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N. 8 - Gennaio 2006

ANGELA MERKEL A CAPO DEL GOVERNO TEDESCO

I rapporti diplomatici con gli USA e lo scandalo delle prigioni della CIA

di Leila Tavi

 

Il primo incontro ufficiale tra il neo eletto cancelliere tedesco Angela Merkel e il Segretario di Stato americano Condoleezza Rice si è svolto a Berlino il 6 dicembre scorso. L’opinione pubblica e la stampa si attendevano dalla Rice delle dichiarazioni riguardo ai voli clandestini della CIA e sulla pratica dell’ extraordinary rendition, il programma segreto della CIA con cui un sospetto terrorista viene arrestato e trasferito in un paese terzo dove viene interrogato senza la possibilità di avvalersi della difesa di un legale. La Rice invece si è rifiutata di esprimere il punto di vista della Casa Bianca sulle pratiche utilizzate dalla CIA e si è limitata a un discorso di circostanza.

 

Le prime rivelazioni sono state fatte nel mese di novembre dal quotidiano Washington Post circa l’utilizzo da parte della CIA in alcuni paesi del ex blocco sovietico, come Polonia e Romania, di prigioni in passato usate per torturare e detenere dissidenti e prigionieri politici. Si sospetta che tali prigioni segrete siamo il luogo in cui queste extraordinary rendition vengano messe in pratica. Fin ora Polonia e Romania smentiscono. Altre prigioni del genere potrebbero trovarsi in Egitto, in Libia e in Uzbekistan.

 

Per la terza volta in poco più di un anno gli Stati Uniti vengono coinvolti in uno scandalo per violazione dei diritti umani dopo Guantanamo e Abu Ghraib. L’opinione pubblica europea non è soddisfatta delle dichiarazioni della Rice; ancora una volta gli USA perdono popolarità in Europa.

 

Al solo scopo di poter instaurare migliori rapporti diplomatici con gli USA rispetto al precedente governo di Gerarg Schröder il cancelliere Merkel ha avuto un atteggiamento forse troppo accomodante verso gli Stati Uniti riguardo al caso del sequestro del cittadino tedesco di origine libanese Khaled el Masri, prelevato erroneamente dalla CIA il giorno di Capodanno del 2003 in Macedonia perché considerato uno degli possibili organizzatori degli attentati dell’11 settembre. L’uomo è stato tenuto prigioniero per 5 mesi in Afghanistan sotto tortura. Gli agenti della CIA lo avevano scambiato per un omonimo che aveva contatti con Mohammed Atta, uno dei piloti dell’11 settembre.

 

Per la Germania il caso el Masri non rappresenta solo la violazione dei diritti umani ai danni di un cittadino tedesco, ma potrebbe diventare una crisi politica. Nell’articolo pubblicato sul

Washington Post si afferma che il Ministro degli interni del precedente governo tedesco Otto Schily fosse al corrente della situazione. Il procuratore capo di Monaco Christian Schmidt Sommerfeld, incaricato delle indagini, ha respinto i capi d’accusa nei confronti di Schily (SPD) e Joschka Fischer (Verdi), perché rispettivamente i Ministri dell’interno e degli esteri del precedente governo secondo il procuratore sarebbero venuti a conoscenza del fatto solo dopo due giorni dalla liberazione di el Masri, non ci sarebbe quindi nessun infrazione del paragrafo 138 del Codice penale tedesco, che punisce chi non denunci immediatamente alle autorità un reato. Sotto processo è ancora l’attuale Ministro degli esteri Frank Walter Steinmeier (SPD), che durante il precedente governo è stato il braccio destro di Schröder. Secondo il giornalista del Washington Post invece nel maggio del 2004 la Casa Bianca, su pressione della Rice, allora consigliera per la sicurezza nazionale, diede ordine all’Ambasciatore americano a Berlino Daniels R. Coats di informare Schily del fatto.

 

Di questi errori di persone, le cosiddette erroneus rendition, secondo fonti ufficiali americane ci sarebbero altri quaranta casi simili a quello di el Masri. La stessa giustizia italiana ha messo sotto accusa 22 agenti della CIA colpevoli del sequestro di Abu Omar, un egiziano residente in Italia. Armando Spataro, il procuratore capo di Milano ha dichiarato in un intervista al settimanale tedesco Der Spiegel, che il caso Abu Omar non è soltanto stato un grave crimine contro la sovranità italiana e i diritti umani, ma ha anche compromesso l’esito delle inchieste aperte dalla magistratura italiana per indagare sui legami del terrorismo internazionale con cellule in Italia e in Europa. Naturalmente il premier Berlusconi ha dichiarato che non ci sono prove di attività illegali della CIA in Italia.

