.

home

 

progetto

 

redazione

 

contatti

 

quaderni

 

gbeditoria


.

[ISSN 1974-028X]


RUBRICHE


attualità

.

ambiente

.

arte

.

filosofia & religione

.

storia & sport

.

turismo storico



 

PERIODI


contemporanea

.

moderna

.

medievale

.

antica



 

EXTEMPORANEA


cinema

.

documenti

.

multimedia



 

ARCHIVIO


.

contemporanea


N. 76 - Aprile 2014 (CVII)

AL-SHABAB, UNA VISIONE D’INSIEMe

Parte II - LA GUERRA CIVILE, I SIGNORI DELLA GUERRA

E IL GOVERNO DI TRANSIZIONE
di Filippo Petrocelli

 

La fine di Siad Barre non ha coinciso con una svolta positiva nei destini della Somalia. Crollata l’autocrazia, il potere si è frammentato “tribalizzandosi”, ed è emerso con forza quanto il clan ed i legami di sangue fossero centrali nella società somala. Da qui in un crescere di anarchia e caos è scoppiata una vera e propria guerra civile che ha visto fronteggiarsi diversi attori.

 

Sono iniziati ad emergere vari signori della guerra, alcuni espressioni di clan e tribù locali, altri sponsorizzati da interessi economici sovranazionali o vittime di giochi geopolitici regionali, al cui seguito eserciti veri e propri si sono dati battaglia strada per strada, arrivando a gestire entità para-statali di varia grandezza, da un pugno di strade, a villaggi fino a intere città.

 

Su mandato dell’Onu, una task force militare guidata dagli Usa ha cercato di restaurare l’ordine fra il 1992-1994 attraverso l’operazione “Restore Hope”, che si è però conclusa con un fallimento totale e con un alto tributo di sangue, soprattutto per i somali.

 

A questo punto i vari signori della guerra si sono spartiti il potere, banchettando sulle macerie di un paese diventato terra di nessuno e ostaggio di quelle che sempre di più diventavano bande di criminali, arrivate persino a taglieggiare e commettere angherie sulla popolazione civile, non senza aver instaurato un clima di insicurezza diffusa e reso Mogadiscio uno delle città più violente del mondo.

 

Alla fine degli anni Novanta dopo numerosi colloqui di pace e diversi tentavi di dare un governo stabile al paese, si andava delineando una spartizione del potere frutto del compromesso fra una vasta schiera di signori della guerra, che nel 2004 anche grazie all’aiuto militare del Kenya e dell’Etiopia, acconsentivano alla formazione di un’autorità centrale, il governo di transizione federale (GTF).

 

Il colpevole silenzio della comunità internazionale e la sua passività, favoriscono l’idea che una Somalia non-luogo, terra di nessuno ingovernabile, abbia fatto in un certo senso comodo al mondo occidentale, che ha potuto disporre liberamente di questa terra, un tempo meravigliosa.

 

Prova evidente ne è il vergognoso traffico di rifiuti tossici e scorie nucleari (la giornalista Ilaria Alpi e il suo cameramen Miran Hrovatin hanno pagato con la vita per aver indagato sulla questione) che l’Italia aveva avviato in questo paese non senza accompagnarlo a un massiccio afflusso di armi, che ha contribuito ulteriormente alla degenerazione della situazione.



 

 

COLLABORA


scrivi per InStoria



 

EDITORIA


GBe edita e pubblica:

.

- Archeologia e Storia

.

- Architettura

.

- Edizioni d’Arte

.

- Libri fotografici

.

- Poesia

.

- Ristampe Anastatiche

.

- Saggi inediti

.

catalogo

.

pubblica con noi



 

links


 

pubblicità


 

InStoria.it

 


by FreeFind


[REGISTRAZIONE AL TRIBUNALE CIVILE DI ROMA N° 577/2007 DEL 21 DICEMBRE]


 

.