Negli scorsi giorni di settembre il
presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad (in
carica dall'agosto 2005) ha parlato di fronte
all'Assemblea generale Onu, nel pieno di un
periodo che vede montare una crisi dai possibili
risvolti drammatici tra l'Iran e le potenze
occidentali, Stati Uniti in primis.
Quel che
Ahmadinejad ha detto in tale
occasione, l'elemento più importante del suo
intervento, è stato che il dossier nucleare
previsto per il suo paese è da ritenersi ormai
chiuso.
Ciò nonostante l'Iran, per voce dello
stesso presidente, "sarà sempre pronto ad aver
colloqui costruttivi con tutte le parti".
Ha
poi aggiunto che le grandi potenze altro non hanno
fatto che abusare del ruolo del Consiglio di
Sicurezza per accusare indebitamente l'Iran.
E
il comportamento peggiore, secondo Mahmud, è stato
quello degli
Stati Uniti, capifila di una attacco ipocrita
in quanto, ha lasciato intendere implicitamente il
presidente iraniano, sono proprio loro i primi a
violare i diritti umani (e qui forse barlume di
verità vi è anche, o almeno materiale per successivi
approfondimenti).
Le parole usate da
Ahmadinejad sono state, nello
specifico: "I
diritti umani sono stati ampiamente violati da certe
potenze specialmente da quelle che ritengono di
avere l'esclusiva sulla loro difesa. Creare
prigioni segrete, rapire persone, processare e
punire persone calpestando il diritto, intercettare
le telefonate sono diventate pratiche comuni e
prevalenti".
Una chiara accusa, pur
senza pronunciare nomi.
Dall'altra parte,
il presidente statunitense George Bush ha accusato,
nella stessa occasione, il regime iraniano di
brutalità, accostandolo a quelli della Corea del
Nord e alla Bielorussia.
Mentre il Consiglio di
Sicurezza si prepara a nuove sanzioni verso
l'Iran, la crisi assume dei contorni sempre più
irrisolvibili.
All'arrivo del
presidente
Ahmadinejad al palazzo di
vetro, d'altronde, oltre alle contestazioni di
alcuni dissidenti iraniani, non sono mancati
addirittura degli applausi, inquietanti in n aula
rimasta quasi deserta al termine del suo intervento.
In
ogni caso, per l'Iran il dossier nucleare è ora
chiuso.
Ahmadinejad ha poi affermato
che Teheran ha raggiunto ad oggi "la scala
industriale del ciclo combustibile nucleare, per
scopi pacifici".
E
ancora...
"tutte le nostre attività sono state
trasparenti e pacifiche",
ed è deprecabile, secondo il presidente,
nonché ingiusto, l'atteggiamento dell potenze
occidentali che vogliono privare lo stato iraniano
del suo diritto all'energia nucleare...
E la crisi continua.