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> Storia Antica

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N. 10 - Marzo 2006

ITALIA ANTIQUA

V, Trentino – Alto Adige (Südtirol)

di Antonio Montesanti

 

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Sembra che la popolazione dei Reti occupasse l’intera valle dell’Adige e dell’Isarco in età Protostorica. I contatti che questi ebbero in questo periodo con gli Etruschi della Pianura Padana e l’importanza di occupare il valico principale delle Alpi Centro-Orientali, spinsero questa popolazione a introdurre all’interno del loro idioma espressioni simili all’etrusco e ad adottarne un alfabeto simile derivato proprio dai confinanti.

Le somiglianze spinsero autori greci e latini a ritenere che gli antichi abitatori fossero di stirpe etrusca, e che si fossero staccati dalla confederazione etrusco-padana per rifugiarsi lungo i passi alpini quando la piana venne occupata dalle popolazioni galliche d’Oltralpe. Guida di questa fazione sarebbe stato Raetus, eroe eponimo, che ebbe il merito di dare il nome all’intera nazione.

Sotto un profilo puramente archeologico, i Reti non avevano alcun tipo di connessione con gli Etruschi, se non scambi commerciali notevoli che resero, già da allora ricca la regione, ma è giusto considerare gli stessi Reti con delle popolazioni autoctone riconoscibili nella facies di Sanzeno-Fritzens, che prende il nome dalle due località, rispettivamente in Val di Non e nella valle dell'Inn, che hanno restituito una serie di manufatti ascrivibili ad una stessa cultura.

Sembra comunque scontata, al momento delle invasioni Celtiche documentate anche a livello storico di VI-IV sec., che parte del territorio, in particolare quello dell’attuale provincia di Trento fosse interessato da un’occupazione diretta da parte dei Galli Cenomani.

Tridentum, il centro più grande viene ascritto dagli autori antichi come fondazione proprio di questa stirpe, anche se al momento le fonti non sono ancora state suffragate da rinvenimenti archeologici.

La fondamentale importanza dell’accesso al valico del Brennero, è dimostrata dai vari rinvenimenti monetali sporadici in quest’area, che oltre a definire un commercio di tipo panmediterraneo verso il cuore dell’Europa, dimostrano che i Tridentini, Reti o Cenomani, fossero già ampliamente in contatto commerciale con Roma già al tempo della grande guerra gallica del 225 a.C., attraverso i ritrovamenti, dovuti ad una circolazione numismatica fiorente è possibile connettere l’intero sistema celtico/padano con un circuito definito di scambi commerciali che inesorabilmente passavano ai Cenomani attraverso gli Insubri e i Boi.

Il primo contatto con le legioni romane, il Trentino lo ebbe con il console Q. Lutazio Catulo che nel 102 a.C. si spinse nel cuore del territorio alpino, nell’inutile tentativo di bloccare lungo queste strette valli l'invasione cimbrico/teutonica, che terminerà con la vittoria di C. Mario ai Campi Raudii (101 a.C.).

La mancanza di fonti particolareggiate sull’area, fa si che gli studiosi, a ragione, conducano quest’area alle vicende della Transpadana. Mentre almeno una parte della regione tridentina veniva annessa e ritenuta di cittadinanza latina già dall'89 a.C., con la lex Pompeia, la parte più settentrionale dell’attuale regione italiana venne considerata sempre parte della provincia settentrionale e confinante con la Transpadania.

La concessione dello Jus Latii a Tridentum nell'89 a.C. e il riconoscimento del diritto di colonia latina, avrebbe portato gradatamente l’area ad una intensiva romanizzazione fino al 49 a.C. anno dell’acquisizione/concessione della cittadinanza romana, provvedimento caldeggiato da Cesare e riscontrato nell’epigrafe rinvenuta nel 1983 a Passau, in cui si nomina la città di Iulia Tridentum, che invece nella Tabula Clesiana, più tarda, appare in qualità di municipium.

Proprio dalla tavoletta bronzea di Cles si ricavano dati importanti che riguardano la comunità dell’ Anaunia dove la divinità locale era stata assimilata al Saturno romano adorato in un sacrario-tempio, in località Campi Neri, nel luogo in cui venne rinvenuta la tabella.

Questa lenta ma pacifica annessione riporta ad una romanizzazione già avvenuta e totalmente stabile alla fine del I sec. a.C. Questo è possibile scorgerlo nella celebre iscrizione del Tropaeum Alpium (CIL V, 7817; Plin., Nat. Hist., III, 136-137), il possente monumento eretto nel 7/6 a.C. a La Turbie, in Francia, in cui Augusto volle ricordare la sottomissione di tutti i popoli alpini: nella lista dei popoli alpini soggiogati appaiono i Venostes e gli Isarci, che occupavano rispettivamente le odierne valli Venosta e d'Isarco, in Alto Adige, ma non i Tridentini o alcuna altra popolazione dell'odierno Trentino.

Questo documento ci da due informazioni fondamentali, già intuibili ma non confermate: da una parte una differenza sostanziale tra le aree (riconoscibili come Trentino e Alto Adige) come entità distinte e non accomunabili, la seconda del fatto che l’area tridentina fosse già pacificata e filoromana, tanto da essere inserita nella riorganizzazione augustea dell’Italia, come parte settentrionale della regio X Venetia et Histria.

Al termine delle campagne seguì immediatamente la riorganizzazione augustea la regione del Trentino – Alto Adige venne di fatto scomposta in due parti, com’è giusto che fosse, poiché come abbiamo visto esentava delle caratteristiche differenti: la parte settentrionale che alcuni pongono poco più a sud o nord di Bolzano, occupata militarmente, venne a far parte della provincia di Rezia, che comprendeva le Valli Venosta, Sarentina e dell'Isarco o nel nella provincia del Norico, di cui facevano parte la Val Pusteria e di Fassa.

Gran parte degli insediamenti maggiori si trovavano sull’asse della Via Claudia Augustasi ritrovano tutti nella Tabula Peutingeriana e l’Itinerarium Antonimi. Stationes o località minori devono considerarsi i luoghi di rinvenimento dei cippi miliari che non riportano mai il nome della località in cui furono infissi. 

Mentre da una parte si formarono centri urbani di una certa consistenza lungo l’asse dell’Adige – Via Augusta Claudia, dall’altra l’occupazione romana tendeva a concentrare gli abitanti delle valli in veri e propri borghi dei quali ad oggi ne ignoriamo totalmente la consistenza. I casi evidenti di una tale strategia sono il borgo il centro di Ausugum spesso come in questo caso gravitanti da centri maggiori (in questo da Feltria) o quello dell’attuale Val di Non dove si riscontra l’esempio di Anamunium o Littamo.

Con la costruzione della Via Claudia Augusta, iniziata già da Ottaviano Augusto inizia l’urbanizzazione dell’area che in seguito a tale opera diviene man mano sempre più importante. La via aveva due rami, uno si dipartiva da Hostilia e l’altro da Altinum, che confluivano ambedue nei pressi della stessa Trento.

Da qui la via proseguiva con un unico percorso fino alla confluenza tra Isarco e Adige seguiva un unico percorso fino alla statio nei pressi del passaggio fluviale detto Pons Drusi (Bolzano), fatto costruire da Druso durante le sue campagne vittoriose contro i Germani, lo stesso luogo che nella tarda antichità prenderà il nome di Bauzanum.

Quindi la via si biforcava nuovamente: un ramo saliva il passo di Resia, ad Ovest, dove si incontrava un altro punto accentratone la Statio Majensis, nei pressi di Merano; mentre un secondo risaliva l’Isarco e la Val Venosta ed attraversava il passo di Resia (Brennero) per giungere infine ad Augusta Vindelicorum (Augsburg, Germania), non prima di aver lasciato il territorio dell’Italia all’altezza di Sublavio.

Nome romano

Nome Preromano

Popolazione

Regione Preromana

Nome Moderno

Prov.

Ad Palatium

-

Cenomani

X Venetia et Istria

Ala

TN

Anaunium

 

Anamuni

X Venetia et Istria

Cles (?)

TN

Ausuco/Alsuca

-

Beluni

X Venetia et Istria

Borgo Valsugana

TN

Bauzanum

-

Isarcii

X Venetia et Istria

Bolzano / Bozen

BZ

Endidae

-

Isarcii

X Venetia et Istria

Kahn di Egna / Neumarkt

BZ

Littamo

-

Beluni

Noricum Provincia

S.Candido

BZ

Pons Drusi

-

Isarcii

X Venetia et Istria

Corneto (Cardano)

BZ

Sabio

-

Cenomani

Retia Provincia

Sabina di Chiusa/Klausen

BZ

Salurnis

-

Cenomani

X Venetia et Istria

Salorno/Salurn

BZ

Sarnis

-

Isarcii

X Venetia et Istria

Serravalle (?)

TN

Sebato

-

Isarcii

Retia Provincia

S. Lorenzo di Sebato

BZ

Majensis Statio

-

Venosti

Retia Provincia

Merano

BZ

Sublabone

-

Isarcii

X Venetia et Istria

Ponte Gardena

BZ

Tridentum

-

Cenomani

X Venetia et Istria

Trento

TN

Vipitenum

-

Breoni

Retia Provincia

Vipiteno/Sterzing

BZ



 

 

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