 

Angela Merkel pur di non incrinare i rapporti con gli Stati Uniti dopo il grave episodio ha dichiarato durante una conferenza stampa che la Rice ha ammesso l’errore commesso nella cattura di el Masri. La notizia è stata subito smentita dalla Rice. Il Segretario di Stato americano ha precisato che per il caso el Marsi le autorità tedesche erano state avvertite, ma di non aver mai detto che si è trattato di un errore; una dichiarazione del genere significherebbe per il governo americano un’ammissione di colpa che assicurerebbe a el Masri che il suo ricorso davanti alla giustizia americana verrà accolto.

 

L’attuale cancelliere tedesco sta giocando con il fuoco; nel tentativo di dimostrare la fedeltà del suo governo agli Stati Uniti sta pericolosamente compromettendo la posizione del suo paese rispetto alla questione mediorientale e lo sta esponendo a possibili rivendicazioni da parte delle milizie armate irregolari musulmane. Non a caso il 25 novembre scorso, qualche giorno prima del discorso ufficiale di investitura a cancelliere davanti al Bundestag della Merkel, è stata rapita l’archeologa Susanne Osthoff in Iraq, il primo ostaggio tedesco dall’inizio della guerra.

 

La Rice ha dimostrato con le parole pronunciate durante la conferenza stampa di Berlino con la Merkel come la politica per la sicurezza nazionale e internazionale negli USA abbia preso una strada a senso unico che non tollera il confronto con gli altri paesi alleati. Il Segretario di Stato americano non ha voluto commentare riguardo alla questione dei voli clandestini della CIA, che secondo la stampa internazionale sarebbero stati 437 solo in Germania; inoltre non ha ammesso nessun errore nei riguardi del sequestro di el Masri, pur dichiarando che in linea di principio: “The United States does not condone torture. It is agains U.S. law to be involved in torture or conspiracy to commit torture”.

 

Ma il messaggio tra le righe destinato agli alleati degli USA è chiaro, la lotta al terrorismo è una vera e propria guerra e in guerra vigono altri codici di condotta che nella società civile. La Rice ha risolutamente risposto ai giornalisti che gli Stati Uniti utilizzeranno tutte le armi legali per battere i terroristi. L’Europa dovrebbe forse essere grata agli Stati Uniti perché fanno lo sporco lavoro degli sceriffi internazionali?

 

Fortunatamente una parte dell’opinione pubblica americana non condivide la linea di pensiero della Casa Bianca, Tom Malinowski dello Human Rights Watch di Washington ha commentato le dichiarazioni della Rice con queste parole: “Secretary Rice made extra-legal rendition sound like just another form of extradition. In fact, it’s a form of kidnapping and disappearing someone enterily outside the law”.

 

 

Riferimenti bibliografici:

 

A Berlino Condoleezza Rice a colloquio con la Merkel, in “La Stampa Web”, 6.12.2005, http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/200512articoli/738girata.asp

Pierre Bocev, Condoleezza Rice admet “une erreur” de la CIA, in “Le Figaro.fr”, 7.12.2005, http://www.lefigaro.fr/europe/20051207.FIG0059.html?200343

Condoleezza Rice & Angela Merkel press conference, in “Scoop. Independent news”, 7.12.2005, http://www.scoop.co.nz/stories/W00512/S00126.htm

David Crossland, Rice visit fails to build bridges, in “Spiegel online”, 7.12.2005, http://service.spiegel.de/cache/international/0,1518,389057,00.html, accesso 14.12.2005

German government to ask Rice to explain CIA flights, in “News in Russia”, 5.12.2005, http://newsfromrussia.com/world/2005/12/05/69212.html

Merkel: U.S. admits CIA case error, in “CNN.com”, 7.12.2005, http://edition.cnn.com/2005/WORLD7europe/12/06/germany.rice.ap

Adolfo Picchioni, Condoleezza Rice avverte l’Europa: noi rispettiamo la legge. Noi siamo la legge, in “Liberazione”, 6.12.2005, http://www.liberazione.it/notizia.asp?id=3810

Rice and Merkel discuss CIA row, in “BBC news”, 6.12.2005, http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/europe/4501948.stm

Pascal Riche, Prisons secretes de la CIA: Condoleezza Rice se justifie, in “Liberation.fr”, 6.12.2005, http://www.liberation.com/page.php?Article=342759

 

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