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> Filosofia e religione

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N. 29 - Ottobre 2007

QUETZALCOATL, IL SERPENTE PIUMATO

Origini e mitologia di un Dio

di Matteo Liberti

 

In un modo o in un alltro, hanno probabilmente tutti ascoltato almeno una volta il nome di Quetzalcoatl (dalla pronuncia approssimativa kezalcoàl), il serpente pennuto dell’antico Messico precolombiano. Nella lingua delle civiltà precolombiane, il Nahuatl, Quetzalcoatl significa letteralmente uccello o serpente con piume di quetzal (splendido uccello rimandante a qualcosa di prezioso e divino). I vari significati riferiti al suo nome nelle altre lingue mesoamericane sono abbastanza similari. I Maya lo chiamavano Kukulkán. I Quiché Gukumatz. Tra le civilizzazioni che praticavano il culto del Serpente piumato ricordiamo anche gli Olmechi, i Miztechi, i Toltechi e gli Aztechi.

 

Patrono di tutti i sacerdoti, simbolo della morte e della resurrezione, il Serpente Piumato, ibrido e mitico, rappresentava per le culture del centro-america il principio cosmico del duale: la terra del serpente ed il cielo dell’uccello, riuniti in un' unica simbologia. Egli simboleggiava l'eredità religiosa del periodo classico; insieme eroe civilizzatore primordiale ed entità mitica,  ancora fatto oggetto, nella Tenochtitlàn degli ultimi giorni, della più profonda venerazione. La sua origine è rintracciabile fra i Toltechi, ma esso entrò ben presto anche nel culto azteco, diventando il punto di riferimento dell'evoluzione morale e spirituale della religione della nazione Mexica.

 

Ora, quel che si cela dietro la figura mitologica, potrebbe essere secondo alcuni un personaggio storico, per la precisione il re-sacerdote Topiltzin Ce Acatl, che si suppone sia vissuto a Tollan, dove governò tra il 977 ed il 999.

Egli avrebbe istruito gli indigeni nell'uso dei metalli, nell'agricoltura e nell'arte delle istituzioni sociali.

 

Fu conosciuto come inventore dei libri, del calendario e soprattutto come colui che donò il mais al genere umano. La sua fu l'età dell'oro del Messico: si raccontava che la terra generasse fiori e frutti senza richiedere la fatica del lavoro, che le pannocchie di granturco fossero così grandi che un uomo bastava appena per portarne una e che il cotone assumesse da solo, crescendo, i colori che i tintori avrebbero voluto dargli… Non ci sarebbe a questo punto da  meravigliarsi che Quetzalcoatl fosse poi ricordato nell'ambito del divino e che le leggende fiorissero velocemente attorno alla sua persona. Il significato esatto delle caratteristiche di Quetzalcoatl varia invece a seconda delle civilizzazioni e del periodo storico. Egli è stato anche venerato, lo vedremo in seguito, come il dio della stella del mattino, mentre suo fratello gemello, Xolotl, era la stella della sera (Venere). Come stella del mattino era conosciuto con il titolo di Tlahuizcalpantecuhtli, il signore della stella e dell'alba.

 

In gran parte dei culti del centro america veniva contemplato il ciclo dei mondi. L'epoca attuale veniva considerata il quinto mondo, mentre i quattro precedenti erano terminati e distrutti.

Si raccontava che fosse stato proprio Quetzalcoatl, recandosi a Mictlan (il mondo sotterraneo) a creare il quinto mondo, quello del genere umano.

Per far ciò avrebbe usato il suo stesso sangue, col quale infuse nuova vita alle ossa delle razze che lo avevano preceduto.

Il quinto mondo, secondo il calendario Maya, dovrebbe terminare il 22 dicembre del 2012.

 

Al mito si attribuiva infine una nascita mistica, figlio del grande guerriero Mixcoatl e di una donna Colhuacana di nome Chimalman, che l'avrebbe concepito pur restando vergine. Gli spagnoli, sentendo questa leggenda, non poterono (e non vollero) non pensare ad una sorta di mimesi o parodia della verginità di Maria e conclusero che in questo caso il diavolo doveva essersi travestito da arcangelo Gabriele per operare un deprecabile trucco.

 

Torniamo a Quetzalcoat: la sua riforma del culto religioso tradizionale, compresa l'abolizione dei sacrifici umani, che andavano sostituiti con offerte di fiori, incenso, farfalle e pane di mais, suscitò presto il rancore degli altri sacerdoti; se ne può trovare un'evidente traccia in una leggenda. Seconda questa, la mistica vita di sacerdote di Quetzalcoatl, basata sul digiuno e sull'astinenza, finì quando un giorno fu spinto ad ubriacarsi dai servitori di Tezcatlipocal (dio del male e del cielo notturno, suo rivale e nemico nella creazione del mondo). In quell'occasione diede selvaggio sfogo alla sua passione per la bella Quetzalpétatl.

 

Per essere caduto in peccato, avrebbe abbandonato il lacrime la città di Tollan, seguito fedelmente dalla sua gente. Si fermò a Cholula dove gli venne eretto un tempio le cui poderose rovine esistono tuttora. Giunto infine sul Golfo del Messico, Quetzalcoatl si congedò dal suo popolo, promettendo però che sia lui sia i suoi discendenti sarebbero un giorno tornati da Est, per mare, a riconquistare il potere e a portare una nuova età dell'oro. A quel punto sarebbe salito a bordo di una nave magica fatta di pelli di serpenti e partito per la terra favolosa di Tlapollan, la terra del rosso e del nero.

 

Secondo un'altra variante, Quetzalcoatl si gettò in un rogo trasformandosi, come si diceva, nell'astro del mattino  Tlahuizcalpautecuhtli.

 

E' tuttavia la prima variante, con l'insita speranza in un ritorno dell'epoca d'oro, quella che restò maggiormente viva fra il popolo. Questa circostanza, insieme ad altre su cui si approfondirà in un altro momento, favorì Hernan Cortés nella sua conquista dell'antico Messico.

 

Si diceva infatti che Quetzalcoatl fosse molto alto di statura, di pelle chiara, con lunghi capelli neri ed una barba fluente; caratteristiche in gran parte corrispondenti a quelle di Cortés e dei suoi conquistadores. Inoltre eran giunti tutti per mare, da Est.

 

Il re azteco Montezuma II, alla notizia dello sbarco degli Spagnoli nel 1519 fu effettivamente incerto se si trattasse oppure no del promesso ritorno del dio Quetzalcoatl, ed anche per questo fu portato a tentennare nell'opposizione al conquistatore Cortés, il quale fu anzi inizialmente accolto con grandi onori. A complicare il mito, c’erano poi altri elementi. Il dio Kukulcan dei Maya, ad esempio, corrisponde perfettamente a Quetzalcoatl anche nelle caratteristiche fisiche, ed anche presso gli indiani del Perù si favoleggiava di uomini bianchi che, dopo aver sparso i semi della civiltà, se ne sarebbero andati…

 

I missionari spagnoli arrivarono alla conclusione (vantaggiosa per la loro causa) che doveva trattarsi dell'Apostolo San Tommaso. Il mito veniva espropriato della propria natura mesoamericana per essere occidentalizzato.

La conquista era iniziata.

 

E qui si dovrebbe aprire una lunga parentesi sui fattori e sui modi della conquista di una civiltà diversa, approfondimento che faremo in un’altra occasione; per ora si accenni al simbolico fatto che, tra gli splendidi doni offerti dall'imperatore Montezuma a Cortes, vi era anche una sontuosa acconciatura di piume. Piume di quetzal. Sembra fosse appartenuta allo stesso Quetzalcòatl…

 

 

Riferimenti bibliografici:

 

Sejourne Laurette, Quetzalcoatl, il serpente piumato, Il saggiatore, Milano 1961

http://www.croponline.org/centrosudamerica.htm

http://www.mexicoart.it/Ita/aztdivin.htm

http://www.torya.net/it/YUK_palenque_maya_it_A.htm

http://www.voyager.rai.it/R2_popup_articolofoglia/0,7246,121%5E5171,00.html

http://weber.ucsd.edu/~anthclub/quetzalcoatl/quetzal.htm

http://it.wikipedia.org/wiki/Quetzalcoatl



 

 

 

 

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