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N. 29 - Ottobre 2007

Ahmadinejad all'Onu

La questione del dossier nucleare

di Matteo Liberti

 

Negli scorsi giorni di settembre il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad (in carica dall'agosto 2005) ha parlato di fronte all'Assemblea generale Onu, nel pieno di un periodo che vede montare una crisi dai possibili risvolti drammatici tra l'Iran e le potenze occidentali, Stati Uniti in primis.

 

Quel che Ahmadinejad ha detto in tale occasione, l'elemento più importante del suo intervento, è stato che il dossier nucleare previsto per il suo paese è da ritenersi ormai chiuso.

 

Ciò nonostante l'Iran, per voce dello stesso presidente, "sarà sempre pronto ad aver colloqui costruttivi con tutte le parti".

 

Ha poi aggiunto che le grandi potenze altro non hanno fatto che abusare del ruolo del Consiglio di Sicurezza per accusare indebitamente l'Iran.

 

E il comportamento peggiore, secondo Mahmud, è stato quello degli Stati Uniti, capifila di una attacco ipocrita in quanto, ha lasciato intendere implicitamente il presidente iraniano, sono proprio loro i primi a violare i diritti umani (e qui forse barlume di verità vi è anche, o almeno materiale per successivi approfondimenti).

 

Le parole usate da Ahmadinejad sono state, nello specifico: "I diritti umani sono stati ampiamente violati da certe potenze specialmente da quelle che ritengono di avere l'esclusiva sulla loro difesa. Creare prigioni segrete, rapire persone, processare e punire persone calpestando il diritto, intercettare le telefonate sono diventate pratiche comuni e prevalenti".

 

Una chiara accusa, pur senza pronunciare nomi.

 

Dall'altra parte, il presidente statunitense George Bush ha accusato, nella stessa occasione, il regime iraniano di brutalità, accostandolo a quelli della Corea del Nord e alla Bielorussia.

 

Mentre il Consiglio di Sicurezza si prepara  a nuove sanzioni verso l'Iran, la crisi assume dei contorni sempre più irrisolvibili.

 

All'arrivo del presidente Ahmadinejad al palazzo di vetro, d'altronde, oltre alle contestazioni di alcuni dissidenti iraniani, non sono mancati addirittura degli applausi, inquietanti in n aula rimasta quasi deserta al termine del suo intervento.

 

In ogni caso, per l'Iran il dossier nucleare è ora chiuso.

 

Ahmadinejad ha poi affermato che Teheran ha raggiunto ad oggi "la scala industriale del ciclo combustibile nucleare, per scopi pacifici".

 

E ancora... "tutte le nostre attività sono state trasparenti e pacifiche", ed è deprecabile, secondo il presidente, nonché ingiusto, l'atteggiamento dell potenze occidentali che vogliono privare lo stato iraniano del suo diritto all'energia nucleare...

 

E la crisi continua.

 

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