico,
libere
scelte
e
condizionamenti
di
vario
genere.
È
davvero
sorprendente
l’abilità
del
regista
nel
mettere
insieme
tanti
temi
raccontando
la
storia
di
due
esser
umani:
Elise(Veerle
Baetens),
una
tatuatrice
che
incide
sul
suo
corpo
immagini
di
farfalle
e
nomi
di
compagni
cancellati
di
volta
in
volta
per
far
posto
a un
nuovo
flirt
finché
non
incontra
l’uomo
della
sua
vita,
Didier
(Johan
Heldenbergh
),
cantante
e
suonatore
di
benjo
in
un
gruppo
belga,
affascinato
da
musica
country
e
sogno
americano.
Si
innamorano,
decidono
di
convivere
e
mettere
al
mondo
una
figlia,
Maybelle
(Nell
Cattrysse),
che
purtroppo
all’età
di 7
anni
si
ammala
di
leucemia.
Le
prime
immagini
del
film
subito
mettono
lo
spettatore
di
fronte
alle
sofferenze
della
bimba
e
allo
strazio
dei
genitori,
ma i
continui
flashback
accompagnati
da
dolcissimi
brani
“bluegrass”
stemperano
le
drammatiche
scene
iniziali
ricostruendo
la
vita
di
coppia
di
Elise
e
Didier:
i
momenti
felici
del
loro
incontro,
l’amore
e la
passione,
l’interesse
per
la
musica,
la
compagnia
di
buoni
amici,
la
gravidanza,
la
nascita
della
figlia,
i
ricordi
della
breve
infanzia
di
Maybelle
fino
alla
scoperta
del
cancro,
le
cure
prodigate
con
dedizione
e
affetto.
Nella
tragica
evoluzione
della
storia
purtroppo
emergono
non
solo
gli
inevitabili
interrogativi
sul
significato
della
vita,
ma
anche
le
profonde
diversità
di
carattere
tra
Elise
e
Didier.
Elise
cerca
di
trovare
consolazione
nella
convinzione
che
non
tutto
finisca
con
la
morte
e
che
in
qualche
modo
Maybelle
misteriosamente
sopravviva,
tenta
di
iniziare
una
nuova
vita
cambiando
il
suo
nome
in
Alabama
e
quello
di
Didier
in
Monroe,
ma
Didier,
ateo
e
razionale,
con
rabbia
e
disperazione
vuole
riportarla
alla
realtà
con
ogni
mezzo.
Durante
un
concerto
egli
si
scaglia
con
veemenza
contro
tutte
le
religioni
e
l’America
di
Bush
che
pongono
limiti
alla
ricerca
scientifica
sulle
cellule
staminali:
dolore
inconsolabile
per
la
perdita
della
figlia
e
fine
del
sogno
americano
per
lui,
per
Elise
è il
colpo
di
grazia.
Per
lei,
sensibile
e
fragile,
è
davvero
troppo,
ma
continua
a
credere
nell’amore
e
nella
musica
che
li
ha
uniti
e
così
incide
sul
suo
ventre
un
ultimo
tatuaggio:
Alabama-Monroe.
La
tensione
è
alta
nel
film
fino
alla
fine
che
sorprende
gli
spettatori
con
un
epilogo
a
sorpresa...
la
musica
non
manca
mai
ed
esalta
magicamente
ogni
momento,
rendendo
accettabile
perfino
la
morte(colonna
sonora
di
Bjorn
Friksson).
Johan
Heldenbergh,
magistrale
interprete
di
Didier
sullo
schermo,
è
anche
autore
teatrale
come
il
giovane
e
valente
regista-sceneggiatore,
Felix
Van
Groeningen;
Veerle
Baetens,
vincitrice
dell’
European
Film
Award
per
il
ruolo
di
Elise,
ci
regala
un’immagine
di
donna
“vera”
e
allo
stesso
tempo
evanescente
e
lieve,
come
quella
di
una
farfalla
dalla
vita
breve
e
intensa